“I Comuni sono il front office delle istituzioni, i luoghi per l’erogazione dei servizi a cittadini e imprese, la trincea. Quel che è accaduto nell’ultimo decennio è sotto gli occhi di tutti: l’impoverimento di personale, competenze, organizzazione, strumenti e tecnologie. Non siamo indifferenti al grido di dolore dei sindaci. Il nostro imperativo è stato solo uno, sin dall’inizio: colmare le carenze”. Lo ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, intervenendo in videocollegamento alla XXXVIII Assemblea annuale dell’Anci in corso a Parma.
Il ministro ha elencato, innanzitutto, gli undici passi già compiuti nella direzione di rafforzare la capacità amministrativa dei Comuni:
1) avvio dei rinnovi contrattuali, linfa del cambiamento;
2) sblocco e digitalizzazione dei concorsi pubblici;
3) stesura del Pnrr, che prevede progetti di cambiamento organizzativo e di formazione di tutti i dipendenti pubblici (quasi un miliardo di euro previsti), digitalizzazione, semplificazioni;
4) introduzione di procedure straordinarie di reclutamento per il Pnrr e realizzazione del portale inPA per agevolare le amministrazioni nella selezione del personale necessario per i progetti;
5) 1.000 esperti per la gestione delle procedure complesse sui territori: a breve partiranno le selezioni, l’iter si concluderà entro l’anno;
6) aumento dell’indennità di funzione dei sindaci e degli amministratori locali (legge di bilancio);
7) risorse aggiuntive per il salario accessorio (legge di bilancio);
8) fondo per il nuovo ordinamento professionale, carriere e professionalità (legge di bilancio);
9) fondo per la formazione dei dipendenti pubblici da 50 milioni di euro nel 2022, che si aggiunge ai fondi Pnrr e che servirà a concretizzare le intese già stipulate con il ministero dell’Università e con La Sapienza per favorire l’iscrizione dei dipendenti pubblici a corsi di laurea e master (legge di bilancio);
10) rafforzamento Formez PA a supporto dei piccoli Comuni (decreto Pnrr), con servizio Linea Amica per il sostegno e l’assistenza agli enti locali;
11) semplificazione della programmazione organizzativa: un unico Piano integrato di attività e organizzazione (Piao), che le amministrazioni dovranno adottare entro il 31 gennaio 2022, al posto degli oltre venti piani annuali che erano tenute a mettere a punto sinora.
Due gli impegni ulteriori che il ministro si è assunto davanti alla platea degli amministratori locali. Il primo riguarda la semplificazione del modello assunzionale vigente, “che attualmente – ha sottolineato – assomiglia a una selva selvaggia. Vogliamo eliminare qualsiasi vincolo alla piena operatività del turnover”. Il decreto 80/2021 sul reclutamento è già andato incontro alle richieste dei sindaci, inserendo una norma che consente agli enti locali che non abbiano rispettato i termini per approvare i bilanci di derogare al divieto di assunzioni e di poter procedere alle assunzioni a tempo determinato per l’attuazione del Pnrr. Al tempo stesso, è stata prevista la possibilità, per i Comuni, di organizzare e gestire in forma aggregata selezioni uniche per la formazione di elenchi di idonei all’assunzione nei ruoli dell’amministrazione.
Accanto alle assunzioni, occorre assistenza alla progettazione, centrale per la riuscita del Pnrr, la seconda sfida. “Sarà garantita – ha concluso il ministro – grazie all’impegno, da parte del Mef, di attivare un’azione coordinata di capacity building che coinvolge diverse realtà istituzionali tra cui Cdp, Mediocredito Centrale e Invitalia”.