Rimborso minor gettito IMU immobili inagibili sisma Regioni Emilia-Romagna e Lombardia

È stato pubblicato il decreto del 4 aprile 2023 del Capo del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali
del Ministero dell’interno, di concerto con Il Direttore Generale delle Finanze, concernente il rimborso ai comuni delle Regioni Emilia-Romagna e Lombardia, del minor gettito IMU derivante dall’esenzione riconosciuta agli immobili inagibili colpiti dal sisma del 20 e del 29 maggio 2012, per l’anno 2023.

In attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 8, comma 3, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122, lo stanziamento di 6.700.000,00 euro per l’anno 2023,
destinato a compensare per il medesimo anno il minor gettito derivante dall’esenzione dall’imposta municipale propria (IMU) riconosciuta agli immobili ubicati nelle zone colpite dal sisma del 20 e del 29 maggio 2012
distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, in quanto inagibili, è parzialmente ripartito, a favore dei comuni interessati delle regioni Emilia-Romagna e Lombardia, nella misura complessiva di 6.313.320,34 euro,
secondo gli importi indicati pro quota nell’allegato 1 del provvedimento.

 

La redazione PERK SOLUTION

Comunità energetiche rinnovabili nelle aree sisma: termine per le domande al 20 novembre

Gli enti e le amministrazioni locali avranno venti giorni di tempo in più, fino al prossimo 20 novembre, per presentare la richiesta di contributo per la costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili, finanziate dal fondo NextAppennino complementare al Pnrr.
Il termine originario del 31 ottobre è stato prorogato dall’Ordinanza Speciale 38 approvata dalla Cabina di Coordinamento integrata sisma 2016 e 2009 presieduta dal Commissario Straordinario Giovanni Legnini e pubblicata sul sito NextAppennino.
Il bando, aperto dal 30 settembre, mette a disposizione degli enti e delle amministrazioni locali del territorio colpito dai due terremoti 68 milioni di euro a fondo perduto per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile e la creazione di sistemi di condivisione in ambito locale dell’energia prodotta aperti alla partecipazione dei privati. Il contributo, nel caso in cui il progetto preveda la condivisione, può arrivare al 100% delle spese necessarie per realizzare gli impianti e gestire la Comunità energetica.
Le domande di partecipazione al bando potranno essere presentate inviando una pec all’indirizzo email energia.pncsisma@pec.governo.it.

La Struttura Commissariale 2016 e la Struttura tecnica di missione 2009 approveranno l’elenco delle richieste ammesse ai contributi e i soggetti beneficiari entro il 15 dicembre. La valutazione dei progetti sarà effettuata da un apposito Comitato di Valutazione, nel quale sono rappresentati anche Regioni e Comuni.

 

La redazione PERK SOLUTION

Aree Sisma: via libera ai primi progetti del PNRR per 478 milioni di euro

Via libera, nel pieno rispetto dei tempi previsti, ai primi quattro progetti del Piano Nazionale di ripresa e resilienza per le aree colpite dai terremoti del 2009 e 2016, per un importo complessivo di 478 milioni di euro. L’intesa, dopo il riparto dei fondi Pnrr tra le due aree, è stata raggiunta dalla Cabina di Coordinamento presieduta dal Commissario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, e composta dal Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, il Capo della Struttura di Missione Aquila 2009, Carlo Presenti, i presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e i sindaci dei territori interessati.
Il primo dei quattro progetti riguarda la rigenerazione urbana di borghi, paesi e città danneggiati dai terremoti, con uno stanziamento iniziale di 200 milioni di euro per i due crateri, che saranno successivamente integrati, per la riparazione dei danni inferti dal sisma, con 300 milioni per il 2009 con i fondi della Struttura di Missione, e con 400 milioni provenienti dalla contabilità speciale del Commissario per i territori colpiti dal sisma 2016.
Il secondo progetto approvato riguarda le infrastrutture stradali di rilievo nazionale che interessano le due aree, ed è dotato di risorse per 175 milioni di euro, con le quali viene finanziata la progettazione e parte dei lavori, affidando al Contratto di programma tra Ministero Infrastrutture ed Anas il finanziamento del fabbisogno residuo. Gli interventi riguardano le strade statali Salaria (Rieti-Sigillo), la Picente (Amatrice-L’Aquila), la Piceno Aprutina, la Pedemontana Teramo-Ascoli, la Tre Valli Umbre, la statale 78 (Amandola-Sarnano-Servigliano).
Altri 60 milioni sono destinati al recupero e alla rifunzionalizzazione degli alloggi temporanei realizzati a L’Aquila dopo il 2009 (Progetto Case), che verranno poi messi a disposizione dei volontari, dei docenti e del personale del Centro Nazionale del Servizio Civile Universale che sarà realizzato nella città, come previsto dall’ultima legge di Bilancio.
L’altro progetto avviato riguarda la riqualificazione delle stazioni ferroviarie di alcuni centri del cratere, con un finanziamento di 33,5 milioni di euro. Si tratta, in particolare, delle stazioni di Macerata, Ascoli Piceno, Fabriano, Tolentino, Tolentino Campus, Spoleto, Baiano, Teramo, L’Aquila, Antrodoco e Rieti.
Il Pnrr per le aree del sisma, finanziato dal Fondo complementare nazionale, è dotato di 1 miliardo e 780 milioni. I progetti approvati oggi ricadono tutti nella prima misura, dedicata a “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, che ha una dotazione di poco più di un miliardo, e che dovranno essere definiti entro la fine del 2021. La seconda misura è finalizzata al rilancio economico e sociale con uno stanziamento di 700 milioni, gran parte dei quali destinati alle imprese.

Recovery Fund Aree Sisma, tutti gli interventi finanziabili

Il Fondo complementare che affianca il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanzia 1 miliardo e 780 milioni di euro per un programma di interventi nei territori colpiti dai terremoti del 2016 in Italia Centrale e del 2009 in Abruzzo, complementari alla ricostruzione privata e pubblica post sisma.
Il pacchetto Sisma è suddiviso in due macro-misure, una dotata di 1 miliardo e 80 milioni destinata essenzialmente a soggetti pubblici e finalizzata a migliorare la sicurezza, la sostenibilità e la connessione digitale dei territori, l’altra, dotata di 700 milioni di euro, per gli incentivi alle imprese sui nuovi investimenti (vedi Programma Unitario degli Interventi)

MACROMISURA A
Per la macro-misura A “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi” sono stanziati 1 miliardo e 80 milioni articolati in quattro sottomisure.
La prima, “Innovazione digitale”, prevede 185 milioni di euro destinati a vari progetti per migliorare o installare reti di comunicazione, sistemi informativi e di monitoraggio di ultima generazione. In particolare sono stanziati 25 milioni per potenziare le infrastrutture di comunicazione (come quelle della banda larga e ultralarga), 157 milioni di euro per installare e gestire tramite tecnologia blockchain circa 17mila sensori che monitorino svariati parametri del territorio in un’ottica di prevenzione e programmazione (dalla qualità dell’aria, ai sensori sismici, fino al conteggio del passaggio dei veicoli) e siano di supporto per la raccolta dati e la gestione digitale in tempo reale di alcune situazioni (come il tracciamento delle macerie, i consumi energetici o i livelli idrometrici di laghi e corsi d’acqua). Altri 3 milioni sono per la realizzazione di una piattaforma territoriale informatica.
La seconda sottomisura è quella delle “Comunità energetiche, recupero e rifunzionalizzazione di edifici pubblici e produzione di energia/calore da fonti rinnovabili” e prevede 235 milioni di cui: 100 milioni destinati alla rifunzionalizzazione, efficientamento energetico e mitigazione delle vulnerabilità sismiche di alcuni edifici di proprietà dello Stato e gestiti dal Demanio; 60 milioni per un intervento analogo per gli edifici del “progetto Case” de L’Aquila e per altri edifici pubblici per realizzare il Centro nazionale per il Servizio civile universale; 40 milioni per la realizzazione di sistemi centralizzati di produzione e distribuzione intelligente di energia e calore da fonti rinnovabili; 35 milioni per il supporto alla creazione delle cosiddette “comunità energetiche” nei comuni con più di 5mila abitanti.
La terza sottomisura prevede 325 milioni per la “Rigenerazione urbana e territoriale”. E in particolare 200 milioni per progetti di rigenerazione urbana di spazi aperti pubblici di borghi, parti di paesi e di città; 25 milioni per progetti di conservazione e fruizione dei beni culturali, compresi interventi per abbattere le barriere architettoniche; 100 milioni per percorsi e cammini culturali, tematici e storici, l’avvio della rifunzionalizzazione delle Sae da destinare a fini turistici, sportivi e ambientali e infine per l’ammodernamento e la messa in sicurezza di impianti sportivi, ricreativi e di risalita.
Per la quarta sottomisura, “Infrastrutture e mobilità”, sono previsti 335 milioni di euro di cui: 40 milioni per il rinnovo materiale rotabile su gomma per il trasporto locale ed extraurbano; 50 milioni per l’adeguamento a idrogeno della tratta Sulmona-L’Aquila-Rieti-Terni e la realizzazione di punti di produzione dell’idrogeno da fonti rinnovabili; 10 milioni per il potenziamento e restyling di stazione ferroviarie nei due crateri e infine 235 milioni per la rete stradale ripartiti tra criticità censite da Anas sulla rete secondaria (60 milioni) e interventi di adeguamento e potenziamento di alcuni lotti della viabilità statale individuati nel Contratto di programma Anas (175 milioni).

MACROMISURA B
La macro-Misura B “Rilancio economico e sociale” vale 700 milioni di euro e si articolerà su quattro linee di azione da dettagliare successivamente tramite bandi e gare. La prima è la più corposa ed è quella destinata al “Sostegno agli investimenti”, esclusivamente in conto capitale, delle imprese (380 milioni). Di questi 60 milioni serviranno per circa 6 iniziative a carattere strategico caratterizzate da investimenti di rilevante dimensione (anche se lo strumento è strutturato in modo che sia accessibile anche alle PMI nella forma di filiere produttive e partenariati di diversa natura); 100 milioni potranno poi sostenere 40 iniziative di investimento di dimensione intermedia, 20 milioni sono destinati a investimenti diretti nelle PMI tramite un fondo gestito da Invitalia in modo da supportare la crescita dimensionale delle imprese (poco più di 10 interventi stimati). Infine, il resto delle risorse va a coprire una miriade di interventi di sostegno alle attività produttive sintetizzabili in tre indirizzi: 60 milioni per circa 150 interventi per la nascita, sviluppo e consolidamento di iniziative imprenditoriali; 100 milioni per oltre 600 interventi di innovazione diffusa; 40 milioni per oltre 1000 iniziative di rientro di attività economiche. Il supporto agli investimenti va sempre inteso come una percentuale delle spese ammissibili, variabile a seconda della misura ma mai inferiore al 40% (esclusi gli interventi nel capitale di rischio delle PMI che non può superare il 50% dell’operazione di investimento sottostante).
La seconda sottomisura è quella invece per “Turismo, culturale, sport e inclusione” (180 milioni) di cui 80 milioni per circa 200 iniziative da finanziare a fondo perduto o come finanziamento agevolato per lo sviluppo di imprese culturali, creative, turistiche, sportive, anche del terzo settore; altri 70 milioni per 70 progetti territoriali (destinatari sono enti locali ed enti pubblici dell’Appennino centrale), che abbiano il risultato di qualificare l’offerta e i servizi per turismo, cultura e sport; infine 30 milioni per circa 30 interventi per il rilancio abitativo, l’inclusione e l’innovazione sociale, destinati a enti locali, imprese sociali, terzo settore e cooperative di comunità. Tra gli interventi ammissibili in quest’ultima sezione anche la realizzazione di spazi per lo smartworking e di progetti per servizi di prossimità per la cura di bambini, persone anziani o con disabilità.
La terza sottomisura, che ha a disposizione 60 milioni di euro, riguarda la “Valorizzazione ambientale, economia circolare e ciclo delle macerie”. Per l’implementazione del ciclo delle macerie, che comporta l’acquisto di mezzi di trasporto e sistemi per il riciclo delle macerie in materie prime per l’edilizia, sono previsti 10 milioni. Mentre il resto dei fondi servirà per creare una filiera di gestione e valorizzazione delle risorse ambientali, forestali e agroalimentari. Il punto di partenza è la creazione di associazioni fondiarie a prevalenza di capitale pubblico che raggruppino aree agricole e boschi, abbandonati o incolti (circa 20 associazioni con un costo di 3 milioni di euro, comprensivo del costo della pianificazione per i 120mila ettari interessati dalla misura). Altri 47 milioni serviranno per realizzare 60 piattaforme forestali per la raccolta e trasformazione del legno (circa una ogni 2000 ettari) e per la trasformazione, il confezionamento e il packaging dei prodotti agroalimentari derivanti dalla filiera. Gli scarti, in un’ottica di economia circolare, sono destinati alla produzione energetica a biomassa.
Alla quarta sottomisura, “Centri di ricerca per l’innovazione” sono assegnati 80 milioni di euro. Verranno realizzati quattro centri di ricerca, uno per ciascuna regione colpita dai terremoti del 2009 e del 2016-2017 (Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria), con particolare attenzione alle vocazioni produttive ed economiche locali dei territori. I centri di ricerca possono insediarsi negli edifici e spazi pubblici rifunzionalizzati grazie a un’altra sottomisura del Pnrr sisma. Prevista anche la creazione di un centro di formazione tecnica per la Pubblica amministrazione nel comune de L’Aquila.