- non attribuisce al lavoratore alcun diritto o automatismo al trattenimento in servizio e non ipotizza, in alcun modo, la presentazione, da parte sua, di richieste/istanze in tal senso;
- attribuisce esclusivamente alla parte “datoriale” il potere di individuare il personale di cui ritiene necessario il trattenimento in servizio;
- stabilisce che le esigenze organizzative possono essere quelle di attività di tutoraggio e di affiancamento ai neoassunti e quelle riconducibili ad esigenze funzionali non diversamente assolvibili, da intendersi come espletabili solamente dal personale individuato;
- condiziona la possibilità di trattenimento alla valutazione del merito. Nel senso che non potranno essere trattenuti in servizio dipendenti che non abbiano conseguito una valutazione della performance ottima o eccellente (o giudizio corrispondente secondo il rispettivo ordinamento);
- condiziona il trattenimento al consenso dell’interessato.
Pnrr, Secondo avviso mense scolastiche, termine aggiudicazione differito al 31 marzo 2025
Con nota del 20 gennaio 2025, Il Ministero dell’istruzione e del merito – con riferimento all’avviso pubblico prot. n. 104609 del 29 luglio 2024 per la presentazione di proposte per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche, da finanziare nell’ambito del PNNR, Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università – Investimento 1.2: “Piano di estensione del tempo pieno e mense”, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – comunica che è stato differito eccezionalmente al 31 marzo 2025 il termine dell’aggiudicazione dei lavori fissato originariamente al 28 febbraio 2025.
Con appositi addendum che il Ministero renderà disponibili nei prossimi giorni saranno aggiornati gli accordi di concessione già sottoscritti dai Comuni. Nelle more dell’aggiornamento si dovrà tener conto esclusivamente delle tempistiche individuate nella suddetta nota MIM.
- Aggiudicazione dei lavori – Entro il 31 marzo 2025;
- Notifica dell’aggiudicazione Entro il 31 marzo 2025;
- Avvio dei lavori – Entro il 31 maggio 2025;
- Conclusione dei lavori – Entro il 31 marzo 2026;
- Collaudo dei lavori – Entro il 30 giugno 2026.
La redazione PERK SOLUTION
Bando pubblico per la selezione di Piani di Sviluppo in aree dismesse o in disuso
È on line il bando pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la selezione ed il finanziamento di Piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso presentati dalle Amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs n. 165/2001. L’importo delle risorse disponibili è pari a euro 210.764.238,00; importo che potrà essere ulteriormente incrementato con ulteriori risorse che si renderanno eventualmente disponibili dopo l’emissione del bando.
Il bando attua l’art.1, commi 146 e ss, della Legge 178/2020 e mira a promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione di beni pubblici in disuso, incentivando investimenti privati e generando benefici economici, sociali e ambientali per i territori coinvolti. Le amministrazioni pubbliche destinatarie del Bando sono quelle di cui all’articolo 1, comma 2, del Dlgs 165 del 30 marzo 2001, cioè tutte le amministrazioni dello Stato, comprese scuole, aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, istituzioni universitarie, Istituti autonomi case popolari, Camere di commercio. Sono esclusi soltanto gli enti pubblici economici e le società a partecipazione pubblica.
L’importo massimo del finanziamento concedibile per ciascun piano di sviluppo è pari a 10 milioni di euro. Il piano di sviluppo deve avere un valore complessivo, come risultante dai quadri economici degli interventi che lo costituiscono, non inferiore a 1,5 milioni di euro. Inoltre, ciascun piano, ai fini dell’ammissibilità della domanda, deve prevedere il rispetto del “principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (DNSH)”, ai sensi dell’articolo 17 del Regolamento (UE) 2020/852.
Entro il termine perentorio di 30 giorni dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente Bando sul sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri (30 gennaio 2025), ciascuna Amministrazione che intenda presentare la domanda di finanziamento di un Piano deve obbligatoriamente comunicare un indirizzo istituzionale di posta elettronica certificata (PEC). Sulla base delle informazioni inserite nella procedura telematica, a ciascun piano di sviluppo è attribuito un punteggio massimo di 100; saranno favoriti i Comuni, il cofinanziamento a carico di altre risorse pubbliche, anche comunitarie, il partenariato pubblico-privato, gli interventi che presentano una progettazione di livello esecutivo.
La redazione PERK SOLUTION
Corte dei conti: Relazione sui controlli interni 2021-2023
La Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, con Delibera n. 1/SEZAUT/2025/FRG, ha pubblicato un aggiornamento sul sistema dei controlli interni adottati dagli enti locali italiani tra il 2021 e il 2023, che ha interessato più di 800 comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, evidenziando nel triennio una generale diffusione dei controlli interni e un aumento complessivo della loro efficacia.
Rispetto al precedente referto (delibera n. 23/SEZAUT/2019/FRG), sono state analizzate tre annualità, le più recenti, in modo da valutare l’evoluzione dei controlli in un arco di medio termine; inoltre, la nuova piattaforma LimeSurvey ha consentito di migliorare la qualità dei dati inseriti dagli enti, impedendo la compilazione parziale dei questionari. L’analisi si è focalizzata in particolar modo sulle verifiche dei risultati richiesti alle pubbliche amministrazioni, e dunque sui controlli di gestione strategica e sulla qualità dei servizi, che si propongono l’obiettivo di valutare la corrispondenza dei risultati ai programmi e di raccogliere il feedback dei fruitori dei servizi, ossia dei cittadini amministrati.
I parametri maggiormente utilizzati dai servizi di controllo interno nella misurazione delle performance sono quelli dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi e dei tempi di realizzazione rispetto alle previsioni. Parametri ulteriori, come il grado di assorbimento delle risorse rispetto ai risultati, il rispetto degli standard di qualità prefissati e l’impatto socioeconomico dei programmi, non sono invece – rilevano i giudici contabili – sufficientemente considerati. Sul versante del controllo strategico, alcuni sistemi presentano lacune nella disciplina regolamentare, applicano metodi obsoleti e non sono ben integrati con la contabilità armonizzata e per centri di costo, con una limitazione della capacità effettiva di incidere sui meccanismi decisionali.
Sul monitoraggio degli organismi partecipati, emerge la carenza di risorse, la mancanza di strumenti adeguati e la scarsa collaborazione degli enti partecipati. Quanto ai controlli sulla qualità dei servizi, che rilevano il grado di soddisfazione dell’utenza, pur a fronte di un aumento rispetto al passato (l’84% degli enti risulta, infatti, averli adottati nel 2023), il tasso di adozione delle Carte dei Servizi rimane inferiore al 60%. Le indagini, inoltre, sull’effettiva qualità dei servizi (tempestività e completezza della risposta al cittadino e limitazione delle conseguenze dei disservizi), anche se effettuate in oltre il 70% degli enti, interessano solo una parte dei servizi offerti e non la loro totalità, con un livello ancora esiguo (il 30% circa del totale) dei controlli svolti sulla qualità dei servizi resi attraverso le società partecipate.
Dalla ricognizione eseguita sull’impostazione dei controlli interni adottati in ambito europeo e internazionale, emerge in particolare – conclude la Corte – un forte collegamento agli obiettivi di prevenzione dei fenomeni di maladministration e dei rischi di corruzione nei settori più vulnerabili.
La redazione PERK SOLUTION