L’addizionale comunale non è, per sua natura, un tributo escluso dal FCDE

La Corte dei conti, Sez. Piemonte, con deliberazione n. 28/2023/SRCPIE, nell’ambito dell’attività di verifica e accertamento sulla gestione finanziaria, esaminando, per il tramite delle relazioni trasmesse dall’organo di revisione economico-finanziaria, i bilanci di previsione ed i rendiconti di un Comune, ha rilevato che l’addizionale comunale non è, per sua natura, un tributo escluso dal FCDE.

Come noto, in base al punto 3.7.5 del principio contabile della competenza finanziaria, le entrate tributarie riscosse per autoliquidazione dei contribuenti sono accertate sulla base delle riscossioni effettuate entro la chiusura del rendiconto e, comunque, entro la scadenza prevista per l’approvazione del rendiconto…Gli enti locali possono accertare l’addizionale comunale Irpef per un importo pari a quello accertato nell’esercizio finanziario del secondo anno precedente quello di riferimento e comunque non superiore alla somma degli incassi dell’anno precedente in c/residui e del secondo anno precedente in c/competenza, riferiti all’anno di imposta (ad esempio, nel 2016 le entrate per l’addizionale comunale irpef sono accertate per un importo pari agli accertamenti del 2014 per addizionale irpef, incassati in c/competenza nel 2014 e in c/residui nel 2015). In caso di modifica delle aliquote, l’importo da accertare nell’esercizio di riferimento in cui sono state introdotte le variazioni delle aliquote e in quello successivo, è riproporzionato tenendo conto delle variazioni deliberate. In caso di modifica della fascia di esenzione, l’importo da accertare nell’esercizio di riferimento e in quello successivo, è stimato sulla base di una valutazione prudenziale. In caso di istituzione del tributo, per il primo anno, l’accertamento è effettuato sulla base di una stima prudenziale effettuata dall’ente mediante l’utilizzo del simulatore fiscale disponibile sul portale del federalismo fiscale. In ogni caso l’importo da accertare conseguente alle modifiche delle aliquote e della fascia di esenzione, o all’istituzione del tributo, non può essere superiore a quello risultante dall’utilizzo del simulatore fiscale disponibile sul portale del federalismo fiscale.

La regola generale prevede, quindi, che per l’addizionale comunale (entrata tributaria riscossa per autoliquidazione) l’accertamento avvenga  “per cassa” (ovvero sulla base delle riscossioni effettuate entro la chiusura del rendiconto e, comunque, entro la scadenza prevista per l’approvazione del rendiconto); tuttavia è possibile procedere all’accertamento per “competenza”, in base al principio sopra richiamato. Nel caso in cui l’ente adotti tale secondo criterio e risultino conservati residui di tale entrata occorre procedere al calcolo del FCDE.

La ratio del Fondo crediti di dubbia esigibilità – come ricordato dai giudici contabili – è quella di impedire che ad entrate incerte, secondo un giudizio prognostico e basato su criteri prudenziali codificati, possano corrispondere spese effettive, con conseguente compromissione degli equilibri di bilancio dell’Ente.Il principio contabile di riferimento (Allegato 4/2 al D.Lgs. n. 118/2011, punto n. 3.3) elenca tassativamente i crediti che, in ragione della loro natura, possono considerarsi di sicura realizzazione e che, come tali, non sono soggetti all’obbligo di svalutazione, e cioè i crediti da altre amministrazioni pubbliche, i crediti assistiti da fidejussione e le entrate tributarie che, sulla base dei principi contabili, sono accertate per cassa. Non è consentito all’ente locale effettuare, in sede di determinazione del FCDE, una valutazione in base alla tipologia del soggetto debitore o alla sua solvibilità, dovendosi, invece, effettuare le valutazioni esclusivamente in base alla natura del credito, secondo quanto indicato dai principi contabili e nella piena osservanza dei principi di prudenza, veridicità ed attendibilità nella costruzione del bilancio consuntivo.

