Proroga stato di emergenza, il Senato ha approvato la conversione del DL 221/2021

Il Senato, giovedì 10 febbraio, ha approvato, con modifiche il ddl n. 2488, di conversione del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, recante proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19. La parola passa alla Camera.
Tra le disposizioni di interesse, segnaliamo:
– la proroga fino al 31 marzo la disposizione che prevede che i datori di lavoro pubblici e privati siano tenuti ad assicurare la sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio. Viene, inoltre, previsto che le PP.AA. provvedano alle summenzionate attività con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente. Nel caso non sia fatto obbligo ai datori di lavoro di nominare il medico competente in materia di sorveglianza sanitaria, è possibile per gli stessi chiedere ai servizi territoriali INAIL di provvedere con propri medici del lavoro;
– la proroga fino al 31 marzo 2022 – in luogo del termine del 31 dicembre 2021 finora previsto – della disciplina transitoria per lo svolgimento dei concorsi pubblici volti al reclutamento del personale delle pubbliche amministrazioni (ad eccezione di quello in regime di diritto pubblico) già banditi o che verranno banditi nel corso della fase emergenziale;
– la proroga fino al 31 marzo 2022 dell’applicazione delle misure di cui all’articolo 9 del decreto-legge n. 146 del 2021 in materia di congedi parentali;
– la disciplina transitoria per lo svolgimento di lavoro agile da parte dei cosiddetti lavoratori fragili nei primi due mesi del 2022. A questo proposito, in Commissione è stata estesa al 31 marzo 2022 l’equiparazione alla malattia del periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva per i lavoratori fragili;
– l’estensione fino al 31 marzo 2022 del divieto di applicare ai gestori dei servizi di trasporto pubblico sanzioni o penali a causa delle minori risorse o minori percorrenze effettuate. Viene poi esteso al 2022 lo scomputo delle spese per i contratti a tempo determinato della Polizia negli enti locali delle limitazioni finanziarie in materia di pubblico impiego. Viene inoltre prorogata al 15 giugno 2022 l’ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relativa all’anno accademico 2020-2021.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Pa, via libera alle linee guida per lo smart working

“Oggi siamo arrivati alla conclusione del confronto con le organizzazioni sindacali sulle linee guida per lo smart working nella Pubblica amministrazione, che anticipano ciò che sarà definito entro l’anno nei contratti di lavoro relativi al triennio 2019-21. Il testo, adesso, sarà inviato alla Conferenza Unificata. Dopo il parere della Conferenza, le 32.000 amministrazioni pubbliche saranno tenute a rispettare le linee guida, un ponte rispetto ai contratti. Alla fine del percorso, come avevamo concordato nel Patto Governo-sindacati del 10 marzo, il lavoro agile sarà contrattualizzato, dotato dei necessari e sicuri strumenti tecnologici, organizzato per obiettivi, finalizzato alla soddisfazione di cittadini e imprese, all’efficienza e alla produttività. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, durante l’incontro finale con i sindacati sulle nuove linee guida in tema di smart working nella Pa.

L’intervento si propone di delineare la modalità di svolgimento della prestazione lavorativa c.d. agile avendo riguardo al diritto alla disconnessione, al diritto alla formazione specifica, al diritto alla protezione dei dati personali, alle relazioni sindacali, al regime dei permessi e delle assenze ed alla compatibilità con ogni altro istituto del rapporto di lavoro e previsione contrattuale. In ogni caso, con l’entrata in vigore dei nuovi CCNL, le linee guida cessano la loro efficacia per tutte le parti non compatibili con gli stessi. Resta fermo nelle more il rispetto del sistema di partecipazione sindacale definito dai contratti collettivi nazionali vigenti.
Rimane in ogni caso fermo, fino alla fine della fase emergenziale, il rispetto sui luoghi di lavoro di tutte le misure di prevenzione e contenimento del contagio e di sicurezza dei pubblici dipendenti sottoscritte nei protocolli di intesa fra il Governo e le OO.SS. nonché di quelle individuate negli accordi e protocolli successivamente sottoscritti.

