Accordi quadro: le FAQ aggiornate da ANAC

L’Anac ha aggiornato la sezione FAQ (Frequently asked questions) sui contratti pubblici del sito istituzionale con la pubblicazione delle domande e risposte sulla tematica dell’Accordo quadro. L’Autorità intende in questo modo fornire indicazioni al mercato per il corretto utilizzo di uno strumento spesso adottato dalle stazioni appaltanti in maniera distorta.

Le nuove Faq tengono conto dell’innovazione apportata dall’attuale codice dei contratti che consente l’applicabilità dell’accordo quadro a settori non contemplati dalla normativa precedente che limitava questo istituto esclusivamente ai lavori di manutenzione escludendo esplicitamente i servizi di progettazione e gli altri servizi di natura intellettuale: ora invece gli accordi quadro possono essere applicati a tutti i tipi di appalti.

L’accordo quadro è uno strumento contrattuale e non una procedura di affidamento. Anche se gli accordi quadro non sono più limitati ai soli lavori di manutenzione, chiarisce Anac nelle Faq, non significa siano lo strumento contrattuale più adeguato per tutti i tipi di appalto. Per questo motivo, l’Amministrazione dovrebbe valutare l’opportunità di utilizzare l’accordo quadro tenendo conto dei vantaggi e degli svantaggi da esso derivanti in relazione alle condizioni del mercato in questione. L’impiego degli accordi quadro è più idoneo per gli appalti che rispondono ad esigenze consolidate, ripetute nel tempo, il cui numero, così come l’esatto momento del loro verificarsi, non sia noto in anticipo. Le Faq infine danno risposta a dubbi di natura procedurale, specie riguardo agli accordi stipulati con più operatori economici, dando indicazioni sul corretto svolgimento del confronto concorrenziale e sulla possibilità di apportare varianti in corso di esecuzione.

 

La redazione PERK SOLUTION

In G.U. le Linee guida sui fabbisogni professionali della Pa

È stato pubblicato in G.U. n. 215 del 14-9-2022 il decreto del 22 luglio 2022 recante “Definizione di linee di indirizzo per l’individuazione dei nuovi fabbisogni professionali da parte delle amministrazioni pubbliche”.

Il decreto favorisce il superamento del concetto di “profilo professionale” a beneficio di quello di “famiglia professionale”, inteso come l’ambito in cui i dipendenti hanno conoscenze o competenze comuni, ambito che si presta a raccogliere una pluralità di profili di ruolo o di competenza, in base alla complessità dell’organizzazione. Poiché al dipendente pubblico non si richiederà più il semplice possesso di nozioni teoriche, ma anche la capacità di applicarle ai casi concreti e di mantenere una certa condotta, nei concorsi occorrerà valutare anche le soft skill, come la capacità di innovare le procedure amministrative, lavorare in squadra e prendere decisioni in modo autonomo. Abilità che avranno maggiore peso anche nei percorsi formativi e di carriera.

Da ora in avanti, dunque, le amministrazioni pubbliche dovranno individuare il proprio fabbisogno di capitale umano considerando non solo le conoscenze teoriche dei dipendenti (sapere), ma anche le capacità tecniche (saper fare) e comportamentali (saper essere).

 

La redazione PERK SOLUTION

Seduta Conferenza Stato-città. Intesa presentazione schemi di decreto per contributi straordinari a favore degli enti locali

Sella seduta della Conferenza Stato città svoltasi oggi, presieduta dal Sottosegretario Scalfarotto, l’ANCI E l’UPI hanno espresso l’intesa sullo Schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, recante riparto dell’ulteriore incremento di 400 milioni di euro per l’anno 2022 del fondo per il riconoscimento di un contributo straordinario agli enti locali per garantire la continuità dei servizi erogati in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas.
Con il provvedimento viene ripartito l’ulteriore incremento, disposto dall’articolo 16, comma 1, del decreto-legge 9 agosto 2022 n. 115, per un importo di 400 milioni di euro – di cui 350 da destinare ai comuni e 50 da destinare alle città metropolitane e alle province – del fondo per il riconoscimento di un contributo straordinario agli enti locali per garantire la continuità dei servizi erogati in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas.

Nella stessa seduta, l’ANCI e l’UPI hanno espresso parere favorevole sullo Schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante riparto della quota restante per l’anno 2021 e della quota per l’anno 2022 del fondo per il ristoro ai comuni delle minori entrate derivanti dalla riduzione dell’IMU e della tassa sui rifiuti per unità immobiliari a uso abitativo possedute in Italia da soggetti non residenti nel territorio dello Stato, titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.
Con il provvedimento in esame vengono ripartite le seguenti risorse:
– quota residua per l’anno 2021, pari a 3.241.767,16 euro, in proporzione alle somme già attribuite per lo stesso anno 2021;
– quota per l’anno 2022, pari a complessivi 15 milioni di euro, in proporzione alle somme già attribuite per l’anno 2021.

Infine, è stata espressa l’intesa sullo Schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante riparto del fondo, con una dotazione pari a 20 milioni di euro, per l’anno 2022, in favore delle province e delle città metropolitane, delle regioni a statuto ordinario, della Regione siciliana e della Regione Sardegna, ad esclusione della Città Metropolitana di Roma Capitale, che hanno subìto una riduzione percentuale del gettito dell’imposta provinciale di trascrizione (IPT) o dell’imposta RC Auto.

 

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Piano famiglia: intesa in Conferenza Unificata

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – nella seduta della Conferenza Unificata del 14 settembre – ha espresso avviso favorevole all’intesa sul nuovo Piano nazionale per la famiglia (il cui testo era stato approvato dall’Osservatorio nazionale sulla famiglia il 10 agosto 2022).
Il Piano, che sostituisce l’ultimo, approvato nel 2012, definisce il nuovo assetto programmatico – in termini di priorità, obiettivi ed azioni – nella cornice della legge n.32 del 2022 (cd. Family act), per attuare le misure chiave per le politiche della famiglia in Italia.
Il Piano stabilisce linee di indirizzo omogenee in materia di politiche familiari ha l’obiettivo di dare centralità e cittadinanza sociale alla famiglia. Anche per questo concretizza il passaggio da interventi disorganici e frammentati a un quadro organico e di medio-lungo termine di politiche specificatamente rivolte alla famiglia, con interventi per la valorizzazione delle sue funzioni di coesione sociale ed equità fra le generazioni.
Il Piano – si legge sul sito del dipartimento per le Politiche della Famiglia – è stato costruito con un grande processo partecipativo dell’apparato-paese nella sua dimensione regionale e locale, il cui ruolo proattivo ed operativo è centrale ai fini della migliore esecuzione delle azioni, come anche del monitoraggio della sua attuazione, e nell’espressione piena di cittadinanza, garantita dalla prima ampia consultazione pubblica realizzata sui temi sociali.
Il documento è articolato seguendo il modello del ciclo di vita delle famiglie, secondo quattro macro aree: “adulti in crescita”, “generatività e genitorialità”, “dinamiche familiari” e intergenerazionalità”. Per ciascuna macro-area sono state formulate azioni specifiche, distinte in “azioni definite e in corso” – che rimandano a misure legislative già in atto o ad attività già introdotte in piani, strategie o strumenti di programmazione delle politiche, e in “azioni nuove da implementare” – che necessitano di nuove e ulteriori misure legislative, nuove politiche o interventi. Per ogni azione sono indicati i diversi attori competenti per la loro attuazione, i targets e le eventuali risorse finanziarie già disponibili.
Sempre in materia di politiche per la famiglia è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 215 del 14 settembre 2022, il Decreto 19 luglio 2022 di ripartizione fondo nazionale , per l’anno 2022: ammonta a euro 44.050.628,00 di cui 14.050.628,00 destinati ad attività di competenza statale e 30.000.000,00 per le Regioni e gli Enti locali.
Le risorse che finanzieranno gli interventi di competenza regionale e degli enti locali permetteranno:
– la prosecuzione di iniziative destinate a favorire il supporto delle attività svolte dai centri per le famiglie e, nell’ambito delle competenze sociali, dei consultori familiari, a sostegno della natalità e della genitorialità;
– interventi volti alla promozione di politiche di benessere familiare attraverso l’armonizzazione dei tempi di cura della famiglia e di lavoro, sviluppate anche tramite collaborazioni regionali e interregionali. Sul provvedimento, la Conferenza delle Regioni ha dato il via libera nella Conferenza Unificata dello scorso 6 luglio.
La redazione PERK SOLUTION

Fondo caro bollette: riparto ente per ente

Via libera dalla Conferenza Unificata al Decreto che definisce i criteri e modalità di riparto dell’ulteriore incremento di 400 milioni di euro per l’anno 2022 del fondo istituito dall’articolo 27, comma 2, del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022, n. 34.

Per l’anno 2022, l’ulteriore incremento del fondo, ripartito sulla base dei criteri e delle modalità di cui all’articolo 1 del presente decreto, è attribuito:
– per un importo complessivo pari a 350 milioni di euro ai comuni, nelle misure indicate pro quota nell’Allegato B;
– per un importo complessivo pari a 50 milioni di euro alle città metropolitane e alle province, nelle misure indicate pro quota nell’Allegato C.

 

La redazione PERK SOLUTION