Schema del Codice dei contratti pubblici elaborato dal Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha trasmesso al Governo il 7 dicembre 2022, per le proprie determinazioni, il testo dello schema del Codice dei contratti pubblici con le modifiche apportate anche tenendo conto dei lavori del Tavolo Tecnico congiunto tra il Consiglio di Stato, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le altre amministrazioni interessate.

 

La redazione PERK SOLUTION

IFEL: Schema di modifiche del regolamento TARI per il 2023

Con la delibera 18 gennaio 2022 n.15/2022 ARERA ha approvato il testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (TQRIF), che impone il rispetto di una serie di obblighi di servizio ai soggetti gestori del servizio rifiuti, ivi inclusi i Comuni che gestiscono direttamente il tributo TARI – a decorrere dal 1° gennaio 2023 (art. 1, comma 2, delibera 15/2022).

Le prescrizioni dettate da ARERA in tema di qualità rappresentano certamente un obiettivo cui tendere, a cui è necessario dar seguito in virtù dei poteri attribuiti dalla legge ad ARERA (ivi incluso il potere sanzionatorio), ma occorre anche contemperare i nuovi obblighi con quello che risulta attuabile sia sulla base della legge, e sia delle risorse umane e finanziarie a disposizione dei Comuni. In questa prospettiva si colloca lo spirito dello schema di regolamento IFEL, introdotto da una nota descrittiva, che compie lo sforzo di riconciliare, per quanto e laddove possibile, il rispetto delle prescrizioni regolatorie con la legge speciale che governa l’ambito tributario di riferimento e con il conseguente potere regolamentare dei Comuni in materia di entrate proprie che si spinge fino a prevalere sulle norme legislative specifiche, fatti salvi, ovviamente, i limiti espressamente imposti in quanto riservati alla legge e relativi alla determinazione delle fattispecie imponibili, dell’aliquota massima e dei soggettivi passivi (art.52, d.lgs 446/1997).

 

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CUP “antenne” e canoni di locazione: I chiarimenti di IFEL

IFEL ha pubblicato una nota di chiarimento in merito alla modifica della disciplina del canone patrimoniale (CUP) applicabile alle infrastrutture di telecomunicazione ubicate su aree comunali, operata attraverso l’introduzione del comma 831-bis, sta generando importanti perdite di gettito per i Comuni interessati, che a tutt’oggi non appaiono adeguatamente considerate dal Legislatore e dal Governo.

In particolare, un’indagine condotta dall’IFEL, presso alcune decine di città medio grandi, ha rilevato che, pur nella notevole diversificazione dei regimi contrattuali e di prelievo, l’applicazione del canone forfettario di 800 euro, ha ridotto del 90% il valore medio del gettito ritraibile da un singolo impianto.

Alle difficoltà finanziarie sopracitate, si aggiungono le “pretese” di alcuni operatori economici del settore che, interpretando a loro esclusivo favore la nuova disposizione, hanno avviato massicce iniziative di “sollecito” ai Comuni, tese a rinegoziare, modificare, estinguere assetti contrattuali anche riconducibili all’agire privatistico degli enti locali. Secondo IFEL devono pertanto ritenersi non fondate le richieste degli operatori di non corrispondere i canoni ulteriori pattuiti nell’ambito di concessioni-contratto stipulate prima del 13 febbraio 2019, i cui effetti non siano esauriti. Per converso, a far data da tale termine, appare esclusa per i Comuni la
possibilità di prevedere, nell’ambito delle occupazioni di beni demaniali o del patrimonio indisponibile, qualunque onere finanziario ulteriore rispetto al CUP, anche se riconducibile a titoli convenzionali (come nel caso delle concessioni-contratto).

 

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Ministero Lavoro: Aggiornamento coefficienti trasformazione montante contributivo dal primo gennaio 2023

Il Ministero del Lavoro e della politiche e sociali informa che è stato pubblicato il Decreto Direttoriale del 1° dicembre 2022, emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, concernente la revisione biennale dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo, che aggiorna la Tabella A dell’allegato 2 della Legge n. 247/2007 e la Tabella A della Legge n. 335/1995.

Secondo il sistema di calcolo contributivo introdotto con la Legge n. 335/1995, l’importo della pensione annua si ottiene moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione di cui alla tabella A della citata Legge. L’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo in rendita pensionistica avrà decorrenza dal primo gennaio 2023.

Consulta la Nota Tecnica concernente l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo.

 

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Dalla Conferenza Stato-Città via libera al differimento al 31 marzo dei bilanci 2023 e al fondo caro bollette

La Conferenza Stato-città ha dato il via libera al differimento al 31 marzo dei bilanci di previsione 2023. La decisione arriva a seguito della lettera congiunta di Anci e Upi in cui i presidenti Antonio Decaro e Michele De Pascale chiedevano lo slittamento al ministro Piantedosi, in considerazione della “grande indeterminatezza sul versante delle entrate e l’impatto ancora incerto di molte previsioni di carattere fiscale e contabile”.
Nel corso della riunione è stata trovata anche l’intesa sullo schema di decreto del ministero dell’Interno per ulteriori 150 milioni di euro (anno 2022) del fondo dedicato al caro bollette, di cui 130 in favore dei Comuni e 20 in favore delle Città metropolitane. Parere favorevole, infine, sullo schema di decreto che ripartisce le risorse per la riapertura/ampliamento delle attività commerciali nei Comuni con meno di 20 mila abitanti.

 

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