 

Le Linee guida sul lavoro agile della PA

Sono state presentate dal ministro della PA ai sindacati le Linee guida in materia di lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche, ai sensi dell’articolo 1, comma 6, del decreto recante modalità organizzative per il rientro in presenza dei lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni.
Le Linee guida anticipano in parte quello che sarà previsto nei CCNL per tutti i comparti. Il documento indica i presupposti indispensabili alla concessione dello smart working con un’adeguata rotazione del personale autorizzato alla prestazione di lavoro agile, assicurando comunque la prevalenza per ciascun lavoratore del lavoro in presenza. L’adesione al lavoro agile ha natura consensuale e volontaria ed è consentito a tutti i lavoratori – siano essi con rapporto di lavoro a tempo pieno o parziale e indipendentemente dal fatto che siano stati assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato. I dipendenti dovranno pertanto sottoscrivere un accordo individuale con i datori di lavoro che disciplini l’esecuzione della prestazione lavorativa svolta all’esterno dei locali dell’amministrazione, anche con riguardo alle forme di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro ed agli strumenti utilizzati dal lavoratore.
La prestazione lavorativa in modalità agile è svolta senza un vincolo di orario nell’ambito delle ore massime di lavoro giornaliere e settimanali stabilite dai CCNL. In ogni caso deve essere individuata una fascia di inoperabilità (disconnessione) – nella quale il lavoratore non può erogare alcuna prestazione lavorativa. Tale fascia coincide con il periodo di 11 ore di riposo consecutivo di cui all’art. 17, comma 6, del CCNL 12 febbraio 2018 a cui il lavoratore è tenuto. Nelle giornate in cui la prestazione lavorativa viene svolta in modalità agile non è possibile effettuare lavoro straordinario, trasferte, lavoro disagiato, lavoro svolto in condizioni di rischio. Si deve fornire il lavoratore di idonea dotazione tecnologica. Inoltre per accedere alle applicazioni del proprio ente può essere utilizzata esclusivamente la connessione Internet fornita dal datore di lavoro. In caso di problematiche di natura tecnica e/o informatica, e comunque in ogni caso di cattivo funzionamento dei sistemi informatici, qualora lo svolgimento dell’attività lavorativa a distanza sia impedito o sensibilmente rallentato, il dipendente è tenuto a darne tempestiva informazione al proprio dirigente. Questi, qualora le suddette problematiche dovessero rendere temporaneamente impossibile o non sicura la prestazione lavorativa, può richiamare il dipendente a lavorare in presenza. In caso di ripresa del lavoro in presenza, il lavoratore è tenuto a completare la propria prestazione lavorativa fino al termine del proprio orario ordinario di lavoro.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Il Quaderno Anci sull’accordo individuale per il lavoro agile negli enti locali

Uno strumento agevole per i Comuni per potersi orientare nella normativa sullo smart working e il rientro in presenza nella pubblica amministrazione: questo l’obiettivo dell’ultimo Quaderno operativo di Anci dedicato a “L’accordo individuale per il lavoro agile negli enti locali“. Il manuale traccia il quadro normativo di riferimento e le norme adottate per il rientro in presenza nella pubblica amministrazione e prevede una sezione ad hoc dedicata alla modulistica con esempi tipo di domanda di attivazione del lavoro agile e di accordo individuale con le indicazioni necessarie per lo svolgimento della prestazione lavorativa.
Della collana dei Quaderni Anci fa parte anche il recente Vademecum “Manuale per i sindaci. Elezioni amministrative 2021” che illustra, invece, i principali adempimenti che attendono i Sindaci e gli amministratori locali neoeletti. Il testo, anche in questo caso, offre modelli, schemi di provvedimenti e deliberazioni che forniscono strumenti operativi pronti all’uso.

Rientro in presenza dipendenti PA, la nota di lettura dell’ANCi

L’ANCI ha pubblicato la nota di lettura relativa al “Decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione sulle modalità per il rientro in presenza dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni” (scarica le slide). Il Governo ha ritenuto di superare le misure di limitazione delle presenze del personale delle pubbliche amministrazioni sul luogo di lavoro (smart working emergenziale) e a tal fine è stato adottato, il 24 settembre 2021, un DPCM con il quale si è stabilito che, a decorrere dal 15 ottobre 2021, la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni sarà quella in presenza (Dpcm sulle linee guida per la certificazione verde).
Per garantire una corretta e omogena attuazione delle disposizioni previste sono state messe in campo una serie di azioni: un help desk Amica digitale, ovvero un servizio di assistenza alle pubbliche amministrazioni sulle novità in vigore dal 15 ottobre. Tramite FormezPA saranno disponibili due canali di comunicazione: una linea telefonica dedicata attiva dal 13 ottobre (numero verde 800 254 009) e una mail ad hoc lavoropubblico@governo.it. Il Dipartimento della Funzione pubblica ha previsto anche la predisposizione di FAQ che saranno pubblicate sul sito Linea Amica Digitale.

