Agid: Consultazione pubblica per l’aggiornamento delle Linee Guida PDND

L’Agenzia per l’Italia Digitale, con Determinazione 225 del 2 agosto 2024, ha aggiornato le Linee Guida, e i relativi allegati, che definiscono gli standard tecnologici e i criteri di sicurezza, di accessibilità, di disponibilità e di interoperabilità per la gestione della piattaforma PDND, che adesso sono disponibili in consultazione per raccogliere contributi e suggerimenti.

Tra le novità introdotte, vi è la possibilità per l’erogatore di un e-service di ricevere informazioni di cui altri soggetti sono titolari (“erogazione inversa”), nuove modalità di erogazione degli e-service che permettono di ottimizzarne la fruizione (modalità asincrona, richieste massive, segnali di variazione) e alcuni modelli di collaborazione che permettono agli aderenti la condivisione di buone pratiche e il riutilizzo degli e-service.

Come noto, la Piattaforma Digitale Nazionale Dati abilita lo scambio di informazioni tra gli Enti e la Pubblica Amministrazione, favorendo l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche. In questo modo, cittadini e imprese non devono più fornire i dati che la PA già possiede per accedere a un servizio, in quanto le amministrazioni saranno in grado di scambiare dati tra loro, secondo il principio “once-only”.

L’interoperabilità è resa possibile mediante: l’accreditamento, l’identificazione e la gestione dei livelli di autorizzazione dei soggetti abilitati a operare sulla stessa; la raccolta e la conservazione delle informazioni relative agli accessi e alle transazioni effettuati per il suo tramite.

Cittadini, pubbliche amministrazioni, imprese e stakeholder possono commentare l’aggiornamento delle Linee Guida PDND, e i relativi allegati, sul sito di Forum Italia. Il termine per l’invio dei contributi è fissato al 16 settembre 2024.

 

La redazione PERK SOLUTION

Agid: La mappatura degli indicatori del Piano Triennale associati alle gare strategiche attive

Per aiutare le pubbliche amministrazioni nella scelta, AgID ha realizzato una mappatura degli indicatori del Piano Triennale, associando ad ognuno una gara strategica Consip, in modo da fornire un quadro completo per capire quali siano gli strumenti più indicati per realizzare concretamente gli obiettivi di transizione digitale di propria competenza.

La tabella, in particolare, contiene una corrispondenza granulare delle iniziative strategiche con ciascuno dei 59 risultati attesi previsti dal Piano Triennale dell’informatica, fornendo indicazioni operative alle amministrazioni per la definizione dei contratti di approvvigionamento ICT coerenti con gli obiettivi del Piano attraverso gli strumenti di acquisto di Consip e funzionali al raggiungimento degli obiettivi stessi.

La pubblicazione della mappatura rientra tra gli obiettivi del Piano Triennale 2024-2026 previsti nell’ambito delle gare strategiche ICT, ovvero quegli strumenti che consentono alle amministrazioni di acquisire servizi necessari ad implementare le strategie per la trasformazione digitale.

Le iniziative strategiche ICT sono realizzate attraverso appalti aggiudicati da Consip nella forma dell’accordo quadro, che consentono a tutte le PA di acquistare rapidamente i servizi necessari per attuare il percorso di transizione al digitale attraverso l’ordine diretto, con garanzie di qualità e prezzi vantaggiosi.

 

La redazione PERK SOLUTION

Agid: le PA hanno tempo fino al 31 marzo per pubblicare gli obiettivi di accessibilità

Entro il prossimo 31 marzo le pubbliche amministrazioni dovranno pubblicare gli obiettivi di accessibilità per l’anno corrente e lo stato di attuazione del piano per l’utilizzo del telelavoro, come stabilito dal Decreto legge n. 179/2012 e dalle Linee Guida sull’accessibilità degli strumenti informatici. Per farlo è disponibile l’applicazione online “Form AGID”, che può essere utilizzata dai Responsabili della Transizione Digitale per inserire le informazioni

Gli obiettivi riguardano l’accessibilità dei siti web, delle app, e della intranet, dei servizi di futura attivazione, delle postazioni informatiche e dei documenti pubblicati sui siti, oltre alla formazione del personale addetto alla realizzazione e gestione dei siti web/servizi informatici. La pubblicazione degli obiettivi può essere effettuata dal Responsabile della transizione digitale attraverso l’applicazione “Form AGID”: basta inserire la chiave di accesso e indicare la denominazione dell’Amministrazione o il codice IPA.

 

La redazione PERK SOLUTION

Codice di comportamento dei dipendenti: Agid avvia una consultazione pubblica

L’Agenzia per l’Italia Digitale ha messo online la bozza di codice di comportamento che intende adottare e ha attivato un indirizzo di posta elettronica a cui tutti possono inviare osservazioni e suggerimenti. C’è tempo fino al 31 dicembre 2022 per inviare commenti e proposte di modifica al codice di comportamento dei dipendenti che Agid adotterà nelle prossime settimane. L’obiettivo del codice, che integra quello nazionale approvato con DPR il 16 aprile 2013, è quello di elevare lo standard di professionalità di chi lavora presso l’Agenzia per l’Italia Digitale ed evitare condotte che si pongano in contrasto con le disposizioni di legge e con i valori che l’ente intende promuovere.

Agid, infatti, è impegnata nel contrasto verso ogni discriminazione, nella promozione dell’onestà intellettuale e morale, della correttezza e della lealtà nei rapporti personali e professionali di tutti i dipendenti e collaboratori. Il codice di comportamento rappresenta, quindi, un presidio per la prevenzione e il contrasto della corruzione e una bussola per l’orientamento del comportamento dei dipendenti e dei collaboratori.

Il Codice definisce le regole di comportamento alle quali tutti il personale e i collaboratori a vario titolo dell’Agenzia sono tenuti a uniformarsi nello svolgimento della propria attività istituzionale e nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, con osservanza dei doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e ispirandosi ai principi di buona condotta e decoro.

Il testo, tra gli altri aspetti, disciplina l’adesione e la partecipazione ad associazioni e organizzazioni i cui ambiti di interesse possono interferire con lo svolgimento delle attività dell’Agenzia, i comportamenti da tenere in situazioni di potenziale conflitto di interesse o quando si viene a conoscenza di condotte illecite, l’utilizzo delle risorse materiali e strumentali e i rapporti con il pubblico e con i mezzi di informazione.

 

 

La redazione PERK SOLUTION

Piano triennale per l’informatica, AgID rende disponibile un modello standard

AgID ha reso disponibile un modello standard per la redazione del Piano Triennale per l’informatica da parte delle amministrazioni, denominato “Format PT”.
La predisposizione del Format PT nasce dalla volontà di supportare le PA centrali e locali con uno strumento standard che possa facilitare la redazione dei rispettivi Piani ICT.
La realizzazione del Format rientra nei compiti istituzionali dell’Agenzia di programmazione e coordinamento delle attività delle amministrazioni mediante la redazione e la successiva verifica dell’attuazione del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione previsto dall’art. 14 bis del CAD.
Il Format proposto ricalca la struttura obiettivi-azioni del Piano triennale di AgID e contiene indicazioni per la definizione degli elementi che compongono i diversi capitoli e per il monitoraggio dei risultati.
In particolare – anche attraverso la predisposizione di una guida di supporto e di una serie di indicazioni di compilazione – sono fornite:
– Istruzioni generali, vale a dire indicazioni per la pubblicazione da adottare per la condivisione e stesura del Piano ICT e indicazioni operative per la redazione del documento che rappresentano semplici regole stilistiche a cui attenersi;
– Note per la redazione dei Piani ICT delle PA, corredate da esempi;
– Indicazioni sulle attività legate al percorso di redazione del Piano ICT.
Il Format PT, reso disponibile nella sua prima versione, può essere utilizzato da tutte le PA interessate.
Al termine dell’anno, anche grazie allo scambio, ai feedback e alle eventuali osservazioni che perverranno dalle PA che avranno iniziato ad utilizzare questo strumento, sarà adottato in via definitiva.

Documentazione
– Guida per la redazione Format PT – Indicazioni operative e note per la redazione
– Format PT – Modello per la redazione del Piano ICT

Agid, PA digitale 2026: Accesso alle risorse del PNRR per la transizione digitale della PA

La piattaforma PA digitale 2026 consentirà alle amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati alla transizione digitale, rendicontare l’avanzamento dei progetti e ricevere assistenza.

I 7 investimenti previsti dal PNRR per la digitalizzazione della PA sono messi a disposizione attraverso 14 misure, per un totale di oltre 6 miliardi di euro. Tra queste, due in particolare vedono AgID protagonista come ente delegato responsabile per l’attuazione: la misura 1.3.2 dedicata allo Sportello Digitale Unico (Single Digitale Gateway) e la misura 1.4.2 sull’accessibilità dei servizi pubblici digitali. A queste si aggiunge la misura 1.4.4 dedicata all’implementazione su scala nazionale dell’identità digitale SPID.

A seconda della tipologia di misura e di PA, sarà possibile accedere alle risorse o attraverso delle soluzioni standard o attraverso la presentazione di progetti.

Soluzioni standard, per le misure con una platea ampia di beneficiari (oltre 1.000 PA). Ogni PA, in base a tipologia e dimensione, potrà infatti accedere a specifiche misure attraverso soluzioni standard, ciascuna con un valore economico predefinito. Non sarà necessario scrivere e presentare progetti per ricevere finanziamenti.

Presentazione di progetti, per le misure con una platea ristretta di beneficiari (fino a 1.000 PA), è prevista una modalità di accesso che prevede invece la presentazione di progetti, sempre ispirata ai principi della semplicità e della riduzione degli oneri amministrativi.

Agid, Aggiornamento 2021-2023 del Piano triennale per l’informatica nella PA

L’Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato l’aggiornamento 2021-2023 del Piano triennale per l’informatica nella PA, redatto in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale e PagoPA S.p.A. e con il contributo di molte amministrazioni centrali, regioni e città metropolitane. Il documento è stato, inoltre, condiviso e ha recepito le osservazioni della Conferenza permanente delle Regioni e Province Autonome, dell’Unione delle Province e dell’Associazione nazionale comuni italiani.
In considerazione del mutato contesto legato all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR in materia di trasformazione digitale, il documento è stato notificato alla Commissione Europea, passaggio aggiuntivo nell’iter di adozione del Piano rispetto alle precedenti edizioni.
A conclusione della procedura, il Piano sarà adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, come previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale.
Il Piano triennale 2021-2023, in continuità con la precedente edizione, consolida l’attenzione sulla realizzazione delle azioni previste e sul monitoraggio dei risultati attesi, rappresentando sempre di più una vera e propria guida operativa per tutte le amministrazioni.
L’aggiornamento introduce alcuni elementi di novità, tra i quali:
– la previsione di obiettivi e risultati attesi connessi all’attuazione del PNRR al quale il Piano triennale si collega attraverso specifici progetti come il Single Digital Gateway (SDG) e la Piattaforma Nazionale Dati (PDND). In particolare, allineando i propri obiettivi, risultati e linee di azione al PNRR, il Piano costituisce uno strumento a supporto delle s amministrazioni centrali e locali nel conseguimento dei traguardi e degli obiettivi previsti dal PNRR.
– l’attenzione al tema della vigilanza: l’aggiornamento 2021-2023 del Piano si pone infatti come ponte verso l’adozione di un nuovo modello di vigilanza attiva e collaborativa coerente con il nuovo mandato istituzionale dell’Agenzia in materia di accertamento delle violazioni e sanzionatorio in riferimento agli obblighi di transizione digitale.
Dal punto di vista della struttura l’aggiornamento 2021-2023 riprende e conferma l’impostazione complessiva della precedente edizione.
Per garantire il raccordo rispetto al Piano 2020-2022 e supportare le PA nella lettura del documento:
– all’interno di ciascun capitolo vengono indicate le linee di azione in capo ai diversi attori istituzionali che sono state concluse;
– nel capitolo 9 è presente uno schema che sintetizzata i cambiamenti introdotti a livello di Risultati Attesi e Target per ciascun Obiettivo a seguito dalle recenti novità a livello strategico;
– è stato elaborato, e sarà disponibile a breve online, un report contenente informazioni sullo stato di attuazione e sugli output delle Linee del Piano triennale 2020-2022 e il loro riallineamento nella nuova edizione.

Agid, aggiornamento dichiarazioni di accessibilità siti web PA entro il 23 settembre 2021

Come previsto dalle Linee Guida sull’accessibilità ICT di AgID e dalla Direttiva UE 2016/2102, entro il 23 settembre 2021 le pubbliche amministrazioni sono tenute a effettuare l’aggiornamento delle dichiarazioni di accessibilità dei siti web, utilizzando il sito messo a disposizione da AgID all’indirizzo https://form.agid.gov.it.

Le amministrazioni sono tenute a pubblicare la prima dichiarazione di accessibilità dei siti web, qualora non sia stato già fatto lo scorso anno. Nel 2020 AgID ha raccolto più di 10.000 dichiarazioni di accessibilità, a testimonianza di una crescente consapevolezza sul tema da parte delle PA.

Oltre a essere un obbligo di legge, l’aggiornamento annuale della dichiarazione è un’occasione utile per la pubbliche amministrazioni per rivedere l’accessibilità dei propri siti e delle proprie app, e per rendere i servizi digitali sempre più inclusivi. I dati raccolti consentono tra l’altro ad AgID di definire una programmazione di adeguati piani formativi nazionali.

Agid, in consultazione le Linee guida sull’interoperabilità tecnica

A supporto della strategia di interoperabilità e cooperazione tra le pubbliche amministrazioni, le Linee guida sull’interoperabilità tecnica sono disponibili fino al 31 marzo 2021 per commenti e suggerimenti. Le Linee guida, redatte ai sensi dell’art. 71 del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), sono volte a favorire lo sviluppo di soluzioni applicative innovative orientate a cittadini, imprese e alle amministrazioni e sono pubblicate sulla piattaforma Docs Italia.
La definizione del Modello di interoperabilità, di cui le Linee Guida definiscono le tecnologie e le loro modalità di utilizzo, è un asse portante dell’intero Sistema informativo pubblico: assicura infatti l’interazione e lo scambio di informazioni tra le PA senza necessità di specifiche integrazioni, garantendo la piena collaborazione tra le amministrazioni pubbliche e i soggetti privati. La stessa Commissione Europea ha raccomandato che, nello sviluppo dei sistemi informativi, l’interoperabilità, insieme alla sicurezza e alla privacy, debbano essere considerati come parte integrante dei progetti.
Tra gli obiettivi del Modello:
– armonizzare le scelte architetturali delle PA e individuare le scelte tecnologiche che favoriscano lo sviluppo, da parte delle PA, cittadini e imprese, di soluzioni applicative innovative per l’utilizzo dei servizi individuati nelle Infrastrutture immateriali del Piano Triennale per l’informatica nella PA;
– promuovere l’adozione dell’approccio API first per garantire accessibilità e massima interoperabilità di dati e servizi;
– rendere sicure le interazioni tra le PA e tra queste e cittadini e imprese;
– semplificare le procedure di scambio di servizi tra le PA e tra PA e privati.
La definizione del Modello di Interoperabilità è coerente con il nuovo European Interoperability Framework (EIF), con l’obiettivo di assicurare anche l’interoperabilità nel contesto Europeo e per l’attuazione del Digital Single Market (Mercato Unico Digitale).

Agid, Monitoraggio sull’esecuzione dei contratti

È stata pubblicata in G.U. n. 34 del 10 febbraio 2021 la Circolare AgID n. 1 del 20 gennaio 2021 riguardante criteri e modalità per il monitoraggio sull’esecuzione dei contratti. La circolare sostituisce quella del 2016 e recepisce anche le modifiche apportate dal Decreto Semplificazioni all’art.14 bis comma 2 lett. h) del Codice dell’Amministrazione Digitale. Le novità di maggior rilievo della Circolare riguardano la semplificazione delle attività per le pubbliche amministrazioni, comprese quelle verso l’Agenzia per l’Italia Digitale. Viene inoltre posta una maggiore enfasi sulle attività di project management, elemento fondamentale per la committenza pubblica nel raggiungimento degli obiettivi di efficacia ed efficienza potendo intervenire ora anche in caso di scostamento dagli obiettivi prefissati. In particolare, gli elementi di novità afferiscono:

  • la modifica delle soglie dei contratti sottoposti al monitoraggio;
  • l’estensione degli adempimenti alle adesioni a contratti quadro, o altre procedure CONSIP con determinate soglie;
  • l’estensione degli adempimenti agli affidamenti a in-house con determinate soglie;
  • un modello di monitoraggio molto più improntato al project management e alla governance dei contratti IT;
  • la richiesta di un solo rapporto annuale rispetto ai due semestrali previsti dalla Circolare precedente;
  • l’analisi a campione da parte dell’Agenzia dei rapporti prodotti dalle Amministrazioni;
  • la richiesta di un solo rapporto finale rispetto ai due previsti dalla Circolare precedente;
  • il recepimento delle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo luglio 2020 n.76. sull’art.14 bis, comma 2, lettera h del Codice Amministrazione Digitale – Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82.

I contratti da sottoporre a monitoraggio da parte delle Amministrazioni indicate al par. 2.1 sopra riportato sono i seguenti:
a. contratti con un valore, al netto di IVA, superiore a 10 (dieci) milioni di euro, ovvero, in caso di contratti con validità pluriennale, superiore a 2,5 (duevirgolacinque) milioni di euro in media ogni anno. In caso di procedure di gara suddivisi in lotti, si considera il valore totale della procedura indipendentemente dal numero dei lotti e dal loro valore relativo. In tal caso, il monitoraggio si applicherà a ognuno dei contratti scaturenti dalle aggiudicazioni dei vari lotti.
b. contratti derivanti da proroghe o atti aggiuntivi delle tipologie di contratto sopra riportato;
c. contratti che si riferiscano a servizi che interessino la sicurezza dello Stato, la difesa nazionale, l’ordine e la sicurezza pubblica, lo svolgimento di consultazioni elettorali nazionali ed europee, indipendentemente dalle dimensioni economiche sopra indicate;
d. contratti con un rilevante impatto sotto il profilo organizzativo o dei benefici che si prefiggono di conseguire, indipendentemente dalle dimensioni economiche sopra indicate, e che l’Agenzia ritenga necessario sottoporre a monitoraggio; in questo caso, l’Agenzia si riserva di richiedere tutte le informazioni necessarie a stabilire l’eventuale richiesta di monitoraggio del contratto all’Amministrazione.
e. contratti inclusi tra gli obiettivi ed i risultati attesi che le singole Amministrazioni sono invitate a realizzare per contribuire concretamente al Piano Triennale.
f. contratti derivanti da adesioni a contratti quadro, o altre procedure CONSIP, il monitoraggio si applica a tutti i piani dei fabbisogni richiesti dall’Amministrazione, se il valore complessivo di detti piani dei fabbisogni, al netto di IVA, è superiore a 10 (dieci) milioni di euro;
g. contratti derivanti da affidamenti a in-house, il monitoraggio si applica direttamente a tutti gli affidamenti, se il valore complessivo è superiore, al netto di IVA, a 5 (cinque) milioni di euro annui.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION