Nel cosiddetto Decreto Reclutamento (DL 80/2021) si riscontrerebbero criticità per il personale dei piccoli Comuni con un numero di dipendenti non superiore a 100, assunti a tempo indeterminato. In questi enti, stando alla norma letterale, di cui al primo periodo della disposizione di cui al comma 1.1. dell’articolo 30 del decreto legislativo n. 165/01, così come novellato dalla legge n. 113/2021, di
conversione del D.L. n. 80/2021, sarebbe esclusa la mobilità volontaria sia in uscita che in entrata, con con pesanti ricadute in termini gestionali che impedirebbero, soprattutto nei piccoli enti che ne hanno più bisogno, il reclutamento di personale con questa modalità. A segnalarlo è il segretario generale dell’Anci, che tramite una lettera solleva la questione al capo dipartimento della Funzione pubblica.
Ad avviso dell’ANCI, la ratio della norma era invece di escludere, per tali Enti, la sola mobilità in uscita senza il previo assenso dell’Ente Locale, come si evince peraltro dagli altri periodi della disposizione stessa che introducono criteri restrittivi in tal senso per gli altri
enti locali. Pertanto, l’Associazione chiede di intervenire per chiarire la portata della disposizione e, se necessario, correggerla con una proposta normativa da inserire nel primo provvedimento utile.