Rientro in presenza, il decreto inviato a Regioni, Province ed enti locali

Il decreto del Ministro per la Pubblica amministrazione con le indicazioni per il rientro in presenza dei dipendenti pubblici dal 15 ottobre, è stato inviato al Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al Presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e al Presidente dell’Upi, Michele De Pascale. Nelle prossime ore il testo – che ha ricevuto il 7 ottobre il via libera della Conferenza Unificata e il 5 ottobre, per gli aspetti legati alla sicurezza sanitaria, quello del Comitato tecnico-scientifico – sarà trasmesso a tutte le amministrazioni pubbliche.

Nella lettera a Regioni, Anci e Upi, il Ministro Brunetta ha informato dei servizi di supporto alle amministrazioni attivati dal Dipartimento della Funzione pubblica, in collaborazione con Formez PA, per garantire la corretta e omogenea attuazione delle disposizioni sul rientro dei dipendenti:

– l’helpdesk Linea Amica Digitale (www.lineaamica.gov.it), dove saranno pubblicate apposite Faq;

– una casella email dedicata (lavoropubblico@governo.it) per raccogliere segnalazioni e richieste di chiarimenti da parte delle amministrazioni;

– un numero verde dedicato (800 254 009), gestito da Formez PA, che sarà attivo da mercoledì 13 ottobre.

Decreto modalità rientro in presenza
Decreto modalità rientro in presenza (Slide)

Decreto rientro in presenza, via libera dalla Conferenza Unificata

La Conferenza Unificata, nella seduta del 7 ottobre 2021, ha espresso parere favorevole allo schema di decreto sulle modalità organizzative per il rientro in presenza di tutti i lavoratori pubblici e alle linee guida Funzione pubblica-Salute sui meccanismi di controllo e verifica del green pass nelle amministrazioni (V. anche news del 4 ottobre 2021)

“Con il via libera di Regioni, Province e Comuni al decreto e alle linee guida – afferma il ministro Brunetta – superiamo un’altra tappa importante per assicurare all’Italia una Pubblica amministrazione efficiente, pienamente operativa, capace di sostenere al massimo cittadini e imprese durante questa straordinaria fase di ripresa. Dal 15 ottobre, grazie alle vaccinazioni e al green pass, tutti i dipendenti pubblici rientreranno a lavorare in presenza, in attesa dei rinnovi contrattuali e dell’adozione dei Piani integrati di attività e organizzazione (Piao), con i quali le amministrazioni potranno garantire uno smart working strutturato, che tuteli le esigenze dei lavoratori e i diritti e la soddisfazione degli utenti.

Tuttavia, la Conferenza ha evidenziato come il D.M. non espliciti la disciplina per i lavoratori fragili, per i soggetti esenti dalla vaccinazione e per i soggetti in quarantena. Pertanto, occorre un maggior chiarimento circa le misure da adottare in laro favore, e se gli stessi godono di una priorità per l’accesso al lavoro agile. È stato richiesto, altresì, di chiarire se gli stessi accedono alla percentuale del 15% dei lavoratori che possono usufruire del lavoro agile oppure se in tale percentuale non vanno annoverati.
Con riferimento all’art.l, comma 1, lettera g) è stato chiesto di chiarire chi rientra nell’alveo dei “titolari di funzioni di coordinamento e controllo sull’attività dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi” e cosa si intende per “prevalente”.

Scheda decreto rientro
Scheda Linee guida green pass

 

PA, ritorno in presenza dal 15 ottobre. La bozza del decreto sulle regole del lavoro agile

