Edilizia: nasce la Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio

È stata istituita la Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio in cui saranno raccolte e rese disponibili le informazioni sugli immobili e le opere realizzate in violazione di legge. Lo schema di decreto del Mims è stato oggetto di una informativa alla Conferenza Unificata del 2 febbraio scorso. Lo rende noto il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.

“Con la banca dati avremo finalmente a disposizione uno strumento informativo che ci consentirà di mettere a sistema le informazioni sulle opere abusive nel Paese e rafforzare le azioni di contrasto contro un fenomeno illegale che ha arrecato gravi danni alla vivibilità delle città e all’ambiente”, afferma il Ministro Enrico Giovannini. “L’iniziativa richiede un’azione congiunta di diversi ministeri e la collaborazione di Regioni e di enti locali. Abbiamo così avviato un percorso virtuoso per proteggere e tutelare meglio i territori”.

Nella prima fase la banca dati sarà alimentata con le informazioni sugli immobili e le opere abusive oggetto delle segnalazioni effettuate dai Comuni. Le successive estensioni avverranno con la collaborazione dei Ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Transizione ecologica, della Cultura, dell’Economia e delle Finanze, dell’Agenzia delle Entrate, delle Regioni e dei Comuni.

Nella banca dati saranno censiti i manufatti abusivi presenti sul territorio nazionale e le relative informazioni potranno essere consultate dalle amministrazioni pubbliche competenti in materia di abusivismo edilizio. Il sistema consentirà di agevolare la programmazione e il monitoraggio degli interventi di demolizione delle opere abusive da parte dei Comuni.

Le amministrazioni e gli enti competenti in materia di abusivismo sono tenuti ad alimentare la banca dati, a condividere e trasmettere le informazioni sugli illeciti accertati e sui conseguenti provvedimenti emessi.

 

In GU il decreto di assegnazione contributi per interventi di demolizione di opere abusive

Pubblicato in G.U. n. 33 del 9 febbraio 2022 il decreto del Mims del 29 dicembre 2021 di assegnazione di contributi ai comuni per la realizzazione degli interventi di demolizione delle opere abusive. Si tratta del fondo istituito dall’art. 1, comma 26, della legge, n. 205 del 2017, con una dotazione iniziale di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, che l’art. 46-ter del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 ha incrementato di un milione di euro per l’anno 2020. Il decreto assegna complessivamente a 34 comuni in 9 regioni italiane risorse per oltre 2,3 milioni di euro, ripartite in due elenchi: poco meno di 1,7 milioni destinati agli interventi ammessi senza riserva di integrazione documentale ed un secondo elenco, per un importo di 1,5 milioni circa euro, per un totale di 99 interventi.

Dalla Conferenza Unificata il via libera allo schema di DPR per il PIAO

È stata sancita, in Conferenza Unificata del 9 febbraio 2022, l’intesa sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “Individuazione e abrogazione degli adempimenti relativi ai Piani assorbiti dal Piano integrato delle attività e organizzazione, ai sensi dell’art. 6, comma 5, del decreto – legge 9 giugno 2021, n.80, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2021 n. 113”.
Lo schema di Dpr si compone di due articoli:
– art. 1: che abroga le disposizioni che vengono sostituite dal Piao, in particolare il piano delle azioni positive, il Piano di prevenzione della corruzione, il Piano per il lavoro agile, la programmazione delle assunzioni e delle azioni concrete, il piano esecutivo di gestione;
– art. 2: che modifica, puntualmente, i casi in cui non era possibile procedere con l’abrogazione, ma per adattamenti.

Il testo è attualmente sottoposto all’esame del Consiglio di Stato e alle commissioni parlamentari, che sono in attesa di ricevere, per completezza e istruttoria, le osservazioni che la Conferenza Unificata riterrà opportuno esprimere nella riunione odierna. All’esito dell’acquisizione di tutti i pareri, il testo sarà armonizzato con le osservazioni che saranno espresse, ivi comprese quelle pervenute dalla Conferenza, e sarà sottoposto al Consiglio dei ministri per l’esame finale.

 

Rimborso spesa sostenuta nell’anno 2021 per il personale ex Fime e Insud. Contributo anno 2022

La Direzione centrale della Finanza locale del Ministero dell’Interno, con la Circolare DAIT n. 15/2022 del 10 febbraio 2022 ha stabilito criteri, tempi e modalità per la richiesta di rimborso delle spese sostenute sostenuta nell’anno 2021 per il personale assunto ex Fime e Insud. A tal fine, è stato predisposto l’allegato modello di certificazione che dovrà essere compilato e trasmesso da parte degli Enti Locali nonché da tutte le Amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, e da altre Amministrazioni ed Enti pubblici non economici, aventi titolo. Per la definizione e l’eventuale erogazione del contributo, gli enti aventi potenzialmente titolo, ai sensi dell’art. 1 della Legge 23 luglio 1998, n. 251, devono trasmettere le certificazioni debitamente compilate e sottoscritte, alle Prefetture-UTG competenti per territorio, entro il 1° aprile 202.
Per il rispetto del predetto termine verrà presa in esame la data di arrivo (se consegnata a mano) o quella del timbro postale (se spedita) o quella di trasmissione (se inviata con PEC).
Le Prefetture-UTG provvederanno a raccogliere tutte le certificazioni trasmesse dagli enti richiedenti e ad effettuare un mero controllo formale, ovvero verificare che gli enti stessi abbiano compilato in tutte le parti il certificato, abbiano apposto il timbro e firmato la certificazione. Le Prefetture-UTG dovranno inviare al Ministero dell’Interno, entro il 31 maggio 2022, le certificazioni trasmesse dagli enti. Gli originali dei giustificativi della spesa dovranno essere conservati dall’ente per un quinquennio e rimanere a disposizione per eventuali controlli a campione.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Rimborso IVA servizi non commerciali anno 2022

Con Circolare n. 14 del 10 febbraio 2022, il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno fornisce le istruzioni per la presentazione della certificazione inerente il rimborso dell’I.V.A. sui servizi non commerciali anno 2022 (quadriennio 2018/2021). Si ricorda che con decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, è sopraggiunta la fiscalizzazione del contributo per il rimborso dell’I.V.A. per i comuni delle regioni a statuto ordinario. Successivamente con decreto legislativo 6 maggio 2012, n. 68, la fiscalizzazione del medesimo contributo è stata ampliata anche alle province delle regioni a statuto ordinario. A partire dall’anno 2013, in applicazione dell’articolo 1, comma 380, lettera e), della legge 24 dicembre 2012, n. 228, anche per i comuni della regione Sardegna viene disposta la fiscalizzazione del contributo per il rimborso dell’IVA servizi non commerciali. Pertanto sia i comuni delle regioni a statuto ordinario che della regione Sardegna, nonché le province delle regioni a statuto ordinario, non debbono più presentare il certificato. Gli enti che allo stato attuale possono presentare la certificazione che risulta approvata con il DPR 33/2001 sono: le province della regione Sardegna, le comunità montane, le unioni ed i consorzi per le regioni a statuto ordinario e per la regione Sardegna. I suddetti ente dovranno presentare la certificazione entro il termine perentorio del 31 marzo 2022. I certificati inviati fuori termine (fa fede il timbro postale) non verranno presi in considerazione e saranno restituiti agli enti interessati con la notifica dell’avvenuta perdita del diritto e la non ammissione alla contribuzione erariale.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION