CNEL, Crescita paese e successo PNRR dipendono dalla qualità dei servizi pubblici

L’importanza dei compiti oggi affidati alle amministrazioni pubbliche e la novità degli strumenti da impiegare, anche e soprattutto nell’implementazione del PNRR, richiamano come sfida centrale e condizione essenziale la valorizzazione delle persone impegnate nei vari settori pubblici, con l’arricchimento e con la qualificazione delle loro competenze, quindi con innovazioni dei percorsi di carriera di accesso alla dirigenza. Dalla qualità dei servizi pubblici dipende la crescita del Paese”. Lo ha detto il presidente del CNEL durante la presentazione della “Relazione 2021 al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini”.

I contenuti della Relazione, realizzata ai sensi dell’articolo 10 bis della legge 936/1986, fotografa la situazione dei servizi pubblici italiani. Il 54% dei Comuni delle regioni a statuto ordinario, ad esempio, possiede livelli di servizi sociali al di sotto degli obiettivi prefissati, molti dei quali sono Comuni di piccole dimensioni (meno di 5.000 abitanti) e nelle zone del Sud. Tra questi il servizio di asilo nido continua ad essere la maglia nera del nostro sistema di welfare: sono erogati solo da meno della metà dei Comuni delle regioni a statuto ordinario, ma è anche vero che in diverse regioni la componente privata è particolarmente e storicamente presente. Dunque, il tasso di copertura del servizio (utenti/domanda potenziale) medio d’Italia più Sicilia e Sardegna è pari al 25%, ma con differenze consistenti, da un minimo della Campania al 9% ad un massimo del Lazio al 38%. Malgrado gli sforzi per fronteggiare la pandemia puntando sulla digitalizzazione, solo nel 28% degli enti il livello di operatività è massimo.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

Circolare Mims con istruzioni operative su compensazioni a imprese per variazione prezzi materiali

Sul sito del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili è stata pubblicata il 25 novembre, la Circolare relativa alle modalità operative per il calcolo e il pagamento della compensazione per la variazione dei prezzi dei materiali da costruzione più significativi di cui allo specifico decreto di rilevazione dei prezzi, recentemente emanato. La nota chiarisce le procedure da seguire per riconoscere le compensazioni alle imprese di costruzioni degli extra-costi dovuti al caro materiali e ricorda la prima scadenza del 9 dicembre per l’invio della richiesta delle imprese alle SA.

Viene evidenziato che la misura della «compensazione è determinata applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori dal 1° gennaio 2021 fino al 30 giugno 2021 le variazioni in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi» con riferimento alla data dell’offerta, «eccedenti l’otto per cento se riferite esclusivamente all’anno 2021 ed eccedenti il dieci per cento complessivo se riferite a più anni».

La circolare contiene anche alcuni esempi per il calcolo dell’ammontare della compensazione. L’istanza avanzata dall’impresa dovrà essere indirizzata al direttore dei lavori e contenere «l’indicazione dei materiali da costruzione per i quali con il decreto vengano rilevate variazioni dei prezzi, utilizzati nell’esecuzione dell’appalto». Il direttore dei lavori dovrà accertare le quantità del singolo materiale usate nell’appalto determinando l’ammontare della compensazione «sia per le opere contabilizzate a misura sia per quelle contabilizzate a corpo», presentandole poi al Responsabile del procedimento (RUP) della stazione appaltante.

E’ specificato che «La compensazione non è soggetta al ribasso d’asta ed è al netto delle eventuali compensazioni precedentemente accordate». Ricevuti i calcoli dal direttore dei lavori, il RUP verifica l’esistenza di somme a disposizione nel quadro economico dell’opera e dispone i pagamenti. In caso di mancanza di risorse, invece, il RUP potrà presentare istanza di accesso al Fondo di compensazione di 100 milioni istituito presso il MIMS secondo la procedura di cui al Dm 30.9.2021 (GU 258 del 28.10.21) inerente le modalità di utilizzo del fondo di compensazione.