PNRR, in GU il decreto del MEF sulle procedure relative alla gestione finanziaria delle risorse

È stato pubblicato in G.U. n. 279 del 23 novembre 2021 il decreto del MEF dell’11 ottobre 2021, recante “Procedure relative alla gestione finanziaria delle risorse previste nell’ambito del PNRR di cui all’articolo 1, comma 1042, della legge 30 dicembre 2020, n. 178”.
In particolare, il Decreto riguarda:
– la gestione del Fondo di rotazione per l’attuazione dell’iniziativa Next Generation EU – Italia;
– la gestione delle risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione dell’iniziativa Next Generation EU – Italia;
– i trasferimenti alle regioni, Province autonome di Trento e Bolzano e altri enti locali;
– le risorse relative agli interventi che comportano minori entrate o riguardano assunzioni di personale dei ministeri;
– il flusso degli accrediti UE per l’iniziativa Next Generation EU;
– il sistema informatico di supporto alla gestione del Fondo;
– la richiesta di pagamento alla Commissione europea;
– le irregolarità e i recuperi;
– i controlli di regolarità amministrativo contabile;
– le modalità di rendicontazione dei conti correnti di Tesoreria centrale e delle contabilità speciali.

Il Servizio centrale per il PNRR provvede a rendere disponibili le risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione dell’iniziativa Next Generation EU – Italia assegnate a ciascun intervento del PNRR  fino alla concorrenza della relativa spesa totale, sulla base delle richieste presentate dalle rispettive amministrazioni titolari, attestanti lo stato di avanzamento finanziario ed il grado di conseguimento dei relativi obiettivi quantitativi e qualitativi.

L’erogazione delle risorse avverrà con le seguenti modalità:

  • anticipazione fino ad un massimo del 10 per cento del costo del singolo intervento del PNRR, tenuto conto del relativo cronoprogramma di spesa, nel limite della disponibilità di cassa. L’importo dell’anticipazione potrà essere maggiore al citato 10 per cento in casi eccezionali, debitamente motivati dall’amministrazione titolare dell’intervento;
  • una o più quote intermedie, fino al raggiungimento (compresa l’anticipazione) del 90 per cento dell’importo della spesa dell’intervento, sulla base delle richieste di pagamento presentate dalle amministrazioni;
  • una quota a saldo pari al 10 per cento dell’importo della spesa dell’intervento, sulla base della presentazione della richiesta di pagamento finale attestante la conclusione dell’intervento.

Per i progetti del PNRR alla cui attuazione provvedono le regioni, le province autonome e/o altri enti locali (province, comuni, città metropolitane, ecc.), i trasferimenti delle risorse confluiscono sui rispettivi conti di Tesoreria unica ovvero, se non intestatari di conti di Tesoreria unica, sui rispettivi conti correnti bancari/postali. Le risorse trasferite a tale titolo agli enti territoriali e ai loro enti e organismi strumentali possono essere:
a) utilizzate in deroga ai limiti previsti dall’art. 1, commi 897 e 898, della legge 30 dicembre 2018, n. 145;
b) accertate sulla base delle delibere di riparto o assegnazione, senza dover attendere l’impegno dell’amministrazione erogante. Tali accertamenti sono imputati all’esercizio di esigibilità indicato nella delibera di riparto o di assegnazione.

Con riferimento alle risorse del PNRR dedicate a specifici progetti gli enti territoriali e i loro organismi e enti strumentali in contabilità finanziaria accendono appositi capitoli all’interno del piano esecutivo di gestione o del bilancio finanziario gestionale al fine di garantire l’individuazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento specifico.

Gli enti territoriali che provvedono all’attuazione degli interventi previsti dal PNRR per il tramite di altre amministrazioni o enti pubblici, comprese le società partecipate, trasferiscono le risorse in favore dei predetti soggetti attuatori, sui rispettivi conti di Tesoreria unica per gli enti assoggettati alla legge 29 ottobre 1984, n. 720. Per i soggetti non intestatari di conti di Tesoreria, i trasferimenti sono disposti sui rispettivi conti correnti bancari/postali.

Agli interventi realizzati nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU a titolarità o attuazione di altre amministrazioni dello Stato, organi di rilevanza costituzionale, regioni, Province autonome di Trento e Bolzano, comuni, province, città metropolitane o altri organismi pubblici si applicano i controlli amministrativo contabili previsti dai rispettivi ordinamenti.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

Aree Sisma: via libera ai primi progetti del PNRR per 478 milioni di euro

Via libera, nel pieno rispetto dei tempi previsti, ai primi quattro progetti del Piano Nazionale di ripresa e resilienza per le aree colpite dai terremoti del 2009 e 2016, per un importo complessivo di 478 milioni di euro. L’intesa, dopo il riparto dei fondi Pnrr tra le due aree, è stata raggiunta dalla Cabina di Coordinamento presieduta dal Commissario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, e composta dal Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, il Capo della Struttura di Missione Aquila 2009, Carlo Presenti, i presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e i sindaci dei territori interessati.
Il primo dei quattro progetti riguarda la rigenerazione urbana di borghi, paesi e città danneggiati dai terremoti, con uno stanziamento iniziale di 200 milioni di euro per i due crateri, che saranno successivamente integrati, per la riparazione dei danni inferti dal sisma, con 300 milioni per il 2009 con i fondi della Struttura di Missione, e con 400 milioni provenienti dalla contabilità speciale del Commissario per i territori colpiti dal sisma 2016.
Il secondo progetto approvato riguarda le infrastrutture stradali di rilievo nazionale che interessano le due aree, ed è dotato di risorse per 175 milioni di euro, con le quali viene finanziata la progettazione e parte dei lavori, affidando al Contratto di programma tra Ministero Infrastrutture ed Anas il finanziamento del fabbisogno residuo. Gli interventi riguardano le strade statali Salaria (Rieti-Sigillo), la Picente (Amatrice-L’Aquila), la Piceno Aprutina, la Pedemontana Teramo-Ascoli, la Tre Valli Umbre, la statale 78 (Amandola-Sarnano-Servigliano).
Altri 60 milioni sono destinati al recupero e alla rifunzionalizzazione degli alloggi temporanei realizzati a L’Aquila dopo il 2009 (Progetto Case), che verranno poi messi a disposizione dei volontari, dei docenti e del personale del Centro Nazionale del Servizio Civile Universale che sarà realizzato nella città, come previsto dall’ultima legge di Bilancio.
L’altro progetto avviato riguarda la riqualificazione delle stazioni ferroviarie di alcuni centri del cratere, con un finanziamento di 33,5 milioni di euro. Si tratta, in particolare, delle stazioni di Macerata, Ascoli Piceno, Fabriano, Tolentino, Tolentino Campus, Spoleto, Baiano, Teramo, L’Aquila, Antrodoco e Rieti.
Il Pnrr per le aree del sisma, finanziato dal Fondo complementare nazionale, è dotato di 1 miliardo e 780 milioni. I progetti approvati oggi ricadono tutti nella prima misura, dedicata a “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, che ha una dotazione di poco più di un miliardo, e che dovranno essere definiti entro la fine del 2021. La seconda misura è finalizzata al rilancio economico e sociale con uno stanziamento di 700 milioni, gran parte dei quali destinati alle imprese.

Legge di bilancio 2022, sintesi dell’audizione della Corte dei conti

La Corte dei conti è stata audita sul bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e sul bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. Gli interventi proposti vanno ad incidere e, in certa misura, a costituire parte integrante del programma di riforme e di investimenti che il nostro Paese si è impegnato a portare a compimento con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La manovra proposta dal Governo con il disegno di legge di bilancio si conferma di carattere espansivo. Inglobando gli effetti del d.l. n. 146/2021 essa comporta un maggior indebitamento netto (23,3 miliardi nel 2022, 29,9 nel 2023 e 25,7 nel 2024) coerente con il sentiero programmatico di progressiva riduzione in rapporto al Pil, prefigurato nella Nota di aggiornamento al DEF 2021 (dal 5,6 per cento del 2022 al 3,3 per cento del 2024). In termini di saldo netto da finanziare, gli effetti della manovra sono negativi per 45,5 miliardi nel 2022, 52,5 nel 2023 e 40 nel 2024.
In riferimento alle misure previste per gli enti territoriali, la Corte evidenzia come nel triennio di programmazione siano destinati a interventi di natura corrente poco più di 2 miliardi A questi si aggiungono, poi, le risorse destinate alla ridefinizione degli accordi in materia di finanza pubblica con le regioni a statuto speciale e le province autonome, nonché i maggiori oneri connessi alle norme relative alla rinegoziazione delle anticipazioni di liquidità concesse agli Enti territoriali attraverso Cassa DD.PP.
Le pesanti ripercussioni negative lasciate dalla pandemia spingono a non abbandonare le misure per il sostegno finanziario per le amministrazioni con maggiori difficoltà: vengono rafforzate le risorse in favore dei comuni delle Regioni a statuto ordinario e delle regioni Sicilia e Sardegna in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (450 milioni da destinare prioritariamente alla riduzione, anche anticipata, del disavanzo di amministrazione) e viene istituito un nuovo fondo in favore dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti caratterizzati da calo della popolazione e basso reddito pro capite. Appare positiva la scelta, per entrambe le misure, di utilizzare l’indicatore di vulnerabilità sociale e materiale ai fini del riparto delle risorse, concentrando il sostegno nelle amministrazioni con maggiori criticità.
La manovra, poi, conferma l’impostazione di politica di bilancio già avviata nel 2021, proseguendo, attraverso interventi di perequazione verticale, il graduale percorso verso la definizione e attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali. Sono apprezzabili in tale direzione le misure volte a dare concretezza al disegno del federalismo fiscale attraverso il finanziamento di obiettivi di servizio da garantire in misura omogena su tutto il territorio nazionale. L’aumento di risorse per queste tipologie di interventi passa per un incremento del fondo di solidarietà comunale secondo il meccanismo già adottato con la legge di bilancio per il 2021. Un incremento particolarmente significativo del fondo (1 miliardo annuo) è previsto poi a partire dal 2027 per l’ulteriore potenziamento dei servizi di asili nido che porterà la dotazione complessiva del fondo di solidarietà comunale ben oltre gli 8 miliardi: una crescita delle risorse finanziarie che risulta strettamente connessa con l’attuazione del PNRR, quando, una volta conseguito, nel 2026, il traguardo relativo alla realizzazione di 264.480 nuovi posti negli asili nido nonché alla costruzione, ristrutturazione e messa in sicurezza delle strutture per servizi educativi e per l’infanzia, sarà necessario assicurare la copertura delle maggiori spese correnti generate dall’investimento complessivo (spese di personale e spese di gestione delle nuove strutture).
Di rilievo sono poi le misure destinate per lo sviluppo della montagna e il sostegno ai comuni siti in territori montani (500 milioni nel periodo 2022-2024) e quelle volte ad
incrementare, a decorrere dal 2024, l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei comuni delle RSO, parametrandola al trattamento economico complessivo dei presidenti delle Regioni (conseguentemente, le indennità di funzione da corrispondere ai vicesindaci, agli assessori ed ai presidenti dei consigli comunali sono adeguate alle nuove indennità di funzione dei corrispondenti sindaci).

