L’utilizzatore di una carta di credito dell’Ente è a tutti gli effetti un agente contabile

L’utilizzatore di una carta di credito dell’Amministrazione è a tutti gli effetti un agente contabile. Questo per l’evidente ragione che i mezzi elettronici di pagamento, quali sono appunto le carte di credito, tengono luogo del denaro contante, rappresentando degli strumenti attraverso i quali si procede all’acquisizione di beni o di servizi in favore di una Pubblica Amministrazione, alla luce delle disposizioni di cui all’art. 1, commi 47-53, della L. n. 549/1995 ed al relativo regolamento di esecuzione approvato con D.M. n. 701/1996. È quanto evidenziato dalla Corte dei conti, Sez. Giurisdizionale Marche, con deliberazione n. 89/2022.

In ragione dell’acclarata veste di agente contabile da parte di chi utilizza la carta di credito, ne deriva la necessità di rendere il conto della propria gestione, secondo i parametri normativi stabiliti dall’art. 616 del R.D. n. 827/1924, per i quali il conto deve comprendere obbligatoriamente: il “carico” (costituito dalla consistenza iniziale della gestione e pari alle risultanze finali del precedente conto); lo “scarico” (costituito dalle risultanze della gestione che tengono conto dei movimenti avvenuti nel corso della stessa); i “resti da esigere”; l’”introito”; l’”esito”; la “rimanenza”.

Al pari di un economo, l’utilizzatore della carta di credito è un soggetto “pagatore” che dispone di somme messe a disposizione dell’amministrazione (nel caso dell’economo tale somma è individuata nell’anticipo, nel caso di utilizzo di carta di credito può essere individuata nella disponibilità della carta), al fine di soddisfare prontamente necessità di cassa. Pertanto, il conto dell’agente utilizzatore di carta di credito dovrebbe essere caratterizzato da tutti quegli elementi contenuti nel modello 23 del DPR 194/1996”.

Sul punto, osserva il Collegio che è ben possibile una compilazione del conto giudiziale, che riporti il carico iniziale, il quale coincide con il limite di spesa regolamentato. Tale carico iniziale, come correttamente osservato nella relazione d’irregolarità, può individuarsi nella somma limite messa a disposizione nel caso di carte cc.dd. “prepagate” (mediante le ricariche) ed eventualmente reintegrate periodicamente. Nell’ipotesi si tratti di carte di credito cc.dd. “illimitate”, il carico iniziale deve essere individuato nella somma fissata in sede di regolamentazione da parte dell’Amministrazione. Durante, poi, l’utilizzo della carta di credito, le varie transazioni dovrebbero essere suddivise per tipologia ed importo, al fine di rendere possibile una effettiva verifica della pertinenza e legittimità delle spese effettuate, con l’indicazione degli estremi del documento giustificativo della spesa, quali possono il numero e la data della fattura o scontrino fiscale. Ovviamente, lo scarico sarà rappresentato dagli atti o dai provvedimenti mediante i quali si provvederà all’approvazione delle spese e dai relativi mandati di pagamento di regolarizzazione contabile, così come anche per le eventuali spese per rilascio, utilizzo e rinnovo della carta, nel caso in cui siano addebitate nell’estratto conto della carta di credito oggetto del conto giudiziale.

 

La redazione PERK SOLUTION