Tra la metà e la fine di ottobre tutti i dipendenti pubblici torneranno a lavorare in presenza. Lo prevede la bozza del decreto per il rientro dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni predisposta dal ministro della Pa per il superamento dell’utilizzo del lavoro agile emergenziale. Le amministrazioni dovranno assicurare da subito la presenza in servizio del personale preposto alle attività di sportello e di ricevimento degli utenti (front office) e dei settori preposti alla erogazione di servizi all’utenza (back office), anche attraverso la flessibilità degli orari di sportello e di ricevimento dell’utenza. Per evitare che il personale che accede alla sede di servizio si concentri nella stessa fascia oraria, vanno individuate, anche in relazione alla situazione del proprio ambito territoriale e tenuto conto delle condizioni del trasporto pubblico locale, fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita ulteriori rispetto a quelle già adottate, anche in deroga alle modalità previste dai contratti collettivi e nel rispetto del sistema di partecipazione sindacale.
A decorrere dal 15 ottobre, il lavoro agile non è più una modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa. Nelle more della definizione dei contratti e dell’attuazione da parte delle amministrazioni del Piano integrato di attività e di organizzazione (PIAO), che dovrà essere presentato entro il 31 gennaio 2022, l’accesso a tale modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, potrà essere autorizzato nel rispetto delle seguenti otto condizioni:
1. lo svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile non deve in alcun modo pregiudicare o ridurre la fruizione dei servizi resi;
2. garantire un’adeguata rotazione del personale che può prestare lavoro in modalità agile;
3. dotarsi di una piattaforma digitale o di un cloud o comunque di strumenti tecnologici idonei a garantire la più assoluta riservatezza dei dati e delle informazioni che vengono trattate dal lavoratore nello svolgimento della prestazione in modalità agile;
4. prevedere un piano di smaltimento del lavoro arretrato;
5. fornire al personale dipendente apparati digitali e tecnologici adeguati alla prestazione di lavoro richiesta;
6. l’accordo individuale per il lavoro agile deve definire obiettivi, modalità e tempi di esecuzione e disconnessione, fasce di contattabilità e criteri di misurazione della prestazione;
7. assicurare il prevalente svolgimento in presenza della prestazione lavorativa dei soggetti titolari di funzioni di coordinamento e controllo dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi;
8. prevedere, dove le misure di carattere sanitario lo richiedano, la rotazione del personale impiegato in presenza.
Ogni amministrazione dovrà provvedere alla attuazione delle misure previste nel decreto attraverso i dirigenti di livello non generale, responsabili di un ufficio o servizio comunque denominato e, ove non presenti, attraverso la figura dirigenziale generale sovraordinata. Negli enti in cui non siano presenti figure dirigenziali, il riferimento è da intendersi a una figura apicale individuata in coerenza con i relativi ordinamenti.
Inoltre, per agevolare gli spostamenti dei dipendenti pubblici, anche con modalità sostenibili, i mobility manager aziendali delle pubbliche amministrazioni elaborano i piani degli spostamenti casa-lavoro (Pscl), tenendo conto dell’ampliamento delle fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro.

 

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Lavoro agile, le novità del “decreto proroghe”

L’art. 1 del D.L. 30 aprile 2021, n. 56, recante “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”, c.d. DL Proroghe, pubblicato in G.U. n. 103 del 30 aprile 2021, interviene sulla disciplina del lavoro agile, disponendo la proroga al 30 settembre 2021 il termine di applicazione delle misure introdotte dall’art. 263 del D.L. n. 34/2020; si rinvia la definizione degli istituti del lavoro agile, ma ne consente fino al 31 dicembre 2021 l’accesso attraverso le modalità semplificate di cui all’articolo 87 del decreto legge n. 18/2020 (quindi senza la necessità del previo accordo individuale e senza gli oneri informativi a carico della parte datoriale). A tale misura non consegue, pertanto, un rientro automatico del personale nella sede lavorativa, ma consente a ciascuna pubblica amministrazione, nel rispetto delle misure di contenimento del COVID-19 e delle disposizioni emanate dalle autorità sanitarie competenti, di avere piena autonomia organizzativa senza essere vincolate alla soglia minima del 50% che, in taluni casi, potrebbe comportare ricadute negative in termini di efficienza. Si mantiene inalterato il necessario rispetto delle misure di contenimento del fenomeno epidemiologico e della tutela della salute adottate dalle autorità competenti.
La previsione, inoltre, interviene sull’articolo 14, della legge 7 agosto 2015, n. 124, peraltro modificata dall’art. 263, comma 4-bis, decreto-legge 19 maggio 2020, n. 77 (convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77). Si tratta di interventi volti a valorizzare l’autonomia organizzativa delle pubbliche amministrazioni. In particolare, si mantiene – a regime e dunque fuori dal contesto emergenziale – il Pola (Piano organizzativo del lavoro agile) riducendone dal 60% al 15% la misura minima di attività da svolgere in lavoro agile, aumentando la capacità organizzativa delle singole amministrazioni e prevedendo che, in caso di mancata adozione del Pola, il lavoro agile sia svolto da almeno il 15% del personale che ne faccia richiesta. Si consente implicitamente alle amministrazioni che entro il 31 gennaio 2021 hanno adottato il Pola con le percentuali previste a legislazione allora vigente di modificare il piano alla luce della disciplina sopravvenuta.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION