Fondone Covid, via libera al riparto del saldo. Gli importi per singolo ente

Via libera dalla Conferenza Stato-città ed autonomie locali alla definizione dei criteri e delle modalità di riparto del saldo delle risorse incrementali del fondo (art. 106, comma 1, del DL 34/ 2020 e art. 39, comma 1, del DL 104/2020), sulla base degli effetti dell’emergenza COVID-19 sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate al netto delle minori spese, tenendo conto delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato, a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese. Le modalità di riparto del fondo, secondo quanto riportato nella Nota Metodologica, hanno tenuto conto di un aggiornamento della valutazione complessiva delle stime relative alle perdite di gettito riscontrate nel 2020, nonché delle minori/maggiori spese attese nel 2020 per effetto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. I criteri di riparto hanno tenuto conto:
• della metodologia adottata in sede di riparto della iniziale dotazione del fondo di cui all’articolo 106 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, pari a 3.000 milioni di euro;
• della metodologia utilizzata per la definizione dell’acconto erogato sulle risorse integrative disposte con l’articolo 39, comma 1, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, pari a 400 milioni di euro;
• di quanto previsto dal decreto del Ministero dell’economia e delle finanze n. 212342 del 3 novembre 2020, con particolare riferimento alla quota di TARI-TARI-Corrispettivo riconosciuta a ciascun comune, al trattamento dell’Imposta di soggiorno e della TOSAP-COSAP;
• dell’esclusione dell’imposta di soggiorno e degli altri prelievi connessi alle presenze turistiche sui territori comunali dal perimetro delle entrate considerate, in quanto già oggetto di ristoro;
• dei ristori specifici destinati alla compensazione delle perdite di gettito relative all’IMU settore turistico e all’occupazione di spazi pubblici (TOSAP-COSAP), per effetto delle disposizioni di cui agli articoli 177 e 181 del decreto-legge n. 34/2020, come integrate dal successivo decreto-legge n. 104/2020.
Non sono stati considerati gli ulteriori ristori IMU disposti dall’articolo 9, del decreto-legge n. 137/2020 (decreto Ristori) e dall’articolo 5 del decreto-legge n. 149/2020 (Ristori bis), pari a 144,1 milioni di euro, per i quali non sono ancora stati definiti i riparti specifici.
Complessivamente è emersa una perdita di gettito, calcolata nel periodo marzo-dicembre 2020, pari a circa 4.050 milioni di euro a cui viene aggiunta una stima di perdita di gettito per il periodo gennaio-febbraio 2021 pari a circa 165 milioni di euro. La perdita di gettito è ridotta della quota di ristori specifici prevista per IMU e TOSAP-COSAP, pari a 379,4 milioni di euro. L’ammontare complessivo di riferimento per il riparto è stato stimato nell’importo complessivo di circa 3.650 milioni di euro, comprensivo del saldo positivo di 200 milioni di euro calcolato tra minori entrate considerate (pari a circa 600 milioni di euro) e maggiori spese considerate (pari a 400 milioni di euro). Ne deriva un’eccedenza di risorse, risultata pari a circa 570 milioni di euro, viene anch’essa ripartita, in considerazione del fatto che gli effetti dell’emergenza COVID-19 sono prevedibili, anche se in misura ad oggi non puntualmente valutabile, anche sugli andamenti della gestione nell’anno 2021. In altri termini, le somme ricevute da ciascun ente nel 2020 in eccesso rispetto alle esigenze sono utilizzate per ristorare le perdite di gettito 2021 e, quindi, per far fronte anche alle esigenze connesse al COVID-19 nel 2021.

Allegati: Gli importi per Comune

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

ANCI, richiesto il rifinanziamento del fondo indistinto per compensare i minori introiti

Rasserenare dal punto di vista amministrativo e finanziario l’attività dei Comuni nei prossimi mesi per aiutare efficacemente le categorie economiche e i cittadini più bisognosi. Questo in sostanza il messaggio chiaro lanciato delegato alla Finanza locale Anci e presidente IFEL Alessandro Canelli nel corso dell’audizione informale tenutasi presso la V Commissione bilancio del Senato relativa al Decreto Ristori. Nonostante l’indubbia efficacia del sostegno, la situazione di grande differenziazione delle condizioni finanziarie degli enti locali e le ulteriori difficoltà che i Comuni stanno incontrando in questa nuova fase dell’emergenza, rappresentano fonti di preoccupazione rispetto alla capacità del sistema di assicurare il mantenimento degli equilibri finanziari e di dare una prospettiva più lunga agli aiuti, nella previsione di un 2021 ancora caratterizzato dagli effetti della pandemia. A tal riguardo, l’ANCI ha presentato un pacchetto di proposte emendative al D.L. 137/2020 (decreto Ristori) su diversi piani tra loro complementari:
a) formale spendibilità anche nel 2021 dei fondi a favore degli enti locali, acquisiti o da acquisire in connessione all’emergenza epidemiologica in base alle previsioni dei decreti 34 e 104, così da semplificare gli obblighi di rendicontazione e l’attività programmatoria degli uffici locali;
b) abolizione ed accorpamento al rendiconto 2020 degli adempimenti relativi alla verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio (art. 193 TUEL), in scadenza al 30 novembre 2021, in relazione all’eventuale caduta di operatività degli uffici finanziari dovuta all’incremento dei contagi;
c) proroga al 28 febbraio 2021 del termine per la deliberazione del bilancio consolidato (attualmente fissato al 30 novembre 2020), obbligatorio per i Comuni con popolazione superiore a 5mila abitanti;
d) facoltà di presentazione del Documento unico di programmazione (DUP) in occasione dell’esame del bilancio di previsione 2021-23, in deroga ai termini previsti dalla legge o dai regolamenti degli enti locali;
e) proroga al 2022 dell’entrata in vigore del Canone unico di cui ai commi 816 e ss. della legge di bilancio per il 2020 (L. 160/2019);
f) proroga al 2022 dell’obbligo di accantonamento al Fondo garanzia debiti commerciali (FGDC) nelle more della definizione di un programma di intervento sui ritardi di pagamento più significativi;
g) proroga al 30 aprile 2021 del termine per l’approvazione dei piani economico-finanziari, dei regolamenti e delle tariffe relative al servizio rifiuti e ai connessi prelievi tributari o patrimoniali;
h) abolizione delle sanzioni disciplinari connesse all’eventuale mancata operatività del sistema pagoPA successivamente al termine del 28 febbraio 2021 (art. 65, co.2, d.lgs. n. 217/2017);
i) facoltà di proroga per un massimo di 12 mesi dei contratti di servizio, degli affidamenti in concessione e degli incarichi di revisione contabile, nel caso di scadenze comprese tra il 1° ottobre 2020 e il 31 marzo 2021, ove non altrimenti stabilito da norme di governo dell’emergenza in atto.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Dall’ANCI la richiesta al Governo di utilizzare le risorse del “Fondone” anche nel 2021

“Parere favorevole a condizione che venga introdotta una norma che consenta a tutti i Comuni di spendere le risorse stanziate quest’anno anche nel 2021, e lo consenta in particolare agli enti in disavanzo tecnico, ora esclusi da questa possibilità”. Questa la posizione congiunta di associazione dei Comuni e unione delle Province, espressa dal presidente dell’Anci Antonio Decaro, nel corso della Conferenza Stato Città convocata sul decreto per la certificazione della perdita di gettito che i Comuni dovranno presentare entro aprile 2021. A presiedere la riunione il sottosegretario all’Interno, Achille Variati, presente per il MEF la viceministra, Laura Castelli.
Decaro ha evidenziato che per gli enti in disavanzo il passaggio di quote di impegni dall’esercizio 2020 a quello del 2021 pone dei problemi tecnici, visto che l’utilizzo degli avanzi vincolati non è automatico. Da qui la richiesta di una garanzia esplicita per ammettere tutti i Comuni al beneficio del reimpiego delle risorse.
Tale richiesta è stata accolta dalla viceministra Castelli che ha assicurato “che il governo sta già lavorando all’inserimento di una specifica norma che dovrebbe trovare spazio già nella prossima legge di bilancio” (Fonte Anci).

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Fondo Covid, il riparto dell’acconto di 500 milioni

Definito il riparto della prima rata in acconto, pari a 500 milioni di euro, delle risorse incrementali del fondo istituito dall’articolo 106, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, previste dall’articolo 39, comma 1, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104.
I 500 milioni, prima rata dei fondi del Dl Agosto, saranno destinati al complesso di comuni e province. Per i comuni sono state considerate per 250 milioni le esigenze aggiuntive in fatto di spesa sociale, e per 150 milioni quelle collegate al trasporto scolastico; 100 milioni i fondi assegnati alle Province.
L’utilizzo dei fondi dipenderà dalla situazione dei singoli Comuni, che in base alle loro esigenze finanzieranno gli interventi più necessari alla singola realtà locale.

Allegati: Elenco completo dei Comuni (in ordine alfabetico) e importo dell’acconto.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION