Skip to content

Indagine sui mutui contratti dagli enti territoriali nel 2019

Il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale del Bilancio – ha pubblicato l’annuale indagine statistica sull’entità dei mutui contratti dalle Regioni, dalle Province autonome e dagli Enti Locali per il finanziamento degli investimenti pubblici e sul livello della relativa esposizione debitoria. Le informazioni sono state acquisite da un campione di istituti finanziatori residenti in Italia, costituito da 35 istituti di credito e dalla Cassa Depositi e Prestiti.

L’indagine mostra un decremento dello stock delle passività a carico degli enti territoriali relativamente ai mutui: considerando congiuntamente regioni ed enti locali, il debito residuo al 1° gennaio 2020 è pari a 48,9 miliardi di euro a fronte dei 50,0 miliardi registrati al 1° gennaio 2019, con un decremento dello 0,10 per cento del PIL. In calo anche lo stock dei prestiti obbligazionari: da 6,9 a 6,5 miliardi.
L’esposizione debitoria dei soli Enti locali al 1° gennaio 2020 si attesta sui 32.822 milioni, rispetto ai 33.988 del 1° gennaio 2019, con una diminuzione del 3,2 per cento. L’importo registrato al 1° gennaio 2020 si riferisce per 32.795 milioni al complesso dei mutui in ammortamento e per i restanti 27 milioni alle anticipazioni di Tesoreria, cui gli Enti locali ricorrono per provvedere a transitorie carenze di liquidità.
I Comuni capoluogo e quelli di piccole dimensioni si confermano le classi sulle quali gravano le maggiori quote di indebitamento; infatti, l’esposizione dei Comuni capoluogo e quella dei Comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti si attestano entrambe a 11.786 milioni, pari al 35,9 per cento della esposizione debitoria complessiva. Con riferimento al livello di indebitamento pro-capite, i dati evidenziano un decremento medio complessivo delle quote pro-capite pari al 3,2 per cento. A tale valore medio concorrono principalmente i Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, con una diminuzione dell’8,3 per cento.
Relativamente alla distribuzione geografica dei valori del debito residuo pro-capite, al 1° gennaio 2020, i valori più elevati sono presentati dagli Enti locali del Piemonte, della Calabria, della Liguria e dell’Umbria, con quote per abitante rispettivamente pari a 920, 874, 843 e 741 euro. Per contro, le quote di indebitamento più basse si riscontrano per il Trentino Alto Adige, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia con valori pari, nell’ordine, a 194, 314, 320 e 322 euro per abitante.
I risultati dell’indagine mostrano nel 2019 un livello di nuove concessioni pari a 1.103 milioni, superiore rispetto ai 790 milioni rilevati nel 2018 (+39,5 per cento), con un aumento del ricorso al credito da parte dei comuni capoluogo. I settori in cui si concentrano maggiormente gli investimenti degli Enti locali sono “Opere varie” (27,2 per cento del totale nel 2019) e “Viabilità e Trasporti” (27,2 per cento).
Sotto il profilo della distribuzione territoriale il Lazio (22,8 per cento), il Piemonte (14,6 per cento) e la Lombardia (14,6 per cento) presentano l’ammontare più elevato di nuove concessioni, seguite dalla Campania (8,3 per cento) e dalla Toscana (6,9 per cento).

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION
Condividi:
Per più informazioni... contattaci:

Altri articoli