Nuovo Codice appalti: tavolo tecnico al Mit per migliorarne il testo

Si è tenuta la prima riunione del tavolo di consultazione presso il Mit, presieduto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle infrastrutture e dei trasporti – cui hanno preso parte, tra gli altri, Anac, Ance, Anci e altri enti, istituzioni e associazioni – per migliorare la normativa in materia di appalti.

È stata l’occasione per fare il punto della situazione ad un anno dall’acquisto di efficacia del nuovo codice e avviare una discussione sulle possibili correzioni che possano migliorare il testo. I partecipanti sono stati infatti invitati ad una “consultazione digitale” che costituirà una base di partenza per l’elaborazione di un eventuale provvedimento correttivo di quelle parti del nuovo Codice che hanno funzionato meno.

Proprio per questo, i soggetti coinvolti nel tavolo al Mit potranno rispondere a un questionario finalizzato a segnalare eventuali disfunzioni delle disposizioni vigenti e a proporre migliorie su specifiche tematiche, come quella del cosiddetto equo compenso, della qualificazione delle stazioni appaltanti (evidenziato da Anci e dalla Conferenza delle Regioni), della revisione dei prezzi (tema caro al mondo delle imprese), o delle misure in materia di consorzi (sollevate da Legacoop e Anac).

 

La redazione PERK SOLUTION

Arconet: Avvio attività per l’adeguamento principi contabili al d.lgs. n. 36/2023 “Codice contratti pubblici”

La Commissione Arconet, nella seduta del 6 marzo u.s. ha avviato l’esame delle proposte di modifica dei principi applicati della programmazione (all. 4/1 al d.lgs. n. 118/2011) e della contabilità finanziaria (allegato 4/2 al d.lgs. n. 118 del 2011).

Il primo argomento esaminato dalla Commissione Arconet riguarda la relazione del Programma triennale delle esigenze pubbliche idonee a essere  soddisfatte attraverso forme di partenariato pubblico-privato (art. 175 del Codice dei contratti) rispetto agli altri documenti di programmazione dell’ente. In particolare, con riferimento ai PPP, si pone la questione della conciliazione e della propedeuticità tra il Programma triennale delle esigenze, il Programma triennale dei lavori pubblici contenuto nel DUP. Dopo ampio dibattito, la Commissione conclude che il Programma triennale delle esigenze rappresenta lo strumento propedeutico e necessario per le valutazioni delle esigenze pubbliche idonee a essere soddisfatte attraverso forme di partenariato pubblico-privato e che, nell’ambito del DUP, il Programma triennale dei lavori pubblici può limitarsi a dare atto dell’adozione del Programma triennale delle esigenze pubbliche.

Vengono poi illustrate le altre proposte di aggiornamento dei principi contabili, dedicando una particolare attenzione alle modalità di contabilizzazione degli  incentivi tecnici, e alla previsione del “giro contabile” già contemplato dai principi contabili vigenti. In assenza di possibilità alternative che consentano di registrare gli incentivi tecnici sia negli “stanziamenti previsti per le singole procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture negli stati di previsione della spesa o nei bilanci delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti” (art. 45 del d.lgs. n. 36 del 2023), sia negli stanziamenti riguardanti la spesa di personale, la Commissione Arconet condivide la scelta di conservare il cd. “giro contabile”. Al riguardo si sottolinea che gli enti hanno da tempo accolto la logica e operano già in questo modo. Seguono ulteriori approfondimenti diretti a rendere più chiara l’espressione lessicale dei principi contabili al fine di renderli più comprensibile agli enti, con riferimento alla spesa di personale e agli accordi quadro.

