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Corte dei conti: Relazione sui controlli interni 2021-2023

La Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, con Delibera n. 1/SEZAUT/2025/FRG, ha pubblicato un aggiornamento sul sistema dei controlli interni adottati dagli enti locali italiani tra il 2021 e il 2023, che ha interessato più di 800 comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, evidenziando nel triennio una generale diffusione dei controlli interni e un aumento complessivo della loro efficacia.

Rispetto al precedente referto (delibera n. 23/SEZAUT/2019/FRG), sono state analizzate tre annualità, le più recenti, in modo da valutare l’evoluzione dei controlli in un arco di medio termine; inoltre, la nuova piattaforma LimeSurvey ha consentito di migliorare la qualità dei dati inseriti dagli enti, impedendo la compilazione parziale dei questionari. L’analisi si è focalizzata in particolar modo sulle verifiche dei risultati richiesti alle pubbliche amministrazioni, e dunque sui controlli di gestione strategica e sulla qualità dei servizi, che si propongono l’obiettivo di valutare la corrispondenza dei risultati ai programmi e di raccogliere il feedback dei fruitori dei servizi, ossia dei cittadini amministrati.

I parametri maggiormente utilizzati dai servizi di controllo interno nella misurazione delle performance sono quelli dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi e dei tempi di realizzazione rispetto alle previsioni. Parametri ulteriori, come il grado di assorbimento delle risorse rispetto ai risultati, il rispetto degli standard di qualità prefissati e l’impatto socioeconomico dei programmi, non sono invece – rilevano i giudici contabili – sufficientemente considerati. Sul versante del controllo strategico, alcuni sistemi presentano lacune nella disciplina regolamentare, applicano metodi obsoleti e non sono ben integrati con la contabilità armonizzata e per centri di costo, con una limitazione della capacità effettiva di incidere sui meccanismi decisionali.

Sul monitoraggio degli organismi partecipati, emerge la carenza di risorse, la mancanza di strumenti adeguati e la scarsa collaborazione degli enti partecipati. Quanto ai controlli sulla qualità dei servizi, che rilevano il grado di soddisfazione dell’utenza, pur a fronte di un aumento rispetto al passato (l’84% degli enti risulta, infatti, averli adottati nel 2023), il tasso di adozione delle Carte dei Servizi rimane inferiore al 60%. Le indagini, inoltre, sull’effettiva qualità dei servizi (tempestività e completezza della risposta al cittadino e limitazione delle conseguenze dei disservizi), anche se effettuate in oltre il 70% degli enti, interessano solo una parte dei servizi offerti e non la loro totalità, con un livello ancora esiguo (il 30% circa del totale) dei controlli svolti sulla qualità dei servizi resi attraverso le società partecipate.

Dalla ricognizione eseguita sull’impostazione dei controlli interni adottati in ambito europeo e internazionale, emerge in particolare – conclude la Corte – un forte collegamento agli obiettivi di prevenzione dei fenomeni di maladministration e dei rischi di corruzione nei settori più vulnerabili.

 

La redazione PERK SOLUTION

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