 

La redazione PERK SOLUTION

Riparto contributo di 175 milioni di euro per il potenziamento del servizio degli asili nido e definizione dei relativi obiettivi di servizio e modalità di monitoraggio

Registrato dalla Corte dei conti in data 24 maggio 2023 il decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, il Ministro dell’istruzione e del merito, il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità del 26 aprile 2023, corredato degli allegati “Nota metodologica” e “Utenti risorse aggiuntive”, recante: «Riparto del contributo di 175 milioni di euro, per l’anno 2023, ai comuni delle regioni a statuto ordinario, della Regione siciliana e della regione Sardegna, finalizzato a incrementare, in percentuale, il numero dei posti nei servizi educativi per l’infanzia, nonché recante gli obiettivi di servizio asilo nido e le modalità di monitoraggio per la definizione del livello dei servizi offerto per il 2023».

 

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IFEL: I dati di dettaglio del Fondo di solidarietà comunale e del contributo “caro bollette” per l’anno 2023

IFEL ha pubblicato una nota di approfondimento sul Fondo di Solidarietà 2023 e, nell’area riservata, è disponibile il quadro esplicativo su definizione delle risorse e composizione del FSC per ciascun comune, attraverso un’articolata esposizione dei dati accompagnata da chiarimenti nelle note esplicative di riferimento. Lo schema proposto si propone di mettere in luce alcuni aspetti tecnici non facilmente desumibili dal prospetto pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno.

Sono inoltre riportate le ulteriori assegnazioni determinate dai diversi provvedimenti legislativi intervenuti dal 2013: ristoro per esenzioni IMU 2014, ristoro IMU ruralità, fondo integrativo IMU-Tasi, ristoro “imbullonati”, rettifica delle stime ICI a seguito della sentenza del Consiglio di Stato 5008/15, fondo IMU agricola, fondo uffici giudiziari e fondo destinato alle fusioni di Comuni, ecc.

I dati FSC sono disponibili nell’area riservata del sito IFEL (nella sezione “Fondo di solidarietà comunale”), alla quale si può accedere utilizzando le credenziali in possesso di ciascun Comune.

IFEL ha pubblicato, inoltre, la Nota metodologica e il riparto per singolo Comune (RSO e Isole) del contributo “caro bollette” per l’anno 2023, ai sensi dell’articolo 1, comma 29 della legge 197/2022, come da accordi intervenuti in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali nella seduta del 18 aprile 2023.

 

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Indagine sui mutui contratti dagli enti territoriali per il finanziamento degli investimenti anno 2022

La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato l’aggiornamento dell’indagine statistica sull’entità dei mutui concessi alle Regioni, alle Province autonome e agli Enti Locali (Province, Comuni e Comunità Montane) per il finanziamento degli investimenti pubblici e sul livello della relativa esposizione debitoria. Le informazioni sono state acquisite da un campione di istituti finanziatori residenti in Italia, costituito da 24 istituti di credito e dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Il documento presenta l’analisi dei mutui concessi nei suoi vari aspetti: secondo le classi degli enti beneficiari, in base all’oggetto del prestito e sotto il profilo della distribuzione territoriale. Rappresenta inoltre la consistenza del debito alla fine del periodo considerato e le rate di ammortamento dovute. Nell’indagine sono stati rilevati anche i prestiti obbligazionari sottoscritti dagli Istituti facenti parte del campione.
L’indagine mostra un aumento dello stock delle passività a carico degli enti territoriali relativamente ai mutui: considerando congiuntamente regioni ed enti locali, il debito residuo al 1° gennaio 2023 è pari a 55,8 miliardi di euro a fronte dei 54,8 miliardi registrati al 1° gennaio 2022. In calo lo stock dei prestiti obbligazionari: da 3,6 a 3,3 miliardi.
Le tabelle presentate nel volume sono fornite anche in formato elaborabile; con riferimento ai soli mutui è inoltre fornita, sempre in formato elaborabile, la ricostruzione in serie storica di tutte le variabili oggetto di rilevazione distinte per regione. I dati possono essere riutilizzati liberamente secondo i termini della licenza Italian Open Data License (IODL 2.0).

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