Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DL Aiuti bis

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DL n. 115 del 9 agosto 2022 (c.d. Decreto Aiuti bis), recante “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali”. Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 agosto scorso, interviene su alcuni importanti ambiti, tra cui il contrasto al caro-energia e carburanti e all’emergenza idrica, il sostegno agli enti territoriali, il rafforzamento delle politiche sociali per tutelare il potere d’acquisto, il rilancio degli investimenti.

Quanto ai rincari nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale e dei carburanti, il decreto interviene innanzitutto rafforzando il bonus sociale elettrico e gas per il quarto trimestre 2022, tutelando i clienti vulnerabili nel settore del gas, sospendendo le modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di elettricità e gas. In secondo luogo, il decreto azzera gli oneri generali di sistema nel settore elettrico anche per il quarto trimestre 2022 e riduce l’IVA per le somministrazioni di gas metano per combustione per usi civili e industriali nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022. Inoltre, sempre per il quarto trimestre 2022, l’ARERA provvederà a mantenere inalterati gli oneri generali di sistema nel settore del gas in vigore nel terzo trimestre.

Quanto all’emergenza idrica, si stanziano risorse a favore delle imprese agricole colpite dalla siccità, si accelerano gli affidamenti del servizio idrico integrato (prevedendo appositi termini per gli enti di governo dell’ambito che non hanno ancora provveduto all’affidamento e l’attivazione di specifici poteri sostitutivi in caso di inerzia) e si consente alla Protezione civile di chiedere in anticipo lo stato di emergenza in caso di siccità.

Il decreto stanzia inoltre risorse a favore degli enti territoriali, nella forma di contributi straordinari per complessivi 400 milioni di euro in favore di comuni, città metropolitane e province, e prevede la proroga al 2023 della sospensione del rimborso delle anticipazioni di liquidità in favore delle Regioni a seguito del sisma del 2016. Sono inoltre stanziate risorse per favorire la ricostruzione post-sisma del 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.

 

La redazione PERK SOLUTION

PNRR: I Sindaci dovranno spendere 40 miliardi di euro

Con il PNRR ammontano a 66,4 miliardi le risorse destinate agli enti territoriali, si tratta di quasi il 35% dei 191,5 miliardi messi a disposizione dall’Unione Europea al nostro Paese.
I Sindaci, in particolar modo, saranno chiamati a giocare un ruolo importantissimo, visto che di questi 66,4 ne dovranno “gestire” ben 40 miliardi. E non sono pochi, soprattutto quelli a capo dei Comuni medio piccoli, che da tempo denunciano che con gli organici ridotti all’osso sarà un’impresa ardua spendere bene e presto tutte le risorse a disposizione.
E’ questo il principale risultato emerso da una elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della CGIA per conto di ASMEL, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, che rappresenta 3726 Comuni in tutt’Italia1, il 47% del totale. Si tratta di risorse destinate in senso lato e per larga maggioranza ai Comuni e Città Metropolitane che tuttavia, in modo residuale, potrebbero anche essere utilizzate per Province, Regioni, Autorità d’Ambito ecc.
Complessivamente queste risorse rappresentano il 20% del PNRR. Importante il ruolo dei Comuni nella realizzazione delle Missioni 5 “Inclusione e coesione” e Missione 4 “Istruzione e Ricerca” impiegando rispettivamente oltre la metà (57,5%) e quasi un terzo (31,6%) delle risorse del PNRR per quelle specifiche Missioni.
La Missione 5 “Inclusione e coesione” destina risorse per l’attuazione di politiche per il lavoro, e per il territorio ed è proprio sotto quest’ultimo aspetto che gli enti territoriali sono chiamati ad intervenire. I Comuni e gli altri enti parteciperanno come soggetti attuatori ai bandi al fine di effettuare interventi di rigenerazione urbana e social housing e di rafforzare il ruolo dei servizi sociali territoriali a favore dei cittadini, tutelando i soggetti senza fissa dimora, promuovendo lo sport quale strumento di inclusione sociale, supportando la strategia nazionale a favore delle aree interne, valorizzando i beni confiscati alle mafie. Un intervento prezioso che vedrà i Comuni mettere in campo le proprie conoscenze e professionalità proprio nelle materie di loro competenza.
La Missione 4 che mira a rafforzare l’Istruzione e la ricerca quali basilari condizioni per garantire lo sviluppo di un sistema economico, interviene sull’intero ciclo di formazione sino ad arrivare all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. In questo contesto ai Comuni è dato il compito di potenziare l’offerta dei primi gradi istruzione (asili nido, scuole d’infanzia) sia intervenendo sulle infrastrutture (edifici scolastici e strutture sportive) che sulla qualità del servizio, in questo senso va letto l’estensione del tempo pieno e il maggior utilizzo delle mense (Fonte CGIA Mestre).

ARCONET, Analisi investimenti Enti Territoriali

La Commissione ARCONET ha effettuato un’analisi degli investimenti degli enti territoriali che dedica una attenzione particolare alle questioni di natura prettamente contabile. La presentazione è strutturata in quattro macro ambiti di analisi:
1) Bilanci di previsione e Rendiconti di gestione (2018 e 2019): un confronto;
2) L’andamento dei risultati di amministrazione nel periodo 2017-2019 (Vincolato, Destinato e Libero);
3) Le risorse per investimenti assegnate nel periodo 2017-2020: una analisi territoriale;
4) L’andamento degli investimenti: una analisi territoriale.
La prima parte della presentazione confronta i dati del bilancio di previsione iniziale e di consuntivo relativi agli esercizi 2018 e 2019, evidenziando distintamente per le Regioni e Province autonomie, le Città metropolitane, le Province e i comuni:
– la natura delle risorse destinate al finanziamento degli investimenti;
– l’articolazione della spesa di investimento (investimenti diretti, indiretti e conferimenti);
L’analisi evidenzia:
– per i comuni, una distanza elevata tra le previsioni iniziali riguardanti gli investimenti rispetto ai dati di consuntivo (circa 13-14 miliardi in meno a consuntivo, rispetto alle previsioni);
– che circa la metà degli investimenti degli enti territoriali è finanziata da risorse acquisite negli anni precedenti (utilizzo del risultato di amministrazione e fondo pluriennale vincolati);
– per le Autonomie speciali, il significativo finanziamento degli investimenti con risorse di parte corrente (circa il 18%);
– che la spesa per investimenti delle Regioni e Province autonome è quali interamente costituita da contributi agli investimenti, mentre quelle dei comuni è quasi interamente costituita da investimenti diretti;
– per le regioni, che nel 2019 non è stato pagato circa il 35% della spesa per investimenti diretti e quasi il 50% della spesa per contributi agli investimenti.
La seconda parte della presentazione riguarda i risultati di amministrazione nel periodo 2017- 2019, estratti dai rendiconti trasmessi alla BDAP, considerando esclusivamente le quote del risultato di amministrazione vincolate, destinate e libere (solo se positive). L’obiettivo dell’analisi è finalizzato a verificare gli andamenti degli avanzi utilizzabili da parte degli enti, anche alla luce della possibilità del pieno utilizzo degli stessi da parte degli enti locali a decorrere dall’anno 2018. Dopo aver illustrato le principali norme che stanziano contributi per investimenti a favore degli enti locali, la terza parte della presentazione analizza la distribuzione territoriale dell’assegnazione delle risorse statali nel periodo 2017-2020. Infine, l’ultima parte della presentazione espone una analisi territoriale degli andamenti degli investimenti sulla base dei dati SIOPE.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION