A 12 anni dall’entrata in vigore della Legge 42 su federalismo fiscale, il bilancio per le Province è del tutto negativo: sono troppi i nodi ancora irrisolti, sia dal punto di vista prettamente finanziario che istituzionale, a bloccare l’avanzare della riforma”. È il giudizio espresso dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale, in audizione dalla Commissione Bicamerale per l’attuazione del Federalismo fiscale, per fare il punto sullo stato di avanzamento della riforma.
“Le Province – ha spiegato de Pascale – non hanno alcuna leva fiscale che permetta davvero di arrivare ad una autonomia e anzi, a causa dei tagli subiti negli anni, si trovano a dovere assolvere alle funzioni fondamentali loro assegnate ed erogare servizi essenziali, con bilanci ridotti all’osso e fortemente fragili. I soli tributi di riferimento delle Province sono IPT e RCAuto, su cui non c’è manovrabilità e che soprattutto rappresentano una base imponibile molto fragile, legata al mercato automobilistico e quindi fortemente influenzato dalla situazione economica”.
“A questa fragilità finanziaria – ha sottolineato il Presidente dell’UPI – si somma l’instabilità istituzionale generata dal caos introdotto con la Legge 56/14, che ha fortemente compromesso la capacità di queste istituzioni di sostenere e promuovere lo sviluppo locale, a tutto danno dei territori. È evidente quanto la revisione di questa legge sia ormai un tema urgente, anche considerate le sfide che il Paese ha davanti, a partire dal PNRR, che potrà essere una straordinaria occasione di rinascita se tutte le istituzioni saranno messe nelle condizioni di operare nella piena efficienza. Per questo – ha concluso de Pascale – chiediamo al Parlamento, rimasto per troppo tempo inerte, di affrontare le questioni aperte e approvare una legge di riordino della disciplina delle Province che sia coerente con la Costituzione, a partire dal consolidamento e ampiamento delle funzioni fondamentali e di definire una vera autonomia tributaria delle Province correlata alle funzioni esercitate che ne consenta il pieno esercizio. Auspichiamo che la prossima manovra economica sia l’occasione per intervenire a risolvere queste criticità stabilizzando finalmente i bilanci delle Provincia sia per la spesa corrente che per gli investimenti”.