Tasso Interesse legale dall’1,25% al 5% dal 1° gennaio 2023

La misura del saggio degli interessi legali di cui all’art. 1284 del codice civile è fissata al 5 per cento in ragione d’anno, con decorrenza dal 1° gennaio 2023. Lo stabilisce il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 13 dicembre 2022, pubblicato in G.U. n. 292 del 15-12-2022.

L’art. 1284 del c.c. contiene la previsione che il Ministro del Tesoro (ora MEF) abbia annualmente la facoltà, con un semplice decreto, di modificare la misura del tasso legale, tenendo conto del rendimento lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e del tasso di inflazione registrato nell’anno. Il decreto deve essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana non oltre il 15 dicembre dell’anno precedente a quello cui il saggio si riferisce. Qualora entro il 15 dicembre non sia fissata una nuova misura del saggio, questo rimane invariato per l’anno successivo.

Di questa nuova misura si dovrà tener conto, per esempio, per calcolare gli importi dovuti a titolo di interessi moratori in caso di ravvedimento operoso (articolo 13 del decreto legislativo n. 472/1997) per imposte versate in ritardo. Per i giorni di ritardo che cadono nel 2023 si applicherà, quindi, il nuovo tasso del 5%, mentre per quelli che cadono nel 2022 gli interessi si continueranno a calcolare al precedente tasso dell’1,25%.

 

La redazione PERK SOLUTION

Pubblicato in G.U. il DM di rinvio del bilancio di previsione 2023-2025

È stato pubblicato in G.U. n. 295 del 19-12-2022 il Decreto del Ministero dell’Interno di differimento al 31 marzo 2023 del termine per la deliberazione del bilancio di previsione 2023/2025 degli enti locali.

Ai sensi dell’art. 163, comma 3, del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è autorizzato per gli enti locali
l’esercizio provvisorio del bilancio, sino alla data di cui al comma 1.

 

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Esenzione IMU scuole paritarie: le attività devono essere svolte gratuitamente o dietro versamento di corrispettivo di importo simbolico

In tema di esenzioni IMU per gli enti non commerciali e, in particolare, per le scuole paritarie, per beneficiare di tale agevolazione le attività devono essere svolte gratuitamente o dietro versamento di corrispettivo di importo simbolico. È quanto ribadito dalla Corte di Cassazione, nell’ordinanza del 29/11/2022 n. 35123, pronunciandosi sul ricorso proposto da un Istituto educativo, titolare di una scuola paritaria, in materia di avvisi di accertamento relativi all’ICI/IMU per gli anni 2010 -2015, invocando l’esenzione prevista dal D.Lgs. n. 504 del 1992, art. 7 lett. i). Si tratta nella fattispecie, dell’ICI per gli anni 2010 e 2011 e dell’IMU per gli anni 2012-2015.

La Corte ha ricordato, preliminarmente, che la Commissione dell’Unione Europea del 19 dicembre 2012, nel valutare se tanto l’ICI che l’IMU costituiscano aiuto di Stato in violazione del diritto dell’Unione, e segnatamente dell’art. 107, paragrafo 1, del Trattato, ha concluso che mentre l’esenzione ICI costituisce aiuto di Stato incompatibile con il mercato interno, non lo è invece l’analoga esenzione IMU, considerando sia la maggiore chiarezza della norma IMU (che parla di attività non commerciali anziché di attività che non abbiano  esclusivamente natura commerciale) che la norma regolamentare, la quale precisa, da un lato, che per avere natura simbolica il compenso non deve essere commisurato al costo del servizio, e dall’altro, che il limite della metà del prezzo medio, fissato per le stesse attività svolte nello stesso ambito territoriale con modalità concorrenziali, può essere utilizzato
solo per escludere il diritto all’esenzione (come indicano le parole “in ogni caso”) e non implica a contrario che possano beneficiare dell’esenzione i fornitori di servizi che applicano un prezzo al di sotto di tale limite. Inoltre, la Commissione UE, con specifico riferimento alla attività didattica, rimarca che l’attività deve essere svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di un importo simbolico, tale da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto anche conto dell’assenza di relazione con lo stesso.

Tali considerazioni consentono anche di definire il significato e la portata dei i criteri stabiliti dal D.M. 19 novembre 2012, n. 200, e dal D.M. 26 giugno 2014, che devono essere applicati in armonia con quanto stabilito dalla Commissione UE con decisione 19.12.2012, e secondo i principi posti dalla giurisprudenza nazionale. Il decreto 26 giugno 2014 del Ministero dell’economia e delle finanze chiarisce i due nodi fondamentali della questione.  In primo luogo specifica che, per avere natura simbolica, il compenso non deve essere commisurato al costo del servizio e, in secondo luogo che il compenso che supera la metà del prezzo medio del servizio esclude il diritto all’esenzione.

Nel caso di specie risulta, dunque, corretta la decisione della Commissione tributaria regionale della Toscana, che ha rigettato il ricorso dell’istituto, poiché le rette applicate agli studenti superano il 50% del costo del servizio e, pertanto, si tratta di una attività commerciale non esente da imposta comunale.

