Revisione periodica delle partecipazioni pubbliche: disponibili le schede di rilevazione aggiornate

Entro il prossimo 31 dicembre 2023, le Amministrazioni pubbliche di cui all’art. 2, comma 1, lett. a), del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 – Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP) devono approvare il provvedimento di revisione periodica delle partecipazioni societarie detenute al 31 dicembre 2022 e la relazione sull’attuazione del precedente piano di razionalizzazione adottato con riferimento alle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2021 (art. 20, commi 1 e 2 e comma 4, del TUSP).

Come ausilio per l’elaborazione dei provvedimenti il Dipartimento del Tesoro ha reso disponibili le schede in formato elaborabile, nonché gli orientamenti, le indicazioni e le direttive della Struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo sull’attuazione del TUSP. I documenti approvati ai sensi dell’art. 20 del TUSP devono essere inviati alla Struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo sull’attuazione del TUSP (istituita presso il Dipartimento del Tesoro ai sensi dell’art. 15 del TUSP) esclusivamente attraverso l’applicativo Partecipazioni, fermo restando l’obbligo di comunicazione alla competente Sezione della Corte dei conti ai sensi dell’art. 20, comma 3, del TUSP.

Analogamente allo scorso anno, attraverso l’applicativo Partecipazioni saranno acquisiti, contestualmente e in maniera integrata, anche i dati richiesti ai fini del censimento annuale delle partecipazioni in società e in soggetti di forma non societaria e dei rappresentanti in organi di governo di società o enti, ai sensi dell’art. 17 del D.L. n. 90/2014.

Allegati:

Applicativo Partecipazioni – Schede di rilevazione (PDF)
• Scheda Revisione periodica – 2022
• Scheda Relazione attuazione – 2022
• Scheda Partecipazione – 2022
• Scheda Rappresentante – 2022

 

La redazione PERK SOLUTION

Per i lavori di privati con finanziamenti pubblici oltre il 50% si deve applicare il Codice Appalti

Le regole del nuovo codice appalti vanno applicate anche in caso di lavori svolti da privati con finanziamenti pubblici in percentuali superiori al 50% e per importi superiori al milione di euro. È quanto chiede l’Anac in un atto di segnalazione al governo e al Parlamento del 18 ottobre 2023

L’Atto di segnalazione interviene anche sull’opportunità di prevedere un sistema di qualificazione ad hoc per i soggetti privati tenuti all’applicazione del codice. Nell’immediato sulla base di quanto previsto anche per le altre stazioni appaltanti pubbliche non qualificate (quando superino la soglia di 500mila euro), di rivolgersi a stazioni appaltanti qualificate per lo svolgimento delle procedure. Per il futuro, Anac suggerisce di conseguire la qualificazione, se già in possesso di specifiche competenze e know how che il privato intende conservare e valorizzare, tramite criteri di qualificazione snelli e definiti appositamente dall’Autorità.  Ciò fermo restando che tale scelta dovrebbe rimanere facoltativa (e quindi nel solo interesse del privato) potendosi, in termini generali, mantenere la possibilità di rivolgersi sempre ad una stazione appaltante qualificata. In caso di risposta negativa da parte della stazione appaltante qualificata a cui i soggetti privati dovessero rivolgersi, rimarrebbe possibile adire l’Autorità per ottenere la designazione d’ufficio (Fonte Anac).

 

La redazione PERK SOLUTION

Manovra di bilancio 2024, la prima nota di lettura Anci sulle misure d’interesse per i Comuni

Anci ha pubblicato la prima nota di lettura sulle misure principali per comuni e città metropolitane contenute nella legge di bilancio 2024.

Tra le diverse disposizioni si ricorda l’art. 83 (Rimodulazione del FSC), che estrapola le risorse destinate al raggiungimento degli obiettivi di servizio relativi ad asili nido, trasporto degli alunni con disabilità e sociale, innestate sul Fondo di solidarietà comunale, per destinarle al nuovo Fondo speciale equità livello dei servizi, volto alla rimozione degli squilibri economici e sociali e a favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona (articolo 119, comma quinto, della Costituzione). Vengono soppresse le previsioni che recavano gli strumenti di
recupero delle risorse in caso di mancato utilizzo, ritenute insufficienti a garantire gli obiettivi di servizio/ LEP, definendo, invece, le procedure per l’esercizio del potere sostitutivo. Considerato che, una volta che sono perseguiti da parte di tutti i comuni gli obiettivi di servizio, le risorse in parola perdono la loro natura di interventi speciali da inquadrare nel comma quinto dell’articolo 119 della Costituzione, le predette risorse riconfluiscono nel fondo di solidarietà comunale.

L’art. 88, commi 7, 8, 9 e 10, disciplina il concorso alla finanza pubblica per gli enti territoriali per gli anni dal 2024 al 2028. Il taglio di risorse a carico degli enti locali è quantificato in 200 milioni annui nel caso dei Comuni e per 50 milioni annui nel caso delle Città metropolitane e delle Province appartenenti alle Regioni a statuto ordinario e alle Isole. Il taglio sarà ripartito in proporzione della spesa corrente decurtata del valore della Missione 12 (servizi sociali), sulla base dei dati di rendiconto del 2022 (o, in mancanza, dell’ultimo rendiconto approvato), “tenendo conto” delle risorse del PNRR assegnate a ciascun ente al 31 dicembre 2023. Sono esclusi dal taglio gli enti in crisi finanziaria conclamata e quelli che hanno sottoscritto gli accordi per il ripiano dei disavanzi di cui al
comma 567 e seguenti della legge di bilancio per il 2022 e all’articolo 43, co. 2, del dl n. 50/2022.

 

La redazione PERK SOLUTION

Bilancio previsione 2024-2026, Anci e Upi chiedono proroga al 31 marzo

l presidente dell’Anci Antonio Decaro e il presidente delle Province Italiane UPI Michele de Pascale hanno scritto al Ministro dell’interno per chiedere una proroga dei termini di approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 al 31 marzo 2024.
Decaro e de Pascale ricordano “il pesante contributo richiesto a Comuni, Città Metropolitane e Province dalla legge di bilancio per il 2024 pari a 250 milioni di euro, l’attuale incertezza circa gli effetti finanziari che deriveranno dalla regolazione finale, nel 2024, della certificazione delle risorse Covid, l’accantonamento delle risorse per i rinnovi contrattuali e gli effetti dell’applicazione del CCNL 2019-2021 del personale del comparto, e da ultimo i ritardi nell’erogazione delle anticipazioni delle risorse per gli investimenti del PNRR con le obbligatorie anticipazioni di cassa.
Per i presidenti di Anci e di Upi tali circostanze “rendono estremamente complesso e difficile l’approvazione dei bilanci di previsione entro il 31 dicembre 2023. Da qui la richiesta di proroga previsto dall’articolo 151 del decreto legislativo n. 267/2000.

 

La redazione PERK SOLUTION