Patrimonio PA, dal 2022 al via la rilevazione continua

Il Dipartimento del Tesoro, con comunicato del 5 gennaio 2022, informa che dal 2022, infatti, l’aggiornamento sarà effettuato attraverso un approccio basato sulla rilevazione continua e non più su base annuale. Sarà necessario, pertanto, comunicare esclusivamente le variazioni rispetto a quanto già dichiarato precedentemente, in una logica di rilevazione costante nel tempo del fenomeno.
A oltre dieci anni dalla nascita, la banca dati del Dipartimento del Tesoro, che censisce più di due milioni e mezzo di unità immobiliari detenute dalle Pubbliche Amministrazioni di tutta Italia – oltre ottomila – si rinnova e cambia logica di aggiornamento, modificando anche le modalità di comunicazione dei dati da parte dei soggetti coinvolti, ai sensi dell’articolo 2 della Legge n. 191 del 2009.
La nuova piattaforma, tecnologicamente più avanzata, consentirà il potenziamento dell’interoperabilità con le banche dati dell’Agenzia delle Entrate, favorendo il dialogo con altre banche dati e lo sviluppo di nuovi servizi, attraverso una più accurata conoscenza dei beni immobili pubblici.
La nuova logica si fonda sull’obiettivo di consolidare e migliorare la qualità dei dati, garantire la univocità delle informazioni relative al bene immobile e la loro condivisione attraverso un processo di comunicazione tra Amministrazioni.
La prima fase del processo di transizione al nuovo sistema terminerà il 28 febbraio 2022, data entro la quale le Amministrazioni potranno verificare le informazioni presenti e aggiornare opportunamente i dati relativi ai beni in proprietà e in detenzione al 31 dicembre 2019.
Per avere maggiori informazioni relative alle nuove procedure è disponibile la voce “Richiesta Assistenza” del Portale dedicato ai servizi online del Dipartimento del Tesoro, il cui accesso è consentito agli utenti abilitati presso gli uffici competenti e incaricati di tale rilevazione presso le Pubbliche Amministrazioni.
Per abilitazioni o per richieste informazioni è possibile scrivere all’indirizzo supportotematicopatrimonio@mef.gov.it.

Patrimonio della PA, Aperta la rilevazione dei beni immobili pubblici attraverso il nuovo applicativo

Il Dipartimento del Tesoro ha avviato la rilevazione dei beni immobili pubblici, ai sensi dell’articolo 2, comma 222, della Legge n. 191/2009, attraverso un nuovo applicativo. A dieci anni dall’avvio del Progetto Patrimonio della PA, infatti, la banca dati Immobili del Dipartimento del Tesoro, in cui sono state finora censite più di due milioni e mezzo di unità immobiliari, è stata migrata su una piattaforma tecnologicamente più avanzata, che consentirà una sempre più accurata conoscenza dei beni immobili pubblici.
Grazie al cambiamento tecnologico è stata potenziata l’interoperabilità con le banche dati dell’Agenzia delle Entrate e, in prospettiva, sarà favorito il dialogo con altre banche dati e lo sviluppo di nuovi servizi.
Con il passaggio alla nuova piattaforma sono cambiate le modalità e la logica della comunicazione. Mentre il vecchio applicativo prevedeva, per ogni censimento, l’inserimento ex novo dei dati relativi ai beni immobili detenuti al 31 dicembre dell’anno di riferimento, il nuovo applicativo è basato su una «rilevazione continua» in cui i beni censiti rimangono a sistema e l’aggiornamento viene fatto, in maniera continuativa, per variazioni rispetto a quanto già dichiarato. Questa nuova modalità consente di inserire le variazioni in qualsiasi momento e di poter lavorare all’aggiornamento delle informazioni sia per l’anno di riferimento della rilevazione sia per tutti gli anni successivi presenti nell’applicativo. La nuova logica, inoltre, orientata al consolidamento e al miglioramento della qualità dei dati, è incentrata sulla univocità delle informazioni relative al bene immobile e sulla loro condivisione, attraverso un processo di comunicazione tra Amministrazioni.
Per favorire tale processo, sono state previste due distinte fasi della rilevazione. Nella prima, quella attualmente in corso, le Amministrazioni verificano le informazioni presenti a sistema e aggiornano opportunamente i dati relativi ai beni in proprietà e in detenzione al 31/12/2019.
Il termine fissato per questa fase è il 28 febbraio 2022.
Nella seconda fase le Amministrazioni, dopo aver consolidato le informazioni sugli immobili in proprietà e in detenzione al 31/12/2019, dovranno effettuare la trasmissione dei dati entro la data di scadenza di cui sarà data opportuna comunicazione. Come evidenziato, per le caratteristiche del nuovo applicativo, l’aggiornamento dei dati al 31/12/2019, necessario anche in ragione della migrazione e delle modifiche alla struttura della banca dati, assieme alla possibilità di inserire le variazioni in maniera continuativa per gli anni successivi consentiranno di avere a sistema i dati relativi ai beni immobili pubblici già aggiornati e da confermare per le rilevazioni successive.
A tal proposito le Amministrazioni sono invitate a verificare con sollecitudine il corretto accesso all’applicativo, a non attendere per l’aggiornamento dei dati i giorni a ridosso della scadenza e a adoperarsi per il consolidamento delle informazioni comunicate nella banca dati del Dipartimento del Tesoro.
Le Amministrazioni inadempienti saranno segnalate alla Corte dei conti per il seguito di competenza.
Ai sensi dell’art. 9 bis del D.lgs. n. 33/2013, il Dipartimento del Tesoro pubblicherà, a chiusura della rilevazione, le informazioni contenute nella propria banca dati.
In considerazione degli importanti elementi di novità, si raccomanda la consultazione della documentazione di supporto disponibile sulla pagina di benvenuto dell’applicativo Immobili.
Per problemi di accesso o di carattere tecnico è possibile utilizzare la funzionalità “Richiesta Assistenza” disponibile sulla home page del Portale Tesoro.
Quesiti di carattere tematico possono essere inviati all’indirizzo: supportotematicopatrimonio@mef.gov.it

