Progressioni verticali e verifica budget assunzionale

La Corte dei conti, Sez. Abruzzo, con deliberazione n. 272/2022, in risposta a specifico quesito di un Ente in merito alle corrette modalità di determinazione della spesa per progressioni verticali ai fini della verifica della capacità assunzionale dell’ente, ai sensi dell’art. 33, c. 2, del d.l. 34/2019, ha evidenziato che qualora l’ente intendesse procedere all’interno della programmazione del fabbisogno di personale all’attivazione di progressioni verticali, ai sensi dell’art. 52 comma 1 bis del d. lgs. 165/2001, il budget assunzionale deve ritenersi eroso per l’integrale costo della retribuzione relativa alla nuova categoria di inquadramento.

I magistrati, dopo aver richiamato la normativa di riferimento, ricordano che la progressione verticale di cui all’art. 52, comma 1-bis, d.lgs. n. 165 del 2011 comporta l’accesso del dipendente ad un nuovo posto di lavoro, si risolve in una ipotesi di novazione oggettiva del rapporto di lavoro (cfr. Corte di cassazione SS.UU. civ. 20 ottobre 2017; cfr. anche, conforme: SS.UU. civ. 20 dicembre 2016, n. 26270), e perciò impone di ritenere che il budget assunzionale è eroso per l’integrale costo della retribuzione e non per l’importo differenziale fra la categoria di provenienza e quella di destinazione. Tale interpretazione risulta coerente con l’orientamento secondo il quale il limite individuato dall’art. 33, comma 2, d.l. n. 34 del 2019: “(…) non consente all’ente di esercitare la facoltà assunzionale qualora tale scelta si traduca in un ulteriore appesantimento della spesa corrente, con conseguenti possibili ricadute sulla capacità di assicurare il rispetto dell’equilibrio di bilancio”, tanto che “(…) anche la sostituzione del personale cessato dal servizio in corso d’anno costituisce assunzione di personale, possibile entro i limiti della capacità assunzionale dell’ente”.

 

 

La redazione PERK SOLUTION

Fondo demolizione opere abusive, nuovo Avviso Pubblico. Scadenza 14 dicembre 2022

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, con Avviso Pubblico pubblicato in G.U. n. 263 del 10 novembre 2022, rende noto che a decorrere dalle ore 12:00 del 14 novembre 2022 e fino alle ore 12:00 del 14 dicembre 2022 i Comuni posso presentare domanda di accesso al Fondo per la demolizione delle opere abusive di cui alla Legge 205/2017, articolo 1, comma 26.
La domanda di contributo è presentata ai sensi del Decreto interministeriale n. 254 del 23 giugno 2020 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 agosto 2020 n. 206 e sulla sezione Amministrazione trasparente del sito internet del Ministero all’indirizzo, il quale sono stati stabiliti i criteri di utilizzazione e ripartizione del Fondo demolizioni.
I Comuni possono presentare l’istanza attraverso la compilazione del modulo on line che sarà disponibile alla pagina web https://fondodemolizioni.mit.gov.it.
Possono presentare istanza di contributo anche Comuni che abbiano già partecipato ai precedenti bandi o che risultino vincitori degli stessi ai sensi dei provvedimenti di assegnazione, purché l’istanza abbia ad oggetto ulteriori interventi di demolizione identificati attraverso il codice CUP.
I contributi riguardano interventi ancora da eseguire e sono concessi a copertura del 50% del costo degli interventi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili realizzati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire di cui all’art. 31 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, per i quali è stato adottato un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione non eseguito nei termini stabiliti. Sono incluse le spese tecniche e amministrative, nonché quelle connesse alla rimozione, trasferimento e smaltimento dei rifiuti derivanti dalle demolizioni.
Ai sensi del Decreto interministeriale n. 254 del 23/06/2020, in caso di insufficienza di fondi, l’ordine cronologico di presentazione delle istanze è rilevante ai fini dell’ammissione al finanziamento.

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Anci, Città che legge: Pubblicato elenco dei Comuni qualificati del bando biennio 2022-2023

È stato pubblicato l’elenco dei Comuni che hanno ottenuto la qualifica di Città che legge per il biennio 2022- 023 dimostrando di avere i requisiti richiesti dall’Avviso Pubblico reso noto nello scorso giugno. Tra i requisiti, novità rispetto ai bienni precedenti, anche l’aver già stipulato un Patto per la lettura che coinvolgesse nella promozione della lettura le realtà del territorio.
Il Centro per il libro e la lettura, d’intesa con l’ANCI, intende promuovere e valorizzare con la qualifica di Città che legge l’Amministrazione comunale che si impegni a svolgere con continuità politiche pubbliche di promozione della lettura sul proprio territorio. Attraverso la qualifica si vuole riconoscere e sostenere la crescita socio- culturale delle comunità urbane attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.
Ai Comuni che hanno ottenuto la qualifica 2022-2023 è riservata la partecipazione all’omonimo bando di finanziamento “Città che legge” per progetti meritevoli che abbiamo come obiettivo la promozione del libro e della lettura. Per informazioni e/o chiarimenti è possibile contattare la Segreteria organizzativa scrivendo a: cittachelegge@cultura.gov.it

 

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PNRR Inclusione sociale: Riapertura dei termini per la compilazione delle schede progetto

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con Decreto direttoriale n. 320 dell’11 novembre 2022, ha approvato gli ulteriori progetti ammessi a finanziamento a valere sulle diverse linee di investimento del PNRR a seguito della riapertura dei termini prevista dai Decreti Direttoriali del 5 ottobre e del 20 ottobre scorsi (volti a colmare la sotto rappresentazione del numero dei progetti ammessi a livello regionale), nonché delle rinunce al finanziamento degli ATS/Comuni ammissibili al finanziamento.

Il decreto opera altresì lo scorrimento delle graduatorie ai sensi dell’articolo 11, comma 9 dell’Avviso pubblico n. 1/2022, secondo il quale “qualora anche a seguito della riapertura dell’Avviso si dovesse riscontrare una sotto rappresentazione del numero di progetti ammessi rispetto al numero fissato per Regione, si procederà all’ammissione a finanziamento delle domande ammissibili, dando priorità alle Regioni del Mezzogiorno”.

Gli Ambiti Territoriali Sociali e i Comuni i cui progetti risultano ammissibili al finanziamento a seguito della riapertura dei termini e dello scorrimento effettuato ai sensi del suddetto decreto dovranno presentare le schede progetto dall’11 al 23 novembre 2022 utilizzando solo ed esclusivamente l’applicativo gestionale Piattaforma Multifondo.

 

Indicazioni operative

Gli Ambiti Territoriali Sociali e i Comuni già abilitati ad operare sulla piattaforma Multifondo nell’ambito del PON Inclusione potranno procedere con l’abilitazione di nuovi utenti tramite la funzionalità “gestione utenti/registrazione utenti” disponibile al seguente link.

Gli Ambiti Territoriali Sociali e i Comuni non già abilitati ad operare sulla piattaforma Multifondo nell’ambito del PON Inclusione dovranno accedere al portale “Servizi Lavoro” del MLPS disponibile al seguente link utilizzando la propria identità digitale SPID. Una volta effettuata la procedura di registrazione sarà necessario inviare una comunicazione email all’indirizzo di posta elettronica helpdesk.pnrr@lavoro.gov.it contenente le seguenti informazioni: codice fiscale, denominazione ATS/Comune (per il quale si richiede l’abilitazione).

Per eventuali esigenze di supporto nell’utilizzo della Piattaforma Multifondo, è possibile inoltrare le richieste al medesimo indirizzo di posta elettronica helpdesk.pnrr@lavoro.gov.it.

Il Ministero, d’accordo con l’Unità di missione PNRR, sta attivando delle apposite task force che supporteranno gli ATS/ Comuni in tutte le fasi necessarie per l’avvio delle attività. A tal fine, il MLPS sta convocando degli appositi incontri di presentazione delle suddette task force a livello regionale rivolti agli ATS/Comuni delle singole Regioni, i primi dei quali si tengono oggi 16 novembre e interessano gli ATS della Regione Toscana e della Regione Abruzzo.

 

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