Si presenta corposo il pacchetto degli emendamenti presentati dall’ANCI e trasmessi alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati dove avrà inizio il percorso parlamentare sulla Legge di Bilancio 2021. Le proposte riguardano i principali provvedimenti che interessano i Comuni. Tra le principali segnaliamo la richiesta di incrementare, sino a 1.850 milioni di euro per l’anno 2021, il fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali (previsto in 500 milioni di euro dall’art. 154 del ddl bilancio 2021). Richiesta la proroga al 2022 degli obblighi di accantonamento obbligatorio al FGDC (Fondo garanzia debiti commerciali) in vigore dal 2021, che rischia di produrre impatti controproducenti sulle situazioni finanziarie più fragili, sia per condizioni strutturali che per gli effetti della pandemia tuttora in corso, ed un adeguamento nel calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità, con possibilità di ridurre eccezionalmente fino al limite dell’80% l’accantonamento 2021 in fase di previsione e gestione, ferma restando l’integrale considerazione in fase di rendiconto. Sul fronte dei tributi, l’ANCI chiede di disgiungere in via ordinaria il termine per PEF/tariffe/regolamenti Tari e Tari corrispettivo, inserendo un termine specifico (il 30 aprile) e di permettere anche per il 2021 la provvisoria conferma delle tariffe (e dei PEF) già adottati per il 2020. Inoltre viene proposta una agevolazione straordinaria TARI per tenere conto delle sofferenze delle attività economiche più colpite, superando le difficoltà di intervento autonomo da parte dei Comuni dovuto all’impossibilità di deliberare modifiche al quadro tariffario e alle agevolazioni della Tari oltre il termine del 31 ottobre, ormai scaduto. Richiesto anche il rinvio al 2022 dell’entrata in vigore del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria (cd canone unico).