Corte dei conti, Audizione sulla Nota di Aggiornamento al DEF 2021

Martedì 5 ottobre 202 ha avuto luogo l’audizione della Corte dei conti, in videoconferenza, presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, in merito all’attività conoscitiva preliminare all’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021.
La Corte rileva come la nota offra un’approfondita analisi degli sviluppi della congiuntura macroeconomica interna e internazionale. Rispetto allo scenario tracciato nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile, le principali grandezze economiche registrano miglioramenti diffusi e sostanziosi: cresce la fiducia e la domanda di famiglie e imprese, segnatamente nel comparto degli investimenti; tornano ad espandersi le attività produttive nel settore dei servizi privati; recupera, più dell’atteso, il mercato del lavoro. La stima di crescita per l’anno in corso mette in conto, alla luce delle rilevazioni sulla prima metà dell’anno, aumenti congiunturali sia nel terzo che nel quarto trimestre. Nella ragionevole ipotesi che quanto conosciuto nei mesi primaverili abbia in parte rappresentato un “rimbalzo” dei livelli produttivi e dunque un fenomeno che andrà gradualmente a riassorbirsi, l’economia dopo essersi espansa intorno al 2 per cento ancora nel terzo trimestre entrerebbe in una fase di atterraggio morbido. In un tale scenario, la macchina produttiva dell’economia italiana chiuderebbe il 2021 ad una velocità buona, con tassi tendenziali, ossia del IV trimestre 2021 sul IV trimestre 2020, intorno al 6 per cento. Un tale percorso configurerebbe un effetto di trascinamento (eredità) sul 2022 dell’ordine di 2 punti percentuali. Il percorso di recupero disegnato nel quadro macroeconomico della NaDEF, pur considerando ancora le incertezze sul fronte sanitario, è, ad avviso della Corte, condivisibile e appare compatibile con gli andamenti rilevati fino ad ora. Un quadro che potrà alleviare ma non annullare le impegnative scelte a cui la politica di bilancio sarà chiamata nel prossimo futuro.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Nota di aggiornamento al DEF 2021, Via libera dal Cdm

Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 29 settembre 2021, ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) 2021.

La Nota, nel comunicato diffuso dal Governo, prende atto del miglioramento degli indicatori di crescita e deficit e definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima Legge di Bilancio, che avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2022-2024, in stretta coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La previsione di aumento del prodotto interno lordo (PIL) per l’anno in corso sale al 6%, dal 4,5% previsto nel DEF in aprile, mentre la previsione di indebitamento netto (deficit) scende dall’11,8% del PIL nel DEF al 9,4% della NADEF. Anche la stima per il rapporto debito/PIL è rivista al ribasso rispetto al 159,8% previsto nel DEF; ciò implica una flessione dell’incidenza del debito sul prodotto interno lordo al 153,5% già nel 2021.

Per quanto riguarda la programmazione delle finanze pubbliche, per il 2022 la NADEF fissa un obiettivo di deficit pari al 5,6% del PIL, che si confronta con un saldo a legislazione vigente pari al 4,4%. La NADEF delinea inoltre una progressiva e significativa riduzione dell’indebitamento netto, che si attesterà al 3,3% del PIL nel 2024.

Il percorso programmatico per il triennio 2022-2024 consentirà di coprire le esigenze per le ‘politiche invariate’ e il rinnovo di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si interverrà sugli ammortizzatori sociali e sull’alleggerimento del carico fiscale. Sarà possibile gestire ulteriori interventi di sostegno alla crescita economica del Paese.

In confronto al quadro tendenziale, l’andamento dell’indebitamento netto programmatico è superiore di oltre un punto percentuale di PIL a partire dal 2022. Come risultato del relativo stimolo di bilancio, la crescita del PIL programmatico è pari al 4,7% nel 2022, 2,8% nel 2023 e 1,9% nel 2024. La discesa del rapporto debito/PIL proseguirà per raggiungere il 146,1% nel 2024.