Sicurezza stradale, 2.7 mld di euro per Province e Città metropolitane

La Conferenza Stato Città Autonomie Locali, nella seduta di oggi, ha espresso l’intesa su due decreti del Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, in concerto con il MEF, che recano rispettivamente:

  • Assegnazione e riparto di 1,4 miliardi di euro a favore di Province e Città Metropolitane per interventi di messa in sicurezza e sostituzione di ponti e viadotti per gli anni 2024/2029;
  • Assegnazione e riparto di 1,375 miliardi di euro a favore di Province e Città Metropolitane per interventi straordinari di manutenzione della rete viaria per gli anni 2025/2029.

I provvedimenti rientrano nella più ampia strategia del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili finalizzata a migliorare la sicurezza delle infrastrutture, comprese quelle stradali, anche alla luce degli effetti della crisi climatica. Gli interventi si pongono in continuità ed incrementano la programmazione vigente delle risorse assegnate dai numerosi interventi normativi avviati a partire dal 2018. Il largo anticipo con cui si è provveduto a licenziare questi due decreti consente una migliore programmazione degli interventi sulla rete viaria di competenza, compresi i ponti e i viadotti.

Si allegano i testi dei decreti con i rispettivi riparti, criteri e note metodologiche

Decreto ripartizione risorse province seguito DM 123  strade
ALLEGATO 1 – Nota metodologica sui criteri di ripartizione delle risorse DM strade Provinciali
ALLEGATO 2 – parametri coefficienti di riparto (strade)
ALLEGATO 3 – piano di riparto (strade)

 

DL Sostgni-ter, prorogate al 30 aprile 2022 le richieste di contributo sulla rigenerazione urbana

Approvato un emendamento al DL 4/2022, cd sostegni ter (in corso di conversione in legge), che proroga al 30 Aprile 2022 (prima era il 31 marzo 2022) il termine per l’invio delle domande da parte dei Comuni per contributi sulla rigenerazione urbana, previsti dall’articolo 1, c. 534 e segg. della legge 234/2021, Legge di Bilancio 2022. Si attende adesso l’approvazione definitiva del testo di conversione in legge in Senato, prevista nei prossimi giorni.

Si ricorda che i commi 534-542, al fine di favorire gli investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, assegnano ai comuni di piccole dimensioni contributi per investimenti nel limite complessivo di 300 milioni di euro per l’anno 2022. Possono presentare l’istanza di finanziamento, ai sensi dell’art. 1 co. 535 della L. 234/2021:
a) Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti che, in forma associata, presentino una popolazione superiore a 15.000 abitanti nel limite massimo di 5.000.000 di euro. In tal caso, l’istanza dovrà essere trasmessa esclusivamente dal Comune Capofila. Con la dicitura “forma associata” si intendono:
– le convenzioni, disciplinate dall’art. 30 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL);
– le Unioni di Comuni disciplinate dall’art. 32 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL);
– le Comunità Montane, disciplinate all’art. 27 del d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL);
b) I Comuni che non risultano beneficiari delle risorse attribuite con il Decreto Interministeriale del 30 dicembre 2021 di assegnazione delle risorse in attuazione art. 5 DPCM 21 gennaio 2021;
c) I Comuni sopra i 15.000 abitanti che non hanno in precedenza presentato domanda per i contributi per i progetti di rigenerazione urbana di cui all’art. 1, co. 42 e ss. L. 160/2019;
d) Nel limite dell’importo non richiesto, i Comuni che, con il Decreto di assegnazione delle risorse del 30 dicembre 2021, non hanno richiesto e/o ricevuto il massimo concedibile per fascia demografica.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Via libera dalla Conferenza Stato città al fondo di 50 mln per Comuni vulnerabili sotto i 5 mila abitanti

La Conferenza Stato-Città ha dato via libera ad un fondo di 50 milioni di euro, per l’anno 2022, in favore dei Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti,  previsto dall’art. 1, comma 581 della legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022). Nel dettaglio sono 1.011 i Comuni che hanno i requisiti per accedere al fondo (riduzione al 31 dicembre 2019 del 5 per cento della popolazione rispetto al 2011, reddito medio pro-capite inferiore di oltre 3 mila euro rispetto alla media nazionale, indice di vulnerabilità superiore alla media nazionale).
Si ricorda che, con riferimento al sostegno economico in favore dei piccoli comuni (cioè dei comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti o istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti), il Parlamento è intervenuto, nella scorsa legislatura, approvando la legge n. 158 del 2017, recante: «Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni».
La legge introduce misure dirette a promuovere lo sviluppo sostenibile e l’equilibrio demografico del Paese, a tutelare e valorizzare il patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico, nonché a favorire misure in favore dei residenti nei piccoli comuni e delle attività produttive ivi insediate, con particolare riguardo ai servizi essenziali, con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e di incentivare l’afflusso turistico. L’articolo 3 ha istituito un Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni destinato al finanziamento di investimenti diretti alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla salvaguardia e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici, nonché alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all’insediamento di nuove attività produttive.
il comma 581 della legge di bilancio 2022, nel definire modalità di riparto delle risorse da destinare ai comuni, non opera alcuna distinzione fra i comuni già destinatari delle risorse ai sensi della legge n.158 del 2017 e i restanti.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

Partecipazioni delle PA: online gli open data e il Rapporto annuale 2019

Pubblicato il “Rapporto sulle Partecipazioni delle Amministrazioni pubbliche” con i relativi dati in formato aperto (open data) che offrono una panoramica dettagliata sulle partecipazioni detenute dalle Amministrazioni pubbliche, inclusi gli incarichi conferiti dalle stesse in seno agli organi di governo di società o enti, e gli esiti del monitoraggio sull’attuazione del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (Tusp).
Le elaborazioni sono state svolte sulla base dei dati al 31 Dicembre 2019 comunicati dalle stesse Amministrazioni attraverso l’applicativo  Partecipazioni del Dipartimento del Tesoro, che costituisce l’unica Banca dati istituzionale sulle Partecipazioni pubbliche.
Alla rilevazione ha risposto circa l’81 per cento delle Amministrazioni censite nella Banca dati del Dipartimento del Tesoro (circa 10.900 su un totale di 13.415), con un incremento del 3 per cento rispetto alla rilevazione dei dati del 2018, che ha riguardato soprattutto i Comuni, in particolare quelli tra i 50.000 e i 100.000 abitanti.
L’iniziativa è curata dalla Direzione Valorizzazione del Patrimonio Pubblico del Dipartimento del Tesoro presso cui opera anche la Struttura per il monitoraggio sull’attuazione del Tusp.

 

Benessere equo e sostenibile, il MEF trasmette relazione al Parlamento

Il MEF ha trasmesso alle competenti commissioni parlamentari la Relazione sul Benessere equo e sostenibile (Relazione BES) per il 2022. Il documento, giunto alla sua quinta edizione, aggiorna la previsione degli indicatori BES per il periodo 2021-2024 in base agli effetti della Legge di Bilancio 2022 e dei Fondi del PNRR.
La crisi sanitaria provocata nel 2020 dalla pandemia da COVID-19, e non ancora conclusa, ha reso evidente l’importanza fondamentale delle politiche pubbliche nel mitigare le disuguaglianze e, più in generale, il disagio economico e sociale, soprattutto quando l’attività produttiva e le relazioni sociali vengono sottoposte a shock di particolare gravità e intensità.
Il 2020 ha segnato un arretramento del benessere economico e un peggioramento delle disuguaglianze e della povertà assoluta. Tuttavia, l’impatto della pandemia è stato notevolmente attutito dagli ingenti interventi attuati dal Governo negli ultimi anni per tutelare la salute della popolazione, per sostenere i redditi dei lavoratori e delle famiglie più povere, per assistere le imprese e i settori più colpiti dalla crisi, per assicurare la continuità dell’erogazione del credito, e per mitigare l’impatto del rincaro del costo dell’elettricità e del gas.
La Legge di Bilancio 2022 dà seguito a questi interventi per accompagnare il Paese nella fase di rilancio e integra il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziando importanti riforme economiche e sociali, quali la riduzione delle imposte sui redditi medi e bassi, l’introduzione dell’Assegno Unico Universale per i figli e maggiori erogazioni per il Reddito di Cittadinanza.
Le previsioni contenute nella Relazione suggeriscono che i prossimi anni segneranno un recupero degli indicatori BES afferenti alla sfera economica e che più hanno risentito degli effetti dalla pandemia: dal reddito disponibile lordo corretto pro-capite, all’indice di disuguaglianza dei redditi, a quello di povertà assoluta.
Inoltre, grazie alle misure finanziate dalla Legge di Bilancio 2022 e dal PNRR, nei prossimi anni dovrebbero anche registrarsi miglioramenti nel tasso di partecipazione al lavoro e nei livelli di occupazione dei giovani e delle donne, comprese quelle con figli. Infine, si creano le condizioni per consolidare il progresso di indicatori che durante la pandemia sono migliorati per via della minore mobilità e attività industriale, dalla microcriminalità alle emissioni di CO2 e gas clima alteranti.