 

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Anbsc, concluso il ciclo di conferenze di servizi per l’assegnazione di oltre 2000 beni confiscati

L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) ha concluso lo scorso 6 dicembre l’ultimo ciclo di Conferenze di Servizi indette per l’anno 2022.

Negli ultimi due mesi si sono tenute, in videoconferenza, dieci riunioni che hanno visto il coinvolgimento di 13 Regioni, 57 tra Province e Città Metropolitane e 224 Comuni nel corso delle quali sono stati proposti agli Enti Locali e Statali 2.166 cespiti e raccolte manifestazioni di interesse per 976 beni.

Nella giornata del 15 Dicembre si è tenuta una seduta del Consiglio Direttivo dell’ANBSC che ha portato alla destinazione di quasi 1000 beni, di cui 965 agli Enti Locali; di questi 755 saranno utilizzati per finalità sociali quali alloggi di emergenza per contrastare la violenza domestica e per il supporto a persone anziane e disabili, 170 saranno destinati a finalità istituzionali come la creazione di edifici scolastici ed uffici comunali e circa 40 saranno destinati a fronteggiare l’emergenza abitativa. Ulteriori beni, all’esito dell’acquisizione delle delibere e del progetto d’uso da parte degli Enti Locali, saranno sottoposti al Consiglio Direttivo dell’Agenzia. Inoltre, circa 20 cespiti sono stati destinati alle Forze di Polizia per alloggi di servizio del personale.

Prosegue quindi l’intensa attività dell’Anbsc che, in sinergia con prefetture, enti locali e statali, si adopera per far sì che i beni sottratti alle mafie tornino a diventare patrimonio della collettività.

 

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Bando “Biblioteche e comunità”: on line gli esiti finali della seconda edizione

ANCI informa che si è conclusa la valutazione delle proposte pervenute in risposta al bando “Biblioteche e comunità” – seconda edizione, promosso da Fondazione CON IL SUD e Centro per il libro e la lettura, in collaborazione con l’Associazione. Sono 12 i progetti selezionati, che saranno sostenuti con 1.000.000 di euro complessivi, erogati al 50% dai due enti promotori.
Il Bando, scaduto il 16 settembre e poi prorogato fino al 30 settembre 2022, si è rivolto alle organizzazioni del Terzo settore al fine di sostenere progetti socio-culturali che coinvolgessero le biblioteche nei comuni delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia che hanno ottenuto la qualifica di “Città che legge” per il biennio 2020-2021. I progetti, della durata di 24 mesi, dovranno essere orientati a produrre un cambiamento nel rapporto tra istituzione bibliotecaria e territorio, avviando processi che includano: da un lato, il miglioramento dell’accesso agli spazi (extra-orario, serale, nel fine settimana), al patrimonio bibliotecario (letterario, audiovisivo, musicale, multimediale, ICT, etc.) e ai servizi di supporto alla lettura e allo studio; dall’altro, modalità innovative di partecipazione, di confronto e di coinvolgimento di persone svantaggiate e tradizionalmente escluse dai processi culturali.

 

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PNRR: Le FAQ di Arconet

La Ragioneria Generale dello Stato, allo scopo di offrire un supporto operativo alle amministrazioni nella realizzazione dei loro investimenti a valere sulle risorse del PNRR, ha istituito nella sotto-sezione “Arconet”, uno spazio dedicato alle FAQ, quale riferimento per orientarsi all’individuazione delle risposte in materia contabile nella gestione delle risorse. Sono cinque, le FAQ attualmente pubblicate.

FAQ n. 1- CUP e CIG in caso di emissione di mandato cumulativo

Si ribadisce l’obbligatorietà di inserire il CUP e il CIG in tutti gli atti amministrativi a partire dagli atti di gara, al contratto, alle fatture di riferimento e agli atti di pagamento (mandato/bonifico ecc). Con riferimento ai pagamenti, in linea generale si suggerisce di verificare la possibilità operativa/informatica di indicare il CUP (e il CIG laddove previsto) anche in un campo note della disposizione di pagamento specificando la quota parte del pagamento riferita al progetto. Nel caso di emissione di mandati cumulativi e verificata l’impossibilità di indicare il CUP, al fine di assolvere all’obbligo della tracciabilità della spesa a valere delle risorse del PNRR, ad esempio per le spese del personale (e connessi oneri e contributi), si dovrà procedere rispettivamente:

  • per il pagamento delle competenze fisse, al netto degli oneri accessori, se il mandato cumulativo prevede delle sotto operazioni di dettaglio deve essere specificato il nominativo e soprattutto l’IBAN di ciascun dipendente pagato con le risorse del PNRR e risulta altresì opportuno, per garantire la tracciabilità, indicare nella causale del bonifico o in apposito campo note il relativo CUP associato al progetto. Nel caso di impossibilità operativa/informatica a soddisfare tale modalità è necessario ricondurre la specifica spesa, in aggiunta all’idonea documentazione (atti, provvedimenti, relazioni etc), con un’apposita attestazione firmata dal dirigente responsabile. Tale modalità di perimetrazione è utilizzabile anche nel caso che sia necessario perimetrare la spesa di un dipendente assunto a valere delle risorse del PNRR che lavora su più di un progetto dell’ente.
  • per il pagamento degli oneri e contributi previdenziali a seguito dell’emissione di un mandato cumulativo è necessaria un’apposita attestazione firmata dal dirigente responsabile con allegato un prospetto di raccordo degli F24 che evidenzi, nel dettaglio, la quota di competenza (ritenute/oneri e contributi sociali) relativa al personale dedicato al progetto di riferimento specificato con l’indicazione della Missione, componente, investimento e CU.

FAQ n. 2- Evidenza dell’utilizzo di eventuali cofinanziamenti in fase di rendicontazione

I cofinanziamenti dovranno essere dichiarati in sede di presentazione della proposta progettuale ed indicati in sede di approvazione del progetto per poi essere tracciati nei successivi atti amministrativo/contabili di progetto. L’importo del co-finanziamento, quindi, sarà definito in sede di indicazione del costo di progetto ammesso in quota parte sulle risorse del PNRR e in quota parte su altre fonti. L’indicazione della ripartizione pro-quota su più fonti di finanziamento della spesa sostenuta si ritiene necessaria in sede di rendicontazione e può essere dimostrata con l’indicazione della copertura finanziaria pro-quota negli atti amministrativo/contabili a supporto dei mandati di pagamento e con la produzione di idonea documentazione (es. atti/provvedimenti di riconduzione, relazioni etc).

FAQ n. 3- Gestione cassa vincolata

Le risorse relative ai progetti finanziati nell’ambito del PNRR sono gestite secondo quanto previsto dal DM 11.10.2021. Nello specifico, per gli enti locali, l’art. 3 prevede che i trasferimenti di tali risorse debbano confluire sul rispettivo conto di TU. In mancanza del conto di Tesoreria Unica sui rispettivi conti bancari/postali. I soggetti attuatori sono tenuti al rispetto dell’obbligo di perimetrare le risorse del PNRR con l’accensione di appositi capitoli. A tal fine il “Manuale delle procedure finanziarie degli interventi PNRR” allegato alla circolare del MEF n. 29/2022 e in particolare il paragrafo 10, al quale si fa rinvio per completezza, prevede per gli enti territoriali in contabilità finanziaria l’integrazione della descrizione di tali capitoli con l’indicazione della missione, componente, investimento e CUP. Poiché le risorse vincolate del PNRR per gli enti locali sono soggette anche al vincolo di cassa, si precisa che il d.lgs. n.118 del 2011 non prevede una specifica modalità di gestione di tale vincolo pertanto gli enti locali, nella loro autonomia, possono autoregolamentarsi.

FAQ n. 4- Utilizzo normative regionali e provinciali per le Regioni a statuto speciale e per le Province Autonome

Le Regioni a statuto speciale e Province autonome possono utilizzare le normative regionali e provinciali. Qualora presente nei dispositivi attuativi il richiamo alla disciplina nazionale in materia di contratti pubblici (D. Lgs. 50/2016) intende far riferimento al complesso della normativa vigente in materia, ivi comprese le disposizioni emanate da parte delle Autonomie territoriali, incluse le Province Autonome di Trento e Bolzano, per le quali è lo stesso decreto legislativo, all’articolo 2, comma 3, ad operare un esplicito rimando.

FAQ n. 5- Perimetrazione risorse PNRR

Gli enti territoriali, in contabilità finanziaria, come previsto dal paragrafo 10 del Manuale delle procedure finanziarie degli interventi del PNRR, allegato alla circolare della RGS n. 29 del 2022, garantiscono la prevista perimetrazione con l’accensione di appositi capitoli all’interno del piano esecutivo di gestione o del bilancio finanziario gestionale al fine di garantire l’individuazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento specifico e integrano la descrizione dei capitoli con l’indicazione della missione, componente, investimento e CUP. L’obbligo di perimetrazione si ritiene assolto anche con l’utilizzo delle articolazioni delle unità elementari del piano esecutivo di gestione e del bilancio finanziario gestionale.

 

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Decreto di assegnazione dei contributi per stalli rosa e stalli per persone con disabilità

A seguito dell’istruttoria sulle domande di contributo presentate dai Comuni sulla piattaforma appositamente realizzata, è stato firmato il Decreto di assegnazione dei contributi per i Comuni che provvedono ad istituire spazi riservati alla sosta gratuita dei veicoli delle donne in stato di gravidanza o di genitori con figli fino a due anni, spazi riservati alle persone con disabilità o la gratuità dei posti sulle strisce blu per le persone con difficoltà motorie, così come stabilito con decreto interministeriale 88 dell’8 aprile 2022.

Insieme al decreto anche graduatoria dei Comuni che, in possesso dei requisiti previsti dall’iniziativa, sono risultati destinatari dei contributi per complessivi euro 5.285.000,00.

 

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