Con la delibera n. 293 del 21 giugno 2022 ANAC ha sottolineato che il Piano economico finanziario (Pef) posto a base di una gara deve indicare con esattezza le prestazioni a carico del concessionario, e quantificare i costi di gestione e di investimento e la stima dei ricavi in modo da consentire agli operatori economici interessati di presentare offerte consapevoli. Per questo Anac ha ritenuto “inidoneo” il Piano predisposto dal Comune a base della gara europea a procedura aperta per l’affidamento in concessione degli impianti sportivi comunali.
Secondo Anac è mancata da parte dell’amministrazione concedente una accurata istruttoria per quantificare i costi di gestione dell’opera e i ricavi. Ad esempio la sovrastima dei potenziali ricavi della concessione: il Comune ha valutato le entrate derivanti dai campus estivi quasi il triplo (73.000 euro) rispetto a quanto effettivamente ricavato dall’attuale gestore nei due anni in cui il servizio è stato svolto (26.232 e 23.131 euro). Non solo. Il Comune non ha considerato che l’indisponibilità, a partire da quest’anno, degli unici locali al coperto idonei ad ospitare il centro estivo potrebbe incidere sulla qualità della proposta e dunque attirare meno utenti. Per ciò che riguarda gli oneri a carico del concessionario, il comune non ha contabilizzato i costi relativi alla gestione del servizio di primo soccorso e all’approntamento del locale dedicato, e ai costi del collaudo, della cantierizzazione e gli oneri di smaltimento e discarica. Inoltre nel Pef non possono essere omessi gli interventi necessari per la messa a norma di impianti e strutture e la stima dei relativi costi.
Per ANAC solo il riavvio della procedura, a partire da una nuova stima di costi e ricavi, consentirebbe ai concorrenti di formulare offerte consapevoli e all’amministrazione concedente di potere contare su una gestione dell’impianto in grado di soddisfare le esigenze dell’utenza.
La redazione PERK SOLUTION