ANAC: Al via il Fascicolo Virtuale dell’Operatore economico

Dal 25 ottobre 2022, presso la Banca Dati Anac è operativo il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (Fvoe) che consente alle stazioni appaltanti, attraverso un’interfaccia web, di verificare i requisiti di partecipazione agli appalti pubblici. Il 24 ottobre il provvedimento dell’Autorità è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale quindi  l’uso del Fvoe dall’8 novembre sarà obbligatorio per partecipare alle gare di appalto.

Tre le principali novità, rispetto al sistema Avcpass precedente che va in soffitta: la verifica dei requisiti non si ferma alla fase di aggiudicazione ma viene estesa alla fase di esecuzione e dunque al mantenimento dei requisiti da parte di chi si è aggiudicato la gara e di eventuali subappaltatori; il Fascicolo verrà utilizzato per tutte le procedure di affidamento; verrà istituito l’Elenco degli operatori economici già verificati. Attraverso questo elenco una stazione appaltante che sta aggiudicando una gara può osservare se un determinato operatore economico risulta già stato verificato in una precedente gara.

Tra i dati che comprovano il possesso dei requisiti messi disposizione attraverso il Fascicolo ci sono la Visura Registro delle Imprese fornita da Unioncamere; certificato del casellario giudiziale integrale fornito dal Ministero della Giustizia; l’Anagrafe delle sanzioni amministrative, fornita dal Ministero della Giustizia; il Certificato di regolarità contributiva di ingegneri, architetti e studi associati, fornito dalla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti (Inarcassa); la Comunicazione di regolarità fiscale fornita dall’Agenzia delle Entrate secondo quanto specificato nella tabella di approfondimento allegata alla presente delibera; Comunicazione Antimafia fornita dal Ministero dell’Interno.

 

La redazione PERK SOLUTION

I Comuni inferiori a 15.000 abitanti beneficiari del contributo per la rigenerazione urbana

È stato adottato il decreto del Capo del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’interno, di concerto con il Capo del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, che individua i comuni, inferiori a 15.000 abitanti, richiedenti e quelli beneficiari del finanziamento di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale», ai sensi dell’articolo 1, commi 534-542, della legge 30 dicembre 2021, n. 234. Per l’anno 2022 i contributi assegnati ammontano complessivamente ad euro 296.285.347,88.

Il comune beneficiario del contributo è tenuto ad affidare i lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro i termini previsti dall’articolo 1, comma 538, legge n. 234 del 2021, decorrenti dalla data di emanazione del presente decreto, nello specifico:
a) per le opere il cui costo è inferiore a 2.500.000 euro l’affidamento dei lavori deve avvenire entro quindici mesi;
b) per le opere il cui costo è superiore a 2.500.000 euro l’affidamento dei lavori deve avvenire entro venti mesi.

Il monitoraggio delle opere finanziate dovrà essere effettuato attraverso BDAP-MOP. Il Ministero dell’Interno provvederà ad erogare i contributi ai comuni beneficiari secondo la seguente modalità:
a) 20 per cento previa verifica dell’affidamento dei lavori entro i termini di cui all’articolo 3, comma 1;
b) 70 per cento sulla base degli stati di avanzamento dei lavori così come
risultanti dal sistema di monitoraggio di cui all’articolo 3, comma 3;
c) 10 per cento previa trasmissione al Ministero dell’interno del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato per i lavori dal direttore dei lavori, ai sensi dell’articolo 102 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.

 

La redazione PERK SOLUTION

MIMS: Nuovi fondi per le aree interne per migliorare accessibilità e resilienza

Per migliorare la sicurezza stradale, l’accessibilità e la resilienza dei territori, sono assegnati 50 milioni di euro alle 43 nuove Aree Interne, individuate entro settembre 2022. Acquisita l’intesa della Conferenza Stato-Città e Autonomie locali lo scorso 12 ottobre, il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha firmato il decreto, di concerto con il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, che attribuisce le risorse, articolate in 20 milioni di euro per il 2023 e 30 milioni per il 2024, da destinare a programmi straordinari di manutenzione della rete stradale. Si completa così il programma del Mims, volto ad accrescere la resilienza delle zone più interne del Paese aumentandone gli standard di accessibilità e collegamento, che era iniziato con il decreto-legge n. 59/2021, per le 72 Aree Interne allora individuate.

Gli interventi, che dovranno essere definiti entro sessanta giorni dall’emanazione del decreto dall’Assemblea dei Sindaci dell’Area Interna convocata dal Presidente della Provincia o dal Sindaco Metropolitano, devono assicurare il potenziamento dell’accessibilità dei territori e essere inquadrati in un piano organico di miglioramento delle condizioni trasportistiche. Gli interventi possono riguardare le strade di competenza regionale, provinciale o comunale, qualora queste ultime siano l’unica via di comunicazione tra Comuni appartenenti all’Area. Le risorse sono ripartite sulla base di precisi criteri che tengono conto della popolazione residente, dell’estensione delle strade, dell’esistenza di rischi sismici o di situazioni di dissesto idrogeologico. Le spese ammissibili al finanziamento includono, tra le altre, quelle per l’adeguamento normativo delle pavimentazioni e dei sistemi di smaltimento delle acque, per la segnaletica, l’illuminazione e i sistemi di infomobilità, la realizzazione di percorsi per la tutela delle persone deboli, il miglioramento delle condizioni per la salvaguardia della pubblica incolumità, la riduzione dell’inquinamento ambientale e dell’esposizione al rischio idrogeologico.

 

La redazione PERK SOLUTION

Mobilità sostenibile: Il rapporto su investimenti, programmi e innovazioni nelle Città metropolitane

Pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili il rapporto su investimenti, programmi e innovazioni per lo sviluppo della mobilità sostenibile nelle Città metropolitane, che illustra le politiche, le iniziative, gli investimenti e le innovazioni per la mobilità urbana sostenibile introdotte negli ultimi 20 mesi.

Il Rapporto, che segue quello pubblicato a maggio 2022 “Verso un nuovo modello di mobilità locale sostenibile”, parte dall’analisi della domanda e dell’offerta di trasporto a livello locale, illustra gli strumenti a disposizione delle amministrazioni locali per migliorare la mobilità nelle aree urbane e metropolitane, compresi quelli su cui il Mims ha investito nel biennio 2021-2022, e dà conto dei principali piani e programmi per le Città metropolitane e le aree urbane, con un approfondimento sugli investimenti già individuati, o in fase di realizzazione, nei trasporti ferroviari e stradali di alcune Città metropolitane.

In particolare, il Rapporto fornisce un quadro completo delle politiche per la mobilità locale sostenibile e testimonia l’intensa attività svolta su questo tema durante il biennio 2021-2022, specialmente per la realizzazione e il potenziamento delle infrastrutture e del sistema dei trasporti locali: 3,6 miliardi per la messa in esercizio di 216 km di nuove metropolitane, tranvie, bus-vie; 3 miliardi per l’acquisto di 3.000 autobus elettrici/idrogeno nelle aree urbane e 1.500 autobus a metano per il trasporto extraurbano; 200 milioni per la costruzione e messa in esercizio di 565 km di piste ciclabili urbane. Importanti sono state anche le azioni intraprese per incentivare un cambio di paradigma della mobilità verso il modello del Mobility as a Service (MaaS), che prevede l’integrazione di più servizi di trasporto pubblici e privati combinabili tra loro in un unico servizio accessibile digitalmente attraverso piattaforme che offrono differenti opzioni di mobilità in base alle esigenze del singolo utente. Milano, Napoli, Roma, Bari, Firenze e Torino sono state identificate come città capofila per la sperimentazione dei servizi di MaaS e sono destinatarie di contribuiti statali per circa 57 milioni di euro.

 

La redazione PERK SOLUTION

Programmazione biennale degli acquisti di beni e servizi: i chiarimenti ministeriali

Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili fornisce chiarimenti in merito alla programmazione biennale degli acquisti, in particolare sulle date entro le quali svolgere attività obbligatorie per legge.

Il Ministero rappresenta, in primo luogo, che il programma biennale di forniture e servizi e i relativi aggiornamenti annuali, per espressa previsione dell’art. 21, comma 6, del Codice, deve contenere gli acquisti di beni e di servizi di importo unitario stimato pari o superiore a 40.000 euro, calcolato alla stregua dei criteri di cui all’art. 35 del medesimo testo di legge.
Tanto premesso, le amministrazioni aggiudicatrici devono adottare il programma anzidetto e i relativi aggiornamenti annuali nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio. Sul punto, l’art.7, comma 6, del D.M. del 16 gennaio 2018, n. 14, con specifico riguardo alla modalità di redazione, approvazione, aggiornamento e modifica del programma biennale degli acquisti di forniture e servizi, prescrive l’obbligo, per le amministrazioni dello Stato, di procedere all’aggiornamento del programma e del relativo elenco annuale entro novanta giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio; mentre, per le altre amministrazioni aggiudicatrici, l’approvazione dei medesimi documenti deve intervenire entro 90 giorni dalla data di decorrenza degli effetti del proprio bilancio o documento equivalente, secondo l’ordinamento di ciascuna amministrazione.
Tali documenti devono poi essere pubblicati sul profilo del committente, sul sito informatico del MIT e sul sito dell’Osservatorio ANAC, anche tramite i sistemi informatizzati delle regioni e delle province autonome di cui all’art. 29, comma 4, del Codice.
Da ultimo, per effetto dell’art. 21, comma 6, del Codice grava sulle amministrazioni pubbliche l’obbligo di comunicare, entro il mese di ottobre, l’elenco delle acquisizioni di forniture e servizi di importo superiore a un milione di euro che prevedono di inserire nella programmazione biennale al Tavolo tecnico dei Soggetti Aggregatori.

 

La redazione PERK SOLUTION

Nasce il nuovo portale per la formazione degli operatori nelle procedure di appalto

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) ha attivato il nuovo portale dedicato alla formazione del personale delle centrali di committenza e delle stazioni appaltanti, soprattutto per i piccoli Comuni dove questa esigenza è particolarmente avvertita. L’iniziativa nasce dall’esigenza di promuovere e supportare il Piano nazionale di formazione per la professionalizzazione del Responsabile unico del procedimento (Rup) e degli altri operatori che intervengono nei contratti pubblici. Coordinato dal Ministero – Direzione generale per la regolazione dei contratti pubblici e la vigilanza sulle grandi opere – e attuato in collaborazione con ITACA, organo tecnico della Conferenza delle Regioni, IFEL Fondazione Anci e SNA Scuola Nazionale dell’Amministrazione, il Piano è stato poi rafforzato e indirizzato, attraverso l’iniziativa ‘Pnrr Academy’ voluta dal Ministro Enrico Giovannini, alla formazione specifica sulle modalità e procedure per la realizzazione delle opere del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). 

Il Piano di formazione, in linea con la strategia sulla professionalizzazione sui contratti pubblici prevista dal Pnrr, mira a fornire al personale delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza un insieme di conoscenze a carattere specialistico, di natura giuridica, economica e merceologica, indispensabili per la corretta applicazione della disciplina sugli appalti.

Il sito ospita l’offerta didattica programmata e aggiornata e permette di partecipare ai corsi che verranno erogati e resi fruibili mediante la più ampia varietà di dispositivi (PC, smartphone, tablet). Sono previste diverse linee formative con l’obiettivo di migliorare la specializzazione delle stazioni appaltanti e le loro capacità di approvvigionamento di beni, servizi e lavori, anche alla luce della imminente riforma della normativa. Dal portale si potrà inoltre accedere ad altre iniziative a supporto della didattica, tra cui forum di discussione suddivisi per singoli corsi e tematiche, archivi contenenti i materiali dei corsi e le registrazioni video delle lezioni.
Il portale è liberamente accessibile e permette un collegamento diretto, previa registrazione, con la piattaforma di gestione e realizzazione dei corsi.

 

La redazione PERK SOLUTION

Valutazione delle opere e degli investimenti di competenza del MIMS

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) ha pubblicato sul sito il Documento “Un approccio multidimensionale per la valutazione delle opere pubbliche di competenza del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili”, per avviare la consultazione pubblica.
Osservazioni, contributi e proposte dovranno essere inviati entro le ore 10:00 del 20 ottobre all’indirizzo email: unitadimissione.pnrr@mit.gov.it

Il Documento descrive l’approccio metodologico che il Mims vuole adottare per considerare, nell’ambito del processo decisionale, le diverse dimensioni che identificano la sostenibilità di un’infrastruttura in termini economici, ambientali, sociali e istituzionali. Il modello di scoring predisposto, descritto nel dettaglio nel documento, è stato sviluppato in coerenza con le migliori pratiche internazionali e sarà utilizzato nel processo decisionale di selezione dei progetti o dei programmi di investimento del Ministero nei diversi settori di competenza.

Il Documento in consultazione online si inserisce all’interno della strategia del Ministero, perseguita sin dall’insediamento del Governo, per la definizione di un modello di sviluppo più resiliente, inclusivo e sostenibile, anche attraverso l’introduzione – all’interno dei processi di programmazione delle infrastrutture e delle scelte politiche – di elementi innovativi e sistemici, in linea con le buone pratiche e con l’Agenda 2030 dell’Onu e dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Al termine della valutazione delle osservazioni pervenute, il Documento verrà ufficialmente approvato e adottato con Decreto del Ministro, analogamente a quanto già avvenuto per le linee guida operative per la valutazione delle opere pubbliche per i settori ferroviario, stradale, idrico e del trasporto rapido di massa, le Linee guida sulla redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica (PFTE) emanate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLLPP) e le Linee guida sullo svolgimento del Dibattito Pubblico.

 

La redazione PERK SOLUTION

Appalti: cause di esclusione per gravi violazioni in materia fiscale

È stato pubblicato in G.U. n. 239 del 12-10-2022 il decreto del MEF del 28 settembre 2022 che individua limiti e condizioni per l’operatività della causa di esclusione dalla partecipazione a una procedura d’appalto degli operatori economici che hanno commesso gravi violazioni non definitivamente accertate in materia fiscale.

Si considera violazione l’inottemperanza agli obblighi, relativi al pagamento di imposte e tasse derivanti dalla:
a) notifica di atti impositivi, conseguenti ad attività di controllo degli uffici;
b) notifica di atti impositivi, conseguenti ad attività di liquidazione degli uffici;
c) notifica di cartelle di pagamento concernenti pretese tributarie, oggetto di comunicazioni di irregolarità emesse a seguito di controllo automatizzato o formale della dichiarazione, ai sensi degli articoli 36-bis e 36-ter del Dpr 29 settembre 1973, n. 600 e dell’art. 54-bis del Dpr 26 ottobre 1972, n. 633.

La violazione, di cui ai punti precedenti, si considera grave quando comporta l’inottemperanza ad un obbligo di pagamento di imposte o tasse per un importo che, con esclusione di sanzioni e interessi, è pari o superiore al 10% del valore dell’appalto. Per gli appalti suddivisi in lotti, la soglia di gravità è rapportata al valore del lotto o dei lotti per i quali l’operatore economico concorre. In caso di subappalto o di partecipazione in raggruppamenti temporanei o in consorzi, la soglia di gravità riferita al subappaltatore o al partecipante al raggruppamento o al consorzio è rapportata al valore della prestazione assunta dal singolo operatore economico. In ogni caso, l’importo della violazione non deve essere inferiore a 35.000 euro.

La violazione grave è considerata non definitivamente accertata, e pertanto valutabile dalla stazione appaltante per l’esclusione dalla partecipazione alle procedure di affidamento di contratti pubblici, quando siano decorsi inutilmente i termini per adempiere all’obbligo di pagamento e l’atto impositivo o la cartella di pagamento siano stati tempestivamente impugnati. Tali violazioni non rilevano ai fini dell’esclusione dell’operatore economico dalla partecipazione alla procedura d’appalto se in relazione alle stesse è intervenuta una pronuncia giurisdizionale favorevole all’operatore economico non passata in giudicato, sino all’eventuale riforma della stessa o sino a che la violazione risulti definitivamente accertata, ovvero se sono stati adottati provvedimenti di sospensione giurisdizionale o amministrativa.
La redazione PERK SOLUTION

Incarichi di collaudo, ai dipendenti non vanno gli stessi compensi di professionisti esterni

Gli incarichi di collaudo conferiti ai dipendenti non possono essere retribuiti secondo le tariffe professionali di ingegneri e architetti, neanche se decurtati del 50%. L’attività affidata al personale interno è premiata esclusivamente con il meccanismo degli incentivi che si aggiunge alla ordinaria retribuzione e non può superare il 50 per cento del trattamento economico complessivo annuo lordo. Lo ha stabilito l’Anac nella delibera n. 453 del 5 ottobre 2022 con cui ha richiamato un consorzio piemontese che, in un apposito regolamento per l’affidamento interno dei collaudi, ha previsto il riconoscimento di emolumenti assimilabili ai compensi dovuti ai professionisti.

In riferimento alla modalità di remunerazione degli incarichi di collaudo conferiti ai dipendenti, l’Autorità non ritiene coerente con il principio di economicità del codice appalti il riconoscimento di compensi calcolati secondo le tariffe professionali, seppure decurtati del 50%. Tradiscono il principio di economicità anche i compensi a favore dei dipendenti del consorzio per l’attività di commissario di gara, in aggiunta alla normale retribuzione.

 

La redazione PERK SOLUTION

Appalti: gara nulla se manca la clausola della revisione dei prezzi

L’ANAC, con atto del Presidente del 28 settembre 2022, ha richiamato un Ente ad un maggiore rigore nell’indizione delle gare per assicurare la corretta applicazione delle norme sulla revisione dei prezzi approvate nell’ultimo periodo a fronte degli aumenti eccezionali dei costi dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni. Nella nota vengono rilevate illegittimità e criticità nel bando di gara per la ristrutturazione della rete idrica, ricordando che per le procedure di affidamento dei contratti pubblici indette fino al 31 dicembre del 2023 le stazioni appaltanti sono tenute all’inserimento della clausola di revisione dei prezzi prevista dal decreto sostegni ter. Inoltre per le gare avviate successivamente alla data di entrata in vigore del decreto aiuti, il 15 luglio 2022, per determinare il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni, le stazioni appaltanti utilizzano i prezzari regionali aggiornati al 31 dicembre 2021 incrementati fino al 20%.

Nel caso di specie, la stazione appaltante non ha applicato il prezzario regionale aggiornato né previsto la clausola di revisione dei prezzi. In seguito ai rilievi dell’Ance, all’intervento del dipartimento regionale controllo contratti pubblici e all’avvio dell’istruttoria dell’Anac, l’azienda ha deciso di annullare la gara.

L’Anac prende atto dell’annullamento ma conferma i profili di illegittimità. In primo luogo per l’assenza della clausola di revisione dei prezzi, già in vigore alla data di indizione della gara di appalto. Poi per il mancato aggiornamento dei prezzi previsto dal decreto aiuti secondo cui la stazione appaltante avrebbe dovuto applicare il prezzario aggiornato al 31 dicembre 2021 con l’incremento fino al 20%. Il tempestivo intervento dell’Anac ha contribuito a procedere in tempo utile all’annullamento dell’intera procedura di gara evitando la protrazione delle irregolarità e l’acquisizione di offerte non congrue foriere di possibili contenziosi.

 

La redazione PERK SOLUTION