Le istruzioni ministeriali per la rendicontazione dei proventi da sanzioni CDS 2023

Con la Circolare D.A.I.T. n. 11 /2024, il Ministero dell’interno fornisce le istruzioni operative per la rendicontazione dei proventi delle sanzioni derivanti dall’accertamento delle violazioni. Anno 2023 (rendicontazione 2024).  La certificazione andrà trasmessa a partire dal 1° marzo 2024 ed entro le ore 23:59 del 31 maggio 2024 (termine da considerarsi perentorio) sul sito internet della Finanza Locale, nell’area riservata del Sistema Certificazioni Enti Locali (“AREA CERTIFICATI – TBEL, altri certificati”) accessibile dal sito web della Direzione Centrale per la Finanza Locale. In caso di mancato o difforme adempimento, sarà avviata la procedura sanzionatoria prevista dall’art 4 del richiamato Decreto interministeriale del 30 dicembre 2019.

Per la compilazione e la trasmissione dei dati relativi ai proventi dell’anno 2023 la circolare rimanda a quanto già precisato con le precedenti circolari F.L. n. 14 del 9 luglio 2020 e DAIT n. 21 del 20 aprile 2021. Si ricorda l’obbligo per ciascun ente locale di pubblicare la relazione sui proventi in apposita sezione del proprio sito internet istituzionale entro trenta giorni dalla trasmissione al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e al Ministero dell’interno. Per gli enti con proventi pari a zero è prevista una procedura rapida e semplificata per la chiusura e l’invio della rendicontazione.

Nel caso di Comuni appartenenti ad Unione di comuni, ricadendo l’obbligo di rendicontazione in capo all’Unione, è prevista una procedura rapida in cui il Comune dichiarerà che i proventi saranno rendicontati dall’Unione, indicando la denominazione della medesima, mentre l’Unione, in sede di compilazione della rendicontazione indicherà per quali comuni viene resa la stessa. Analoga procedura è prevista in caso di convenzioni tra comuni per l’esercizio associato della funzione con riferimento al comune capofila.

Nel caso in cui l’Unione non svolga il servizio di polizia locale in forma associata per tutti i comuni aderenti, accedendo alla procedura informatica la medesima sarà tenuta a dichiarare tale circostanza indicando gli enti associati che svolgono il servizio per proprio conto che, pertanto, saranno tenuti a rendicontare ciascuno per la propria quota parte.

 

La redazione PERK SOLUTION

Rimborso della spesa sostenuta nell’anno 2023 per il personale ex Fime e Insud. Contributo anno 2024

La Direzione centrale della Finanza locale del Ministero dell’Interno, con la Circolare DAIT n. 10 del 6 febbraio 2024 stabilisce criteri, tempi e modalità per la richiesta di rimborso delle spese sostenute nell’anno 2023 per il personale assunto ex Fime e Insud. A tal fine, è stato predisposto l’allegato modello di certificazione che dovrà essere compilato e trasmesso da parte degli Enti Locali nonché da tutte le Amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, e da altre Amministrazioni ed Enti pubblici non economici, aventi titolo. Per la definizione e l’eventuale erogazione del contributo, gli enti aventi potenzialmente titolo, ai sensi dell’art. 1 della Legge 23 luglio 1998, n. 251, devono trasmettere le certificazioni debitamente compilate e sottoscritte, alle Prefetture-UTG competenti per territorio, entro il 2 aprile 2024.

Per il rispetto del predetto termine verrà presa in esame la data d’arrivo (se consegnata a mano) o quella del timbro postale (se spedita). È possibile inviare la certificazione di che trattasi anche sulla casella di posta certificata elettronica della Prefettura-UTG competente per territorio. In questo caso il certificato, in formato PDF, dovrà recare la firma autografa del Responsabile del Servizio come previsto nell’allegato modello di certificazione. Resta inteso che l’originale del certificato dovrà essere conservato per un quinquennio ed esibito per eventuali verifiche.

Le Prefetture-UTG provvederanno a raccogliere tutte le certificazioni trasmesse dagli enti richiedenti e ad effettuare un mero controllo formale, ovvero verificare che gli enti stessi abbiano compilato in tutte le parti il certificato, abbiano apposto il timbro e firmato la certificazione. Le Prefetture-UTG dovranno inviare al Ministero dell’Interno, entro il 31 maggio 2024, le certificazioni trasmesse dagli enti. Gli originali dei giustificativi della spesa dovranno essere conservati dall’ente per un quinquennio e rimanere a disposizione per eventuali controlli a campione.

Allegati:
Modello ExFIME 2024 (.zip)

 

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Responsabile protezione dati, il Garante sanziona 4 Comuni. Al via una nuova serie di controlli su una vasta platea di enti locali

Con l’adozione di quattro provvedimenti [doc. n. 9979112997912899791529979171] sanzionatori nei confronti di enti locali, il Garante Privacy ha concluso la prima fase dell’indagine avviata per verificare il rispetto dell’obbligo di comunicazione all’Autorità dei dati di contatto del Responsabile della protezione dei dati (RPD, o Data protection officer, DPO).

Ed è già al via una nuova serie di controlli indirizzati ad una platea ancora più ampia di Comuni che non hanno comunicato all’Autorità i dati di contatto del RPD. Rilevata la violazione per la mancata comunicazione del RPD il Garante ha comminato a tre enti locali una sanzione di 2.000 euro ciascuno, mentre al quarto ha applicato una sanzione di 5.000 euro, maggiorata poiché l’inadempimento ha riguardato la nomina di due RPD.

In tutti i provvedimenti sanzionatori il Garante ha ricordato che, per essere in linea con il Regolamento Ue, se il titolare del trattamento dei dati personali è un soggetto pubblico, quali, ad esempio, amministrazioni dello Stato, Regioni, Province, Comuni, università, aziende del Servizio sanitario nazionale, è obbligato a designare un RPD e a comunicarne i dati di contatto al Garante privacy, attraverso l’apposita procedura messa a disposizione dall’Autorità sul suo sito.

L’obbligo della comunicazione, previsto nel Regolamento Ue, mira a garantire la possibilità per l’Autorità di garanzia di contattare in modo facile e diretto il RPD, figura che ha tra i suoi compiti anche quello di fungere da punto di riferimento fra il titolare (o responsabile) del trattamento e l’Autorità stessa.

 

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Nuovo Statuto dei diritti del contribuente. Nota di approfondimento di IFEL

Nella Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2024 è stato pubblicato il decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 219, in attuazione della legge 9 agosto 2023, n. 111, con cui si attua una profonda revisione dello Statuto dei diritti del contribuente, introducendo nuove disposizioni destinate ad incidere anche sulla gestione dei tributi comunali.
Molte delle nuove disposizioni appaiono formulate avendo riguardo all’Amministrazione finanziaria ed ai tributi erariali, ma al contempo rappresentano principi generali vincolanti anche per Comuni, sicché si pone il problema del loro adattamento alla particolare natura, struttura e gestione dei tributi locali.

L’IFEL ha pubblicato una nota di approfondimento, contenente utili spunti per il recepimento dei nuovi principi negli ordinamenti locali, in linea con le specifiche caratteristiche dei tributi propri e in particolare dei processi di accertamento, sui quali il nuovo Statuto incide fortemente.

 

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Appalti digitali, le indicazioni operative di ANAC per le stazioni appaltanti

In risposta alle segnalazioni ricevute dalle stazioni appaltanti sulla fase di avvio della digitalizzazione stabilita dal nuovo Codice dei Contratti, Anac ha fornito una serie di indicazioni operative. L’Autorità ribadisce di aver condiviso, ancora prima dell’avvio della digitalizzazione, le soluzioni adottate con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, AGID, il Dipartimento per la trasformazione digitale, l’Unità tecnica di missione per il PNRR, i gestori delle piattaforme di approvvigionamento digitale in fase di certificazione, i soggetti aggregatori.
Dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice, sempre in raccordo con MIT, AGID, Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Unità di missione per il PNRR, ANAC ha avviato un tavolo permanente di confronto con i rappresentanti di ANCI e di altri Enti territoriali, nel quale sono state analizzate le criticità emerse dal sistema e individuate possibili soluzioni che sono state già attuate e pubblicate attraverso FAQ o altre indicazioni per il mercato.

L’Autorità ha inoltre pubblicato una tabella riepilogativa delle procedure da seguire per gestire gli appalti fino a 5mila euro per le quali si applicano le indicazioni contenute nel Comunicato del Presidente del 10/01/2024 che prevede, fino al 30/9/2024, la possibilità di acquisire il CIG utilizzando, oltre alle piattaforme di approvvigionamento digitale, anche l’interfaccia web messa a disposizione dalla PCP. Dal 1° gennaio 2024 non è più previsto il rilascio di
SmartCIG.

 

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