L’ANCI ritiene insostenibili le scadenze di compilazione del questionario di aggiornamento dei dati sui fabbisogni standard dei Comuni per il 2019 e del tutto inappropriate le sanzioni previste, visto l’aggravamento della pandemia. Chiede che coi prossimi provvedimenti legislativi, come già per il 2020, sia disposto un congruo allungamento dei termini, ipotesi su cui la Ragioneria dello Stato – seppur informalmente – ha manifestato la propria “non opposizione” e sollecita interventi immediati anche per il 2021.
Alla base della richiesta dell’Associazione vi è la rilevazione dei fabbisogni che ciascun ente dovrebbe concludere entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del provvedimento del MEF (1° marzo 2021), quindi entro il 30 aprile 2021 che coincide con l’attuale termine dello stato di emergenza sanitaria da Covid-19. Tutto questo nella stessa fase in cui i Comuni sono impegnati ad approvare i bilanci, i conti consuntivi, con organici ridotti e in migliaia di Comuni con pochissime unità di personale che deve far fronte a incombenze ben più importanti.
Sia l’Anci che l’Ifel hanno fatto presente – in primo luogo presso la Commissione tecnica per i fabbisogni standard e, inoltre, presso la Ragioneria generale dello Stato, responsabile del procedimento – l’assoluta inopportunità di procedere alla somministrazione del questionario. In primo luogo, per l’aggravio di oneri amministrativi in tempi di drammatica emergenza, che si ripercuote sull’operatività degli uffici comunali. E, inoltre, per l’evidente inutilità di acquisire ora dati relativi al 2019, in quanto i tempi di acquisizione, eventuale correzione ed elaborazione dei nuovi dati sono incompatibili con gli aggiornamenti dei calcoli per il 2022, che vanno conclusi entro il prossimo settembre e, quindi, rifletteranno i risultati della precedente rilevazione. Malgrado le perplessità formulate, si è preferito dar corso all’ordinaria modalità di avvio dell’operazione questionari, senza la necessaria condivisione. IFEL svolgerà il proprio consueto compito istituzionale di supporto e assistenza, derivante dal d.lgs. 216/2010 (art. 5, co. 1, lett. d), attraverso i canali indicati nel suo comunicato del 5 marzo scorso. Con l’occasione l’ANCI ritiene altresì matura un’approfondita verifica delle tempistiche della rilevazione periodica sui fabbisogni standard, la cui ripetizione annuale non è prevista da alcuna norma e di cui va valutata l’effettiva utilità a fronte del carico amministrativo sui Comuni. Da qui l’ulteriore richiesta di dare seguito alla prassi fin qui seguita, introducendo la cadenza biennale del questionario, che non comporterebbe alcuna perdita di significatività per il sistema di calcolo dei fabbisogni standard.