Agenzia delle entrate: Le principali novità in materia di IVA, imposte di registro, ipotecaria e catastale e imposta di bollo

Con la circolare n. 3 del 4 febbraio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti in merito alle disposizioni relative all’IVA, alle imposte di registro, ipotecarie e catastali e al bollo, contenute nella legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022). Il documento di prassi analizza le disposizioni normative in vigore dal 1° gennaio 2022, suddivise in tre aree tematiche: Novità normative in materia di imposte indirette; Disposizioni di rilevanza comune ai fini delle imposte dirette e indirette e proroghe di disposizioni concernenti le imposte indirette.

Con riferimento alle proroghe di disposizioni concernenti le imposte indirette, al fine di semplificare le comunicazioni digitali tra pubbliche amministrazioni e cittadini, il comma 24 della legge di Bilancio 2022, interviene sull’articolo 62, comma 3, quinto periodo, del Codice dell’amministrazione digitale (CAD) di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 8212, estendendo a tutto il 2022 l’esenzione dall’imposta di bollo per i certificati rilasciati in modalità telematica, in precedenza prevista solo per l’anno 2021. Trattasi dei certificati contenenti informazioni anagrafiche che possono essere richiesti dai cittadini rivolgendosi all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), istituita presso il Ministero dell’Interno, con le modalità indicate dal predetto articolo 62, e la cui certificazione dei dati in modalità telematica è assicurata mediante l’emissione di documenti digitali muniti di sigillo elettronico qualificato, ai sensi del Regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 luglio 2014.

In teme di agevolazione “prima casa under 36”, il comma 151 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2022, al fine di favorire ulteriormente l’autonomia abitativa giovanile, ha prorogato il termine ultimo previsto dal decreto Sostegni-bis (articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106) per accedere alle agevolazioni previste per l’acquisto della “prima casa”, estendendolo dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022. La normativa in esame non ha modificato né i requisiti soggettivi per accedere al beneficio, che è rivolto ai giovani che non hanno ancora compiuto trentasei anni di età nell’anno in cui l’atto è rogitato e che hanno un ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 40.000 euro annui, né il regime di esenzione da applicare.

Inoltre, il comma 506 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2022, al fine di contenere gli aumenti dei prezzi del gas metano, ha prorogato la riduzione dell’aliquota IVA al 5 per cento per le forniture di gas metano destinato alla combustione per usi civili e industriali, con riferimento alle somministrazioni contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi relativi ai mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022. La riduzione dell’aliquota IVA al 5 per cento si applica alle somministrazioni di gas metano destinato alla combustione per usi civili e industriali, così come definiti dall’articolo 26, comma 1, del Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative (TUA), approvato con decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504. Non beneficiano dell’agevolazione in commento, in quanto destinate a usi non espressamente richiamati dall’articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 130 del 2021, le somministrazioni di gas metano impiegato per autotrazione, nonché quelle di gas metano utilizzato per la produzione di energia elettrica.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

ANAC: Bando di gara, escluse le clausole che dispensano l’autodichiarazione DGUE

È esclusa la possibilità di inserire nel bando di gara clausole che prevedano che, con la presentazione dell’offerta, l’operatore economico si intende in possesso di tutti i requisiti di ordine generale, economico finanziario e tecnico organizzativo previsti ai fini della partecipazione, senza richiedere la presentazione di un’apposita autodichiarazione DGUE. È quanto chiarito dall’ANAC, con comunicato del del Presidente del 26 gennaio 2022, nell’ambito dello svolgimento dell’attività istituzionale di vigilanza, evidenziando il palese contrasto con le disposizioni di cui agli articoli 80, 83 e 85 del codice dei contratti pubblici, oltre a precludere l’imputabilità della falsa dichiarazione eventualmente resa e l’irrogazione delle correlate sanzioni previste nel codice dei contratti pubblici (articolo 80, commi 5 e 12 e articolo 213).
La partecipazione alla gara sulla base di una simile previsione non consentirebbe, quindi – sotto il profilo sanzionatorio – di attivare i presidi previsti dal decreto legislativo 50/2016 in caso di false dichiarazioni da parte dell’operatore economico.
L’Autorità ha chiarito, altresì, che le disposizioni contemplanti gli oneri dichiarativi in ordine al possesso dei requisiti di partecipazione sopra richiamate trovano applicazione anche agli appalti indetti nei settori speciali (unitamente alle ulteriori norme indicate nel Titolo VI, Capo I, del Codice) e quindi si applicano agli enti aggiudicatori che sono amministrazioni aggiudicatrici o imprese pubbliche che svolgono una delle attività previste dagli articoli da 115 a 121 e a tutti i soggetti che pur non essendo amministrazioni aggiudicatrici o imprese pubbliche, annoverano tra le loro attività una o più attività tra quelle previste dagli articoli da 115 a 121 ed operano in virtù di diritti speciali o esclusivi.
Viceversa, per i cosiddetti appalti non strumentali occorre verificare la natura del soggetto committente: nel caso in cui lo stesso sia qualificabile quale amministrazione aggiudicatrice e/o organismo di diritto pubblico si applicheranno le norme relative ai settori ordinari.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

INPS: Rilascio applicativo monitoraggio congruità occupazionale negli appalti

Con il messaggio n. 428 del 27 gennaio 2022, l’INPS comunica l’avvio dell’applicativo “Monitoraggio Congruità Occupazionale Appalti” (MoCoa) avente la finalità di potenziare i processi di verifica della congruità degli adempimenti contributivi delle imprese affidatarie e di eventuali imprese subappaltatrici in termini di manodopera regolarmente denunciata, con l’effetto di realizzare una maggiore tutela dei lavoratori impiegati nell’appalto.

Un ruolo attivo  viene assegnato al committente, al fine di identificare in modo puntuale, una volta sottoscritto il contratto di appalto, tutti i soggetti che sono parti del contratto stesso e che operano in qualità di appaltatori e subappaltatori. Le finalità di monitoraggio e di controllo puntuale, tese a individuare tempestivamente imprese affidatarie non meritevoli, interessano, evidentemente, anche i committenti pubblici, che, sebbene sottratti alla normativa in materia di responsabilità solidale, sono tenuti a perseguire, in un’ottica di buon andamento, l’economicità e l’efficienza della pubblica Amministrazione.

L’applicativo Monitoraggio Congruità Occupazionale Appalti si fonda su un’attività di data crossing tra i dati dei lavoratori impiegati in appalto/subappalto, noti al committente, e quelli poi effettivamente denunciati in UniEmens dagli appaltatori/subappaltatori. Le imprese committenti, durante tutto il corso dell’appalto, avranno la possibilità di avere conferma o meno del rispetto degli impegni assunti dagli appaltatori all’atto del conferimento dell’appalto in termini di manodopera regolarmente denunciata. Il sistema, infatti, elabora un report mensile denominato “Documento Congruità Occupazionale Appalti” (DoCOA) che evidenzia eventuali discordanze e/o incongruenze nei dati dichiarati in UniEmens e quelli registrati in MoCOA.

Per ogni appalto, oltre alle informazioni generali, il committente dovrà inserire i dati relativi all’appaltatore e indicare la possibilità di subappalto, spuntando la relativa voce: in assenza di tale indicazione, effettuabile solo dal committente (sia in fase di registrazione, che successivamente), non sarà possibile inserire alcuna informazione relativa al subappaltatore e al subappalto. Nella sezione “Dati Appalto” (e “Sub Appalto”, se presente), dovrà essere compilato/importato anche l’elenco dei lavoratori adibiti all’appalto e all’eventuale subappalto; l’elenco, che potrà essere variato e aggiornato anche successivamente, sarà oggetto di confronto con i dati denunciati mensilmente dai datori di lavoro per rilevare le possibili anomalie.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Ministro PA, riforma del pubblico impiego: lo stato di avanzamento del PNRR

Nella seduta del 2 febbraio scorso, il Consiglio dei Ministri ha effettuato una puntuale ricognizione della situazione relativa ai principali obiettivi Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) del primo semestre dell’anno.

Il Consiglio ha valutato positivamente lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme di competenza dei Ministeri coinvolti, considerando che, nell’ambito delle procedure di attuazione del PNRR, al 31 gennaio 2022 le Amministrazioni titolari di interventi hanno emanato 113 bandi e avvisi per un importo complessivo pari a circa 27,86 miliardi di euro. Ad oggi risultano aperti 48 bandi per un ammontare di risorse da assegnare pari a 23,17 miliardi. Nel 2022 l’Italia deve conseguire complessivamente 100 obiettivi per il PNRR di cui 83 milestone e 17 target. Di questi 45 sono da conseguire entro il 30 giugno 2022, a cui è collegata una rata di rimborso di € 24,13 miliardi, e 55 entro 31 dicembre 2022, per la quale è associata una rata di rimborso pari a € 21,83 miliardi.

Con riferimento alla riforma del Pubblico impiego, il Ministro per la PA ne ha illustrato lo stato di attuazione della milestone M1C1-56, già ampiamente raggiunta, con il decreto legge n. 80/2021 sulla riforma del lavoro pubblico e con l’art. 10 del decreto legge n. 44/2021 che ha sbloccato, velocizzato e digitalizzato i concorsi. I due decreti hanno rappresentato gli interventi legislativi abilitanti rispetto alle attività organizzative e di implementazione su cui il Dipartimento della Funzione Pubblica sta attualmente lavorando e che saranno completate entro il primo semestre 2022. Tali attività consentiranno di anticipare alcuni interventi relativi alla milestone M1C1-58 con scadenza 30 giugno 2023, sempre relativa alla riforma del pubblico impiego.

Nel merito, gli interventi principali su cui si concentra l’attività e che saranno completati entro giugno 2022 riguardano:

  • la modifica del Dpr 487/1994 sui concorsi;
  • l’estensione delle funzionalità del portale del reclutamento InPA;
  • il rinnovo dei Ccnl (a opera di Aran) per il comparto funzioni centrali (firmato il 5 gennaio 2022) e per i comparti sanità ed enti locali;
  • l’adozione di linee guida e indirizzi da parte di Scuola Nazionale dell’Amministrazione (Sna) sull’accesso alla dirigenza e di direttive del ministro e circolari del Dipartimento con riguardo all’applicazione delle nuove norme;
  • l’attuazione delle norme sul Piao, Piano integrato di attività e organizzazione (approvazione Dpr e Dm).

Il Dipartimento della Funzione pubblica ha già avviato tutte le attività volte all’attuazione di quanto previsto dalla milestone M1C1-57 in materia di semplificazione, che andrà completata entro il 31 dicembre 2022.

Pubblica amministrazione, linee di attività e programmi
Pubblica amministrazione, bilancio e prospettive

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

PNRR, ancora due settimane per presentare progetti per la raccolta differenziata e impianti di gestione rifiuti

Mancano ancora due settimane alla scadenza degli Avvisi pubblicati in seguito ai DM 396 e 397 del 28 settembre 2021 per la presentazione dei progetti per la raccolta differenziata e impianti di gestione rifiuti, caratterizzati da un discreto grado di complessità e innovazione industriale. I decreti relativi all’approvazione dei criteri di selezione dei progetti prevedono un miliardo e mezzo di euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento degli impianti esistenti (il 60% delle risorse saranno destinate a interventi da realizzarsi nelle regioni del centro e del sud Italia) e 600 milioni di euro per la realizzazione di progetti faro di economia circolare per filiere industriali strategiche.

Il Ministero della Transizione Ecologica sta monitorando costantemente la situazione, anche per comprendere eventuali criticità o fabbisogni emersi in fase di ideazione e presentazione delle proposte: proprio per questo è costante il rapporto con le associazioni di categoria che segnalano un fortissimo interesse dei potenziali beneficiari per le misure avviate.
Altro punto di attenzione è la distribuzione geografica delle proposte, considerato che, proprio perché le maggiori criticità strutturali dei servizi si registrano al Centro-Sud, gli Investimenti attivati rispondono al vincolo del 60% delle risorse concordato con la Commissione UE in fase di redazione del PNRR. Al momento, i dati estratti dalla piattaforma online per le candidature fanno registrare valori in linea con tale distribuzione: dal centro-sud proverrebbero il 55% delle domande per l’Investimento 1.1 (enti pubblici) e il 60% delle domande per l’Investimento 1.2 (imprese). Un dato ancora parziale: moltissime domande in compilazione non hanno raggiunto un grado di completezza tale da poter loro attribuire la corrispondente area geografica (per l’Investimento 1.1, il 40% delle domande in compilazione).
La situazione necessita, dunque, di un monitoraggio costante, in aggiunta al quale il MiTE ha fin da subito attivato una serie di canali informativi e di supporto per i Soggetti Destinatari degli Avvisi: un Help Desk per richiedere chiarimenti, un Contact center con numero verde per rispondere a difficoltà di utilizzo della piattaforma online per le candidature, un ciclo di webinar informativi, oltre a fornire una serie di format e fac-simile da utilizzare come riferimento per la documentazione da allegare alle proposte. Al fine di comprendere con tempestività esigenze e criticità riscontrate dai comuni (che sono tra i soggetti destinatari dell’Investimento 1.1) è costante, inoltre, il rapporto di collaborazione con ANCI, così come è costante la collaborazione con Confindustria per l’investimento 1.2 (Fonte Mite).