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Da ANCI richieste di chiarimenti e tavolo tecnico per la gestione rifiuti

L’Anci, con una lettera a firma del Segretario generale Veronica Nicotra, indirizzata al ministero dell’Ambiente e al ministero dell’Economia e delle Finanze, richiede linee guida di chiarimento e l’istituzione di un tavolo tecnico per esaminare le ricadute del d.lgs 116/2020 sulla gestione degli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Le principali preoccupazioni derivano dalle nuove disposizioni, di cui al D.lgs. n. 116/2020, che ha apportato significative modifiche al Codice dell’Ambiente (d.lgs. n. 152/2006). Le modifiche sopravvenute comporteranno la detassazione di molte attività produttive con un aumento certo della TARI a carico degli utenti domestici e l’impossibilità di trattare i residui della lavorazione del verde pubblico in deroga dal Codice dell’Ambiente. La sottrazione dal perimetro del pubblico servizio tendenzialmente di tutte le utenze non domestiche, necessita di interventi risolutivi di fonte ministeriale, in assenza dei quali sarà inevitabile l’incremento del prelievo a carico di famiglie e piccole attività. Sull’onda di una normativa poco chiara e totalmente priva di una disciplina di dettaglio, diverse attività economiche stanno inviando comunicazioni ai Comuni di fuoriuscita dal servizio pubblico di gestione dei rifiuti, che nella maggior parte dei casi non sono corredate dalla necessaria documentazione che attesti l’effettivo avvio a recupero dei rifiuti non più conferiti al pubblico, con evidenti e gravi ripercussioni su tutto il sistema. I temi sui quali l’ANCI chiede un intervento urgente riguardano:
a) il mantenimento della “quota fissa” Tari per tutte le utenze;
b) precisazione dei locali ove si producono rifiuti “urbani” per tutte le categorie di utenza ed in particolare nella categoria 20 (attività industriali);
c) fissazione di una quantità massima di rifiuti urbani conferibili al sistema pubblico, a seguito della eliminazione della potestà comunale di assimilazione, e comunque la possibilità per i Comuni di prevedere, per via regolamentare, vincoli di carattere gestionale-organizzativo, con riferimento, ad esempio, alla dotazione dei contenitori di raccolta o alla frequenza dei ritiri.