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Gli emendamenti dell’ANCI al Decreto legge 18/2020 “Cura Italia”

Pubblichiamo il testo degli emendamenti al DL “Cura Italia” che l’ANCI ha inviato in Commissione Bilancio del Senato, chiedendo maggiore attenzione alle istanze e alle criticità che stanno vivendo i Comuni italiani in questa drammatica emergenza dovuta al Coronavirus. Trattasi di un documento importante che riporta alcune misure di valutazione degli effetti della crisi da COVID-19 e di intervento al fine di assicurare la tenuta degli equilibri di bilancio degli enti locali.
Tra le diverse misure proposte di rafforzamento dell’efficacia delle finalità perseguite dal D.L. 18/2020, evidenziamo in particolare:

  • la possibilità di utilizzare anche la quota destinata agli investimenti per il finanziamento di spese correnti connesse con l’emergenza in corso, nonché per fronteggiare eventuali squilibri di bilancio derivanti dal calo delle entrate proprie dovuto all’emergenza stessa;
  • l’utilizzo delle risorse da proventi delle alienazioni di beni patrimoniali disponibili per il finanziamento di spese connesse all’emergenza, in deroga alle disposizioni di cui all’articolo 193, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, al pari dei proventi da permessi di costruire;
  • l’autorizzazione anche per gli enti in condizione di disavanzo dell’utilizzo dell’avanzo vincolato, limitatamente alla quota derivante da trasferimenti di terzi a rischio di revoca o precedente contrazione di debito, con il duplice scopo di evitare possibili sanzioni dovute al mancato utilizzo delle risorse e per garantire anche per tale via un sostegno all’economia locale;
  • la previsione di un nuovo ciclo di anticipazioni di risorse attraverso il dispositivo già introdotto dal comma 556 della legge di bilancio 2020, da richiedere entro il 31 maggio p.v. e con interessi a carico dello Stato;
  • l’anticipo dei tempi di pagamento del Fondo di solidarietà comunale, per contenere i rischi di carenza di liquidità dei Comuni che si prospettano fin dal primo semestre dell’anno;
  • la riduzione, al 60 per cento della quota minima del Fondo crediti di dubbia esigibilità;
  • la sospensione del pagamento delle imposte gravanti sugli enti locali;
  • la disapplicazione, per gli anni 2020, 2021 e 2022, delle limitazioni e dei controlli previsti per gli enti in condizione di deficitarietà strutturale, previsti dall’articolo 243, commi 1, 2, 3 e 5 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
  • la modifica della disciplina speciale contenuta nell’art, 194 in materia di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, ammettendo la possibilità di copertura finanziaria del debito nell’arco temporale previsto dagli eventuali accordi di rateizzazione con il soggetto creditore, anche oltre il termine dei tre esercizi finanziari;
  • la modifica alla disciplina della somma urgenza, di cui all’ert. 191, comma 3 del TUEL;
  • l’esclusione, dal monitoraggio dei tempi di pagamento dei debiti commerciali, delle fatture scadenti nel periodo che va dall’8 marzo al 31 maggio 2020 evitando, in questo modo, rappresentazioni distorte perché influenzate da fattori esogeni rispetto all’amministrazione debitrice;
  • il ripristino nell’IMU della maggiorazione già applicata in Tasi, alle stesse condizioni previste dal comma 28 dell’art. 1 della legge n. 208 del 2015, al fine di garantire l’invarianza di gettito;
  • l’ulteriore differimento dei termini amministrativo-contabili, relazione di fine mandato;
  • il differimento dei termini per l’adozione di pagoPA al 30 giugno 2021.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION