DDL Bilancio 2022, Proroga sospensione del sistema di tesoreria unica mista fino al 31 dicembre 2025

L’art. 164 del ddl bilancio 2022, licenziato dal Consiglio dei ministri, nella seduta del 28 ottobre scorso, estende fino al 31 dicembre 2025 il periodo di sospensione dell’applicazione del regime di tesoreria unica “misto” per regioni, enti locali, enti del comparto sanità, autorità portuali e università e il mantenimento per tali enti, fino a quella data, del regime di tesoreria unica previsto dall’articolo 1 della legge n. 720/1984.
Il prolungamento della sospensione del sistema misto di tesoreria– originariamente previsto fino alla data del 31 dicembre 2014 dall’articolo 35, comma 8, del D.L. 24 gennaio 2012, n. 1, poi prorogato al 31 dicembre 2017 dall’articolo 1, comma 395 della legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015) e attualmente prorogato al 31 dicembre 2021 – comporta che le entrate proprie degli enti sopracitati rimangano depositate per altri 4 anni presso la tesoreria statale, invece di confluire nel sistema bancario.
Si ricorda che il sistema di tesoreria unica previsto dalla legge n. 720/1984 – che obbliga gli enti locali a depositare tutte le loro disponibilità liquide in apposite contabilità speciali aperte presso le sezioni di tesoreria provinciale dello Stato – costituito negli anni ’80 con la legge n. 720/1984, rispondeva all’esigenza di contenimento dei costi dell’indebitamento, potenziando le disponibilità di tesoreria dello Stato e riducendo pertanto il ricorso al mercato finanziario e la conseguente emissione di titoli pubblici necessari per la copertura del fabbisogno del settore statale. Esso, inoltre, intendeva conferire ai flussi finanziari dell’intero settore una maggiore trasparenza mediante un’organica regolamentazione, introducendo, al tempo stesso, un controllo più stringente sulla capacità di spesa degli enti.
Con l’accelerazione del processo di rafforzamento dell’autonomia finanziaria degli enti territoriali, manifestatosi a partire dal 1997 con l’istituzione dell’IRAP, si è imposta l’esigenza un progressivo superamento del sistema di tesoreria unica. Per tali enti è stato, dunque, definito – con il D.Lgs. 7 agosto 1997, n. 279 (articoli 7-9) – un nuovo sistema di tesoreria definito come “misto”, secondo il quale le entrate proprie dell’ente (acquisite in forza di potestà tributaria propria, da compartecipazione al gettito di tributi statali o da indebitamento senza intervento statale) sono escluse dal versamento nella tesoreria statale, per essere depositate direttamente presso il sistema bancario.
L’applicazione del sistema c.d. “misto”, inizialmente limitato soltanto ad alcune fattispecie di enti locali e alle regioni ordinarie, è stato esteso a decorrere dal 1999 alle Università statali, con la legge n. 449/1997 (articolo 51, comma 3), poi, dal 2007 alle Autorità portuali, ai sensi della legge n. 296/2006 (articolo 1, comma 988) e infine, con l’articolo 77-quater del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, a tutte le regioni, a tutti gli enti locali e agli enti del settore sanitario.
La proroga della sospensione del regime di unica mista si correla con le esigenze di controllo e di contenimento della finanza pubblica.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

Ministro per la PA, le novità contenute nel DDL Bilancio 2022

La legge di bilancio 2022 stanzia le risorse necessarie per dare concreta attuazione alle innovazioni in cantiere nella Pubblica amministrazione con i rinnovi contrattuali e per rafforzare la capacità amministrativa: salario accessorio, nuovo ordinamento professionale e carriere, formazione, adeguamento delle indennità di sindaci e assessori. Si tratta di stanziamenti importanti, pari a più di 650 milioni per il 2022 e a 1,8 miliardi sul triennio 2022-2024″.
È quanto ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri della manovra per il 2022.
La riforma della Pa disegnata nel Pnrr, e in gran parte già tradotta in norme, può essere letta come un enorme investimento sul capitale umano pubblico. Il decreto legge n. 80/2021 sul reclutamento e sulla costruzione di capacità amministrativa – uno dei due decreti abilitanti per il Pnrr, insieme alle semplificazioni – aveva già posto le premesse normative per una riforma del lavoro pubblico improntata ai principi di efficienza, produttività, competenza. Ora, grazie alle risorse stanziate, la cassetta degli attrezzi è definita: la nuova Pubblica amministrazione può sostenere la ripresa e migliorare la qualità dei servizi a cittadini e imprese”.

Ecco le principali novità.

Salario accessorio
La legge di bilancio prevede, a decorrere dal 2022, l’aumento fino a 200 milioni di euro annui dei fondi destinati alla contrattazione integrativa delle amministrazioni statali, da stabilire in misura percentuale rispetto al monte salari 2018. Allo stesso fine, i contratti collettivi nazionali relativi ad amministrazioni, istituzioni ed enti diversi da quelli statali potranno aumentare secondo gli stessi criteri i fondi per la contrattazione integrativa. È una spinta decisa al salario di produttività.

Ordinamento professionale e carriere
Per definire i nuovi ordinamenti professionali delle amministrazioni dello Stato stabiliti dalla contrattazione 2019-2021, inclusi i percorsi di carriera, è istituito un apposito fondo con dotazione iniziale di 200 milioni di euro dal 2022. Le amministrazioni diverse da quelle statali integrano le risorse relative ai contratti 2019-2021 sulla base dei criteri previsti dalle amministrazioni statali.

Fondo per la formazione
Per centrare l’obiettivo di una formazione dei dipendenti pubblici adeguata alle tre transizioni che l’Italia deve affrontare – digitale, ecologica e amministrativa – si istituisce un fondo con dotazione iniziale di 50 milioni di euro per il 2022. Queste risorse si aggiungono agli oltre 900 milioni previsti dal Pnrr e dai fondi strutturali per gli interventi di formazione e sviluppo organizzativo delle amministrazioni pubbliche: un imponente stanziamento di risorse per aggiornare e riqualificare il lavoro pubblico. Va in questa direzione il protocollo d’intesa già siglato con la ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, che ha spianato la strada a convenzioni con gli atenei per offrire ai dipendenti pubblici corsi di laurea e master a condizioni agevolate. Un accordo è già stato firmato con la Sapienza Università di Roma.

Aumento dell’indennità dei sindaci e degli amministratori locali
Per supportare e rafforzare la continuità dell’azione dei sindaci, anche in relazione all’impegno aggiuntivo richiesto dall’attuazione del Pnrr, si aumenta l’indennità di funzione spettante ai primi cittadini. In totale, per finanziare la misura, sono disponibili 100 milioni per il 2022, 150 milioni per il 2023, 220 milioni a decorrere dal 2024.

Fondo per le assunzioni a tempo indeterminato
È istituito un fondo per le assunzioni a tempo indeterminato nelle amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici non economici nazionali e delle agenzie con dotazione iniziale di 100 milioni per il 2022, 200 milioni per il 2023 e 250 milioni a decorrere dal 2024.