Da ultimo si affronta la proposta di aggiornamento del principio contabile applicato concernente l’eccezione alla determinazione del fondo pluriennale vincolato, nel caso delle spese non ancora impegnate, a seguito dell’innalzamento della soglia per l‘affidamento diretto, considerato anche il venir meno del divieto dell’appalto integrato nel nuovo codice dei contratti pubblici. I componenti della Commissione, pur condividendo la proposta di non prevedere l’eccezione alla determinazione del fondo pluriennale vincolato per importi minori della soglia minima di 150.000 euro, riconoscono che l’innalzamento della soglia minima potrebbe rappresentare una criticità per i comuni di piccole dimensioni. La Commissione concorda sulla necessità di approfondire le implicazioni derivanti dall’innalzamento della soglia per i piccoli comuni, consapevole dell’assenza di un fondamento normativo per l’estensione della eccezione e dell’indebolimento che l’eccezione determina per il principio della competenza finanziaria potenziata. Il primo esame della proposta di adeguamento dei principi contabili al nuovo codice dei contratti termina con l’impegno ad un’attenta riflessione dei punti critici emersi nel corso del dibattito.

 

La redazione PERK SOLUTION

Incentivi per le funzioni tecniche: Dalla Conferenza delle Regioni il nuovo schema di regolamento

Nella seduta del 19 ottobre scorso, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato lo schema di regolamento recante la “Disciplina per la corresponsione degli incentivi alle funzioni tecniche previsti dall’art. 45 del D.lgs. 36/2023”.
Lo schema di regolamento – elaborato da uno specifico tavolo tecnico coordinato dalla Regione Umbria nell’ambito del Gruppo di lavoro Contratti Pubblici presso ITACA – rielabora il precedente Regolamento sugli incentivi alle funzioni tecniche già adottato dalla Conferenza delle Regioni il 26 luglio 2018, con l’obiettivo di aggiornarlo alle rilevanti novità introdotte dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici.

La “Disciplina per la corresponsione degli incentivi alle funzioni tecniche” si propone il fine di costituire un valido ausilio alle Regioni e alle altre stazioni appaltanti e centrali di committenza nella adozione di regolamenti interni per il riconoscimento e l’erogazione degli incentivi al personale coinvolto nel ciclo dei contratti pubblici.

 

La redazione PERK SOLUTION

IFEL: Nuovo Codice Appalti e norme derogatorie PNRR. Una breve guida per orientarsi

IFEL, al fine di supportare gli enti locali nello svolgere celermente le procedure di affidamento, ha predisposto il documento “Nuovo Codice Appalti e norme derogatorie PNRR. Una breve guida per orientarsi”. A partire dal 1 luglio 2023 ha acquistato efficacia il nuovo codice dei contratti D.Lgs. n. 36/2023, entrato in vigore dal 1 aprile di quest’anno.

Il Codice dispone che in relazione alle procedure di affidamento e ai contratti riguardanti investimenti pubblici finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR e dal PNC si applichino, anche dopo il 1° luglio 2023, le disposizioni:

  • di cui al D.L. n. 77/2021, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 108/2021;
  • di cui al D.L. n. 13/2023, convertito con modificazioni, dalla Legge n. 41/2023;
  • finalizzate a semplificare e agevolare la realizzazione degli obiettivi stabiliti dal PNRR, dal PNC e dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima.

Il documento fornisce indicazioni operative al fine di approfondire i rapporti tra queste norme e individuare nodi e criticità da chiarire, e rientra tra le attività previste dalla convenzione stipulata tra IFEL, il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Ragioneria Generale dello Stato e la Direzione Centrale per la Finanza locale del Ministero dell’Interno in attuazione dell’art. 57 del D.L. 26 ottobre 2019 n. 124, convertito con Legge n. 157/2019.

La guida è suddivisa in due parti:

  • la prima analizza le novità normative e le motivazioni che, nell’ambito del PNRR, hanno spinto il Governo italiano a riformare il codice dei contratti;
  • la seconda approfondisce le specifiche tempistiche per gli appalti PNRR, le norme volte a semplificare la conferenza dei servizi, il DNSH, i monitoraggi e le misure finalizzate a ridurre il rischio di contenzioso negli appalti PNRR.

 

La redazione PERK SOLUTION

Circolare MIT su affidamenti PNRR PNC: fino a 31 dicembre non si applica il sistema di qualificazione del nuovo codice appalti

È stata emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la Circolare, recante “Il regime giuridico applicabile agli affidamenti relativi a procedure afferenti alle opere PNRR e PNC successivamente al 1 luglio 2023 – Chiarimenti interpretativi e prime indicazioni operative”.
La nota del Ministero, dando seguito alle richieste dell’Associazione, contiene importanti chiarimenti interpretativi rispetto agli affidamenti di opere a valere su risorse PNRR e PNC rispetto alle disposizioni derogatorie contenute nel d.lgs. 36/2023 per tali interventi (art. 225, c. 8 e del d.lgs. 36/23), alla luce del richiamo alle norme del dl 77/2021.
Il documento chiarisce che la normativa applicabile, anche dopo il 1 luglio 2023, in tema di affidamenti e contratti PNRR e assimilati, anche per i Comuni non capoluogo, è quella derogatoria di cui al regime speciale previsto dall’articolo 1, c. 2 del dl 32/2019, come modificato dall’articolo 52 c.1, let. 1.2 del dl 77/2021, che richiama l’applicazione dell’articolo 37 c. 4; ma solo fino al 31 dicembre 2023.
In merito a ciò, per gli interventi PNRR e assimilati, fino al 31 dicembre 2023, non si applica il sistema di qualificazione del nuovo codice appalti (art. 62 e 63), pertanto i comuni non capoluogo, ricorrendo alle aggregazioni con i soggetti previsti dalle succitate norme derogatorie, di cui alla precedente normativa sulla semplificazione (CUC istituite con Consorzi o convenzioni, Convenzioni con SA, ecc.), fino alla fine dell’anno – solo per tali specifici interventi – non devono qualificarsi.

 

La redazione PERK SOLUTION

Appalti: pubblicato l’aggiornamento delle linee guida per compilazione DGUE

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti informa che è stato pubblicato l’aggiornamento delle linee guida per la compilazione del modello di formulario del Documento di Gara unico Europeo (DGUE).

La nota di riferimento (prot. 6212 del 30 giugno 2023) si propone di fornire alle stazioni appaltanti, agli enti concedenti e agli Operatori Economici indicazioni in ordine alla corretta compilazione del DGUE nel formato digitale, alla luce dell’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti (1 luglio 2023).

Inoltre, la stessa Direzione Generale per la regolazione dei contratti pubblici e la vigilanza sulle grandi opere, con la nota prot. 6213 sempre del 30 giugno, ha evidenziato che – con riferimento alla programmazione dei lavori pubblici e degli acquisti di forniture e servizi, ai sensi dell’articolo 225, comma 2, lettera a) del D.lgs.36/2023, per l’anno 2023 – continuano a valere le modalità dell’applicativo informatico – Servizio contratti pubblici – SCP di cui all’articolo 21 del D.lgs. 50/2016.

L’applicativo sarà prossimamente aggiornato per consentire la tempestiva impostazione, predisposizione e redazione della programmazione triennale 2024-2026 ai sensi dell’art. 37 del D.lgs.36/2023.

 

La redazione PERK SOLUTION

Quaderno Anci sulle principali novità del Codice dei contratti pubblici

Anci ha pubblicato il 43esimo Quaderno operativo Anci sulle novità del Codice dei contratti pubblici.  Il Quaderno vuole offrire un primo, puntuale, strumento di lavoro utile ad orientarsi sulle novità più importanti della riforma, oltre a fornire i consueti schemi di atti e modelli operativi per la costituzione di Centrali Uniche di Committenza all’interno di Unioni di Comuni già costituite e non, affidamenti diretti di lavori pubblici, servizi e forniture.
L’approvazione della riforma si inserisce nell’attuazione di impegni assunti dal Governo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e risponde all’obiettivo, in primis, come dichiarato nella Relazione Illustrativa di accompagnamento del provvedimento, di semplificazione e rimozione del goldplating.
Il nuovo Codice è entrato in vigore il 1° aprile 2023, ma le sue disposizioni trovano applicazione a decorrere dal 1° luglio 2023.
È inoltre previsto un complesso periodo transitorio, fino al 31 dicembre 2023, che dispone l’estensione della vigenza di alcune disposizioni del d. lgs 50/2016 e dei decreti semplificazioni (dl 76/2020) e semplificazioni bis (dl 77/2021).

 

Nuovo codice dei contratti: il Quaderno operativo Anci sulle funzioni tecniche incentivabili

Il nuovo Codice dei contratti pubblici costituisce una riforma abilitante nel quadro delle misure previste dal PNRR e, delineando un nuovo assetto ordinamentale della materia, introduce, “a regime”, molte delle disposizioni di semplificazione delle procedure contenute nella legislazione emergenziale degli ultimi anni. Tra le molte novità, anche quella sulle funzioni tecniche incentivabili, oggetto di approfondimento del quaderno operativo dell’ANCI. Obiettivo del documento è quello di fornire una prima disamina dei principali contenuti dell’articolo 45 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici sulle funzioni tecniche incentivabili e cosa cambia rispetto all’articolo 113 del D. Lgs. n.50/2016, nonché per facilitare la prima applicazione della nuova norma, proporre un modello di Regolamento per la definizione degli stessi incentivi.

Con le nuove disposizioni vengono superate le difficoltà derivanti dal d.lgs. n. 50/2016 che, a parità di funzioni tecniche svolte, consentiva l’erogazione dell’incentivo ai dipendenti solo in caso di appalti ed escludeva tutte le altre procedure e gli affidamenti diretti. Viene individuato il limite del 2% delle risorse che, a valere sugli stanziamenti delle procedure di affidamento, possono essere destinate alle remunerazioni delle funzioni tecniche. Si specifica che la disciplina si applica anche agli appalti relativi a servizi o forniture nel caso in cui sia nominato il direttore dell’esecuzione. Le stazioni appaltanti e gli
enti concedenti possono prevedere una modalità diversa di remunerazione delle funzioni tecniche del proprio personale.

Viene stabilito che gli incentivi per funzioni tecniche sono erogati direttamente al personale dipendente, senza la confluenza nel fondo per l’incentivazione come previsto dall’articolo 113 del d.lgs. 50/2016, attuando una semplificazione sul piano finanziario, burocratico e contabile. Non c’è più alcun riferimento alla contrattazione decentrata integrativa del personale per l’adozione del regolamento che fissa i criteri del riparto delle risorse per le funzioni tecniche.  Viene innalzato il tetto retributivo individuale (percepito dal singolo dipendente) dal 50% del D.lgs. n. 50/2016 fino al 100%. È previsto un incremento
ulteriore del 15%, rispetto al trattamento economico complessivo annuo lordo percepito dal dipendente, per le amministrazioni che adottano i metodi e gli
strumenti digitali per la gestione informativa dell’appalto.

 

La redazione PERK SOLUTION

Nota Anci sul nuovo Codice appalti con le principali novità per i Comuni

L’ANCI ha pubblicato una prima nota sul nuovo Codice degli appalti approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2023 con le principali novità di interesse per i Comuni. L’entrata in vigore del nuovo Codice è disposta al 1° aprile 2023, ma le sue disposizioni trovano applicazione a decorrere dal 1° luglio 2023. È inoltre previsto un periodo transitorio, fino al 31 dicembre 2023, che prevede l’estensione della vigenza di alcune disposizioni del d. lgs 50/2016 e dei decreti semplificazioni (dl 76/2020) e semplificazioni bis (dl 77/2021).

 

La redazione PERK SOLUTION

 

ANCI: scheda nuovo codice appalti

Anci ha pubblicato una scheda sintetica sullo schema di decreto legislativo inerente il nuovo Codice dei Contratti Pubblici, attuativo della legge delega 78/2022, che dovrà entrare in vigore entro il 31 marzo 2023. Il provvedimento, come da PNRR, costituisce una delle riforme rappresentate in sede Europea ed è stato trasmesso sia alla Camera dei Deputati che al Senato (AG n. 19) per acquisire i previsti pareri.

Lo schema di decreto legislativo ha un corpo normativo composto da 229 articoli (a fronte dei 220 del Codice degli Appalti del 2016) e 36 allegati tecnici aventi natura regolamentare (nel d.lgs. 50/16 sono 25).