PA digitale 2026 – Migrazione al cloud: aggiornate linee guida di asseverazione

Con l’aggiornamento delle Linee guida per i Soggetti attuatori sono state introdotte importanti novità per tutte le PA locali protagoniste della migrazione al cloud. L’asseverazione verrà considerata come superata positivamente anche se il servizio che doveva essere migrato in modalità “A -Trasferimento”, è stato invece migrato in modalità “B – Aggiornamento”. Vengono quindi riconosciuti i casi virtuosi in cui l’Ente ha optato per una scelta migliorativa rispetto a quella dichiarata in fase di candidatura. Le amministrazioni coinvolte non dovranno risottomettere una nuova candidatura per far sì che il progetto venga considerato completato con successo. La valutazione positiva dell’effettiva migrazione in modalità “B – Aggiornamento” non comporterà una variazione del contributo riconosciuto all’ente in fase di candidatura.

Le modalità di migrazione in cloud
La Strategia Cloud Italia prevede due modalità di migrazione:

  • A – Trasferimento in sicurezza dell’infrastruttura IT;
  • B – Aggiornamento in sicurezza di applicazioni in cloud.

Nella modalità “A – Trasferimento”, la migrazione verso il cloud deve essere effettuata secondo una strategia Lift&Shift, conosciuta anche come rehosting, ovvero il passaggio completo dell’intero servizio su un hosting cloud, comprensivo di applicazioni e dati, senza alcuna modifica agli applicativi: l’esatta replica del servizio esistente ma in ambiente cloud.

La modalità “B – Aggiornamento”, invece, prevede che la migrazione del servizio dell’amministrazione sia effettuata con una delle seguenti strategie: repurchase/replace, ovvero la migrazione verso una soluzione nativa in cloud; replatform, nel caso venga effettuata la riorganizzazione dell’architettura applicativa; re-architect, quando viene ripensata in maniera significativa l’architettura “core” di un applicativo in ottica cloud.

Cosa si intende per migrazione in modalità migliorativa 

Gli Avvisi PA digitale 2026 richiedono il raggiungimento di tutti gli obiettivi dichiarati in fase di candidatura per ottenere l’erogazione delle risorse. Con questa novità però gli Enti che avevano dichiarato di migrare un determinato servizio in modalità “A – Trasferimento”, ma che invece hanno optato per la modalità “B – Aggiornamento” avranno comunque la possibilità di superare positivamente la fase di asseverazione.

La novità riguarda quindi solo quelle situazione in cui le PA hanno scelto di procedere in una direzione migliorativa rispetto a quanto originariamente previsto durante la candidatura, e non comporterà una variazione del contributo concesso originariamente all’Ente.

 

Linee guida aggiornate

 

Migrazione al cloud dei Comuni, nuove risorse grazie al PNRR

Oltre l’80% dei Comuni ha partecipato al primo Avviso pubblicato lo scorso aprile su PA digitale 2026. Con l’esaurimento delle risorse, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri pubblica quindi un nuovo Avviso pubblico: ulteriori 215 milioni per favorire la migrazione al cloud di tutti i Comuni italiani.

L’avviso consente ai Comuni di candidarsi per ricevere un contributo economico e attuare la migrazione di un numero minimo di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificati. Possono partecipare i Comuni che devono ancora avviare il percorso di migrazione o che lo hanno avviato a partire dal 1 febbraio 2020. Grazie al percorso guidato all’interno di PA digitale 2026, è possibile comporre online il proprio piano di migrazione, scegliendo da una lista di 95 servizi. Per ogni servizio sarà necessario scegliere tra due modalità di migrazione: il trasferimento dell’infrastruttura informatica (cosiddetto lift&shift) o l’aggiornamento di applicazioni in cloud. È possibile candidare il proprio Comune fino a esaurimento delle risorse, e comunque non oltre il 30 settembre 2022.

Sono finanziate attività di supporto specialistico per la migrazione verso il cloud qualificato e l’acquisto dei servizi cloud qualificati propedeutici alla migrazione. Per poter ricevere il finanziamento non servirà presentare alcun progetto: basterà definire alcuni parametri all’interno della candidatura tra cui la dimensione dell’ente attuatore, il numero dei servizi da migrare e le modalità di migrazione. L’importo economico del voucher è definito dal Dipartimento in base alla dimensione dell’Ente (numero di abitanti) e alla tipologia di migrazione selezionata per ognuno dei servizi. Il voucher include il primo anno di canone di servizi cloud.

Su PA digitale 2026 è anche possibile effettuare la classificazione dati e servizi, propedeutica alla candidatura, verificando e confermando l’elenco dei servizi e il livello di classificazione creati automaticamente sulla base delle caratteristiche del Comune. Le risorse economiche previste dal voucher saranno poi erogate ai singoli enti a seguito della verifica da parte del Dipartimento del raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Avviso.

 

La redazione PERK SOLUTION

PNRR, Avviso Investimento 1.2 – 500 milioni di euro per la migrazioni al cloud

Pubblicato dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale l’Avviso Investimento 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA Locali”, che mette a disposizione 500 milioni di euro per la migrazione al cloud dei comuni. Al fine di assicurare il rispetto della priorità trasversale del PNRR relativa al “superamento dei divari territoriali” di cui all’art. 2 comma 6 bis del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 convertito in legge 29 luglio 2021, n. 108, il 40% delle risorse di cui al precedente comma 1 è destinato al finanziamento di Soggetti Attuatori ubicati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. I Soggetti Attuatori devono presentare domanda di ammissione al finanziamento, entro il termine del 22 luglio 2022, esclusivamente tramite il sito PA digitale 2026.
Oggetto di migrazione potranno essere tutti i servizi erogati in tutte le loro forme dal singolo Ente e il cui livello complessivo di efficienza possa essere ottimizzato attraverso una migrazione verso piattaforme Cloud qualificate.
L’obiettivo dell’Avviso è la migrazione completa (Full Migration) degli asset ICT on premises dell’ente.
Nel caso quindi dei Comuni fino a 2.500 abitanti la Full Migration è identificata come la migrazione di un numero di servizi compreso tra 7 e 9, precedentemente classificati ai sensi del Regolamento AGID approvato con Determinazione AGID n. 628/2021. La classificazione è effettuata mediante apposita funzionalità della Piattaforma.
Pertanto, per i Comuni oggetto del presente Avviso:
– Devono essere migrati un numero di servizi compreso tra 7 e 9;
– La migrazione deve essere fatta per tutti gli applicativi, database e sistemi utilizzati per l’erogazione dei servizi selezionati;
– I servizi digitali attualmente gestiti su server o data center interni devono avere la precedenza rispetto a soluzioni di rinnovamento o di digitalizzazione di servizi non informatizzati;
– Potranno essere oggetto di migrazione tutti e soli i servizi che sono stati precedentemente classificati.