Ddl Concorrenza, ANAC: serve più libero mercato e meno in-house

Per favorire maggiore concorrenza anche nei servizi pubblici che vengono gestiti dalle municipalizzate occorre indicare con chiarezza nel ddl Concorrenza che, prima di ricorrere ad assegnazioni di appalti e concessioni in-house, le stazioni appaltanti debbano fornire e rendere pubbliche con precise motivazioni di convenienza economica e sociale le ragioni che portano a scegliere l’in-house, invece della gara. È quanto affermato dall’ANAC nelle proprie osservazione e proposte al ddl Concorrenza. La richiesta di Anac è motivata dai dati sul ricorso agli affidamenti a società controllate dalle amministrazioni. Il ricorso all’in-house porta, infatti, gli enti locali ad assegnare in affidamento diretto fino al 93% degli affidamenti, lasciando alle gare per i servizi una quota irrisoria pari a soltanto il 5% del totale.

Anac chiede, inoltre, di inserire un termine di trenta giorni durante i quali sarà possibile valutare l’adeguatezza delle ragioni delle amministrazioni ed eventualmente impugnare il ricorso all’in-house. In ogni caso, anche tali affidamenti dovrebbero confluire nella banca dati nazionale dei contratti pubblici. Questo per permettere un confronto sulla convenienza, guardando come sono realizzati i servizi sul mercato, e a quale prezzo. In tal modo aumenterà la trasparenza e così, alla fine, si incentiveranno le scelte dirette a offrire servizi migliori ai cittadini. Per Anac, la norma già messa a punto dal governo e ora all’esame del Senato, deve essere rafforzata e messa a sistema.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Decreto Semplificazioni, le osservazioni e le proposte di modifica dell’ANAC

Nell’ambito dell’esame del decreto legge recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale (d.l. 16 luglio 2020, n. 76), all’esame del Parlamento, l’Autorità nazionale anticorruzione ha inviato alla commissione Lavori pubblici del Senato un documento contenente osservazioni e proposte di modifica sui vari profili di competenza. Il decreto interviene, come noto, sulle procedure di assegnazione degli appalti, anche dal punto di vista delle soglie, con l’evidente obiettivo di snellire aggiudicazioni e individuazioni dei soggetti incaricati di eseguire le opere. Il nuovo temporaneo assetto va verificato al fine di un adeguato bilanciamento tra l’apertura alla concorrenza e l’efficienza dell’azione amministrativa. Pur convenendo sul fatto che regole improntate ai principi di trasparenza e competitività obbligano le stazioni appaltanti al rispetto di passaggi procedimentali rigidi, sia sotto il profilo delle tempistiche che degli obblighi di pubblicità, l’ANAC evidenzia che è proprio, nella tensione tra legalità, concorrenza ed efficienza, che è necessario trovare – anche in una situazione di eccezionale gravità quale quella presente – un punto di equilibrio che salvaguardi la trasparenza dell’azione dell’amministrazione e un livello minimo di confronto con il mercato.

 

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION