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PagoPA obbligatorio ma non esclusivo

I pagamenti alle pubbliche amministrazioni possono essere effettuati anche mediante strumenti diversi da quelli messi a disposizione tramite la piattaforma, sino alla loro integrazione in quest’ultima. I comuni, allo stato attuale, possono utilizzare per la riscossione delle proprie entrate, anche in modo alternativo secondo le scelte operate per le più opportune ragioni, tutti i sistemi di incasso previsti dall’articolo 2- bis del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193”.  È il chiarimento fornito dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, sulle questioni sollevate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato e riproposte dall’ANCI.
L’Antitrust, infatti, con la segnalazione n. S4007 del 5 novembre 2020, aveva evidenziato come il susseguirsi di modifiche e deroghe normative concernenti la piattaforma pagoPA, avesse generato incertezza e condotto alcune Amministrazioni Pubbliche ad un utilizzo esclusivo di tale sistema, escludendo altre modalità ammesse per i versamenti, tra cui la domiciliazione bancaria per il pagamento della TARI. Escludere una modalità di pagamento senza che essa sia stata al contempo integrata nel sistema pagoPA vuol dire, secondo l’Autorità, “impedirne l’uso tout court”.
Rimane comunque fermo l’obbligo, anche per i comuni, di integrare nei propri sistemi di incasso la piattaforma pagoPA entro il 28 febbraio 2021, onde consentire ai cittadini di effettuare i pagamenti dovuti con uno qualsiasi dei mezzi di pagamento elettronici messi a disposizione tramite detta piattaforma. Tale obbligo, che ha portata generale, mira al raggiungimento degli obiettivi delineati nella  “Strategia per la crescita digitale 2014-2020” e trova conferma proprio nell’articolo 23-bis del decreto-legge n. 76 del 2020 (cd. “ Semplificazioni”) che, nel differire alla cessazione del periodo di emergenza da Covid-19, per i comuni con popolazione inferiore
a 5000 abitanti, gli adempimenti introdotti dallo stesso decreto-legge, ha implicitamente ribadito che i comuni, sebbene con diversa cadenza temporale a seconda della popolazione, hanno l’obbligo di integrare la piattaforma pagoPA nei propri sistemi di incasso.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION