Utilizzare il DL Semplificazioni per completare il cambiamento della mobilità sostenibile urbana, dando spazio ad otto interventi normativi messi a punto dall’Anci, a partire dall’esperienza di molte città, e da realizzare entro settembre quando riprenderà la mobilità e apriranno le scuole. Questo il senso della lettera aperta che l’Anci e i Comuni italiani hanno inviato ai parlamentari, al Governo e al Ministero Infrastrutture e Trasporti, dopo il mancato inserimento di alcune modifiche del Codice della strada nella conversione del D.L. 34/2020. Le proposte normative proposte da ANCI, necessarie per settembre quando riprenderà più intensa la mobilità e apriranno le scuole, riguardano:
- il miglioramento della corsia ciclabile soprattutto dove la geometria delle nostre strade è vincolante e dove incontra le fermate del trasporto pubblico; e la possibilità di usare la casa avanzata anche per la corsia ciclabile alle intersezioni, i luoghi più complessi e meno sicuri;
- l’utilizzo condiviso con le biciclette delle corsie preferenziali del trasporto pubblico laddove ci sia larghezza sufficiente per procedere in sicurezza;
- l’introduzione del doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico per le automobili, che aiuterebbe molto a permettere la circolazione delle bici in sicurezza evitando che nei dedali dei nostri quartieri le biciclette circolino sui marciapiedi o in contromano pericoloso;
- l’introduzione della strada ciclabile, con segnaletica verticale e orizzontale, da utilizzarsi ad esempio e soprattutto nei controviali delle città, un modo veloce di mettere in sicurezza lunghi e utilizzatissimi itinerari;
- la sicurezza delle strade vicine alle scuole luoghi dove è più necessario limitare la velocità, diminuire o annullare il traffico, promuovere pedonalità e ciclabilità, per aiutare le nuove generazioni;
- permettere ai Comuni di realizzare in maniera più rapida e semplice le zone a traffico limitato controllate con telecamere, strumenti efficaci contro traffico e incidenti, ma oggi realizzabili con procedure autorizzative complesse, lunghe e troppo ancora centralizzate;
- permettere ai Comuni di installare dispositivi per il controllo di velocità non solo nelle strade extraurbane o di scorrimento, ma soprattutto sulle strade dei quartieri, vicino alle scuole, dove succedono gli incidenti con i pedoni, e lì drasticamente diminuire gli incidenti con feriti, e l’utilizzo lo dimostra: uno di questi dispositivi in strada abbatte del 50-60% gli incidenti con feriti;
- permettere ai Comuni di utilizzare più strumenti per combattere la sosta irregolare, soprattutto quella che diviene causa di incidenti e insicurezza stradale come quella sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, nelle intersezioni, sui parcheggi disabili.