Rapporto sui beni immobili: ammonta a 297 miliardi di euro il patrimonio stimato delle PA

Il Dipartimento del Tesoro ha pubblicato il Rapporto sui beni immobili delle amministrazioni pubbliche, elaborato sulla base delle comunicazioni ricevute per l’anno 2018 nell’ambito progetto “Patrimonio della PA”, avviato ai sensi dell’art. 2, comma 222, della legge 191/2009. Sono resi inoltre disponibili, in formato aperto, i dati dichiarati dalle amministrazioni.
Le Amministrazioni che hanno effettuato la comunicazione dei dati sono state 9.074, in aumento rispetto alle 8.674 Amministrazioni rispondenti per il censimento precedente. 
L’incremento è stato determinato dai comuni, per i quali il tasso di risposta si è attestato all’85%, e dalle amministrazioni rientranti nella tipologia residuale Altre Amministrazioni locali.  
Il patrimonio immobiliare censito si è attestato a circa 2,6 milioni di unità immobiliari (1 milione e 150 mila fabbricati e 1 milione e 440 mila terreni), prevalentemente di proprietà delle amministrazioni locali. Dalle analisi emerge inoltre che la gran parte del patrimonio immobiliare censito è utilizzato dalle stesse amministrazioni o dato in uso a privati. In particolare, le unità immobiliari dichiarate come utilizzate costituiscono, nel caso dei fabbricati, circa il 93% delle unità complessivamente comunicate e, in quello dei terreni, il 73%.
Le analisi condotte mostrano che il 90% circa degli indentificativi di catasto ordinario inseriti a sistema dalle amministrazioni per il censimento dei fabbricati (circa 878 mila) corrispondono a unità immobiliari attive in catasto. Il confronto con la rilevazione precedente evidenzia un miglioramento nella validità degli identificativi inseriti a sistema di 10 punti percentuali. Per l’85% (827 mila) è stato possibile effettuare il confronto su dati di consistenza. I risultati non evidenziano, a livello complessivo, differenze significative tra le superfici dichiarate e quelle risultanti in catasto, nonostante la presenza di scarti rilevanti per alcune tipologie immobiliari. Il rapporto contiene inoltre l’aggiornamento della stima del valore dei fabbricati censiti per l’anno 2018, secondo la metodologia messa a punto dal Dipartimento del Tesoro in collaborazione con l’area modelli di previsione e analisi statistiche di Sogei.
 Il modello di analisi, applicato a circa 1,1 milioni di fabbricati, suddivisi in cluster20 omogenei per tipologia immobiliare, e corrispondenti a quasi 370 milioni di metri quadrati di superficie stimata, restituisce un valore patrimoniale complessivo stimato in circa 297 miliardi di euro. Il 74 per cento del valore stimato è riconducibile a immobili di proprietà di amministrazioni locali – la maggior parte ascrivibile ai comuni – e il restante 26 per cento è suddiviso tra amministrazioni centrali (17 per cento), amministrazioni locali NON S13 (6 per cento) ed enti pubblici di previdenza e assistenza sociale (3 per cento). Il 78 per cento del valore totale stimato – circa 231 miliardi di euro – è riconducibile a fabbricati utilizzati direttamente dalle amministrazioni. Il restante 22 per cento è dato in uso, a titolo gratuito o oneroso, a privati (50 miliardi), oppure risulta non utilizzato (13 miliardi) o in ristrutturazione (2,3 miliardi).

Patrimonio della PA, applicativo immobili. In corso lo sviluppo di un nuovo applicativo

Il Dipartimento del Tesoro, con comunicato del 14 ottobre 2020, informa che è stato avviato lo sviluppo di un nuovo applicativo per il censimento dei beni immobili pubblici (ex art. 2, comma 222, della Legge 23 dicembre 2009, n. 191).
A dieci anni dall’avvio del Progetto, la banca dati che raccoglie informazioni su più di due milioni di beni immobili pubblici sarà migrata su una piattaforma tecnologicamente più avanzata. Ciò consentirà di potenziare ulteriormente l’interoperabilità con gli archivi del catasto, già realizzata con successo, di attivare il dialogo con altre banche dati e di poter sviluppare nuove funzionalità e servizi.
Grazie al cambiamento tecnologico cambierà anche la modalità di alimentazione della banca dati. Si passerà dall’attuale logica del censimento annuale, basata sul caricamento, durante il periodo di apertura della rilevazione, dei dati dei beni immobili detenuti al 31 dicembre dell’anno di riferimento, alla logica della “rilevazione continua”, basata sulla possibilità per le Amministrazioni di comunicare in maniera continuativa le variazioni rispetto al patrimonio immobiliare già dichiarato e presente a sistema.
Il nuovo applicativo, inoltre, sarà incentrato sull’univocità delle informazioni del bene immobile, che saranno condivise, in un’ottica di miglioramento della qualità dei dati, tra Amministrazione proprietaria ed eventuali Amministrazioni utilizzatrici.
L’inserimento dei dati potrà essere fatto, come di consueto, per singolo immobile, con una compilazione facilitata da interfaccia grafica, o in modalità massiva, attraverso il caricamento di file.
L’acquisizione dei dati attraverso il nuovo applicativo sarà avviata entro il primo quadrimestre del 2021.