 

TARI, dall’ANCI la richiesta di proroga al 30 aprile per l’adozione delle tariffe e dei regolamenti

“La Commissione Finanze del Senato approvi l’emendamento dell’Anci sulla votazione delle delibere Tari al 30 aprile 2022 in modo separato dal bilancio di previsione che rappresenta anche il termine tassativo per l’adozione delle tariffe e dei regolamenti della Tari. Questi provvedimenti sono condizionati dall’approvazione o dalla presa d’atto dei piani economico-finanziari del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti (PEF) che risultano particolarmente complessi”.
E’ l’appello lanciato da Alessandro Canelli, sindaco di Novara, delegato alla Finanza locale e presidente Ifel alla commissione di Palazzo Madama che sta votando le misure inserite nel cd ‘pacchetto fiscale’.
La proposta permette di disgiungere stabilmente, a decorrere dal 2022, il termine per PEF/tariffe/regolamenti Tari e Tari corrispettivo, fissandolo al 30 aprile di ciascun anno, in modo compatibile sia con la gestione del prelievo che con le complesse attività connesse all’aggiornamento del PEF sulla base dei criteri determinati dall’ARERA. A tale proposito Canelli ricorda come le complessità di formulazione dei PEF sono accentuate dall’entrata in vigore, dal 2020, del metodo ARERA, che comporta rilevanti esigenze di acquisizione di documentazione certificata da parte degli enti di governo degli ambiti ottimali (ATO) o dei Comuni.
“Queste esigenze, insieme alle modifiche che provengono dalle deliberazioni ARERA consigliano di determinare in modo stabile un termine specifico per le deliberazioni riguardanti il prelievo sui rifiuti”. Va poi ricordato “che solo il 4 novembre scorso Arera ha definito gli aspetti che mancavano per la compilazione del PEF, nello specifico il tool di calcolo ed i parametri per il tasso di remunerazione del capitale”, osserva il delegato Anci.

Via libera dal Cdm al Green Pass rafforzato

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali. Il testo (bozza), si legge nel comunicato del Governo, prevede una serie di misure di contenimento della “quarta ondata” della pandemia Sars-Cov2 in quattro ambiti:

1. obbligo vaccinale e terza dose;
2. estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie;
3. istituzione del Green Pass rafforzato;
4. rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.

1. Obbligo vaccinale e terza dose
Il decreto legge prevede di estendere l’obbligo vaccinale alla terza dose a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse.

2. Obbligo nuove categorie
Inoltre il provvedimento stabilisce l’estensione dell’obbligo vaccinale a ulteriori categorie a decorrere dal 15 dicembre. Le nuove categorie coinvolte saranno:
– personale amministrativo della sanità
– docenti e personale amministrativo della scuola
– militari
– forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria), personale del soccorso pubblico.

3. Green Pass
Il testo prevede che la durata di validità del Green Pass viene ridotta dagli attuali 12 a 9 mesi.
L’obbligo di Green Pass viene esteso a ulteriori settori: alberghi; spogliatoi per l’attività sportiva; servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale; servizi di trasporto pubblico locale.
A decorrere dal 6 dicembre 2021 viene introdotto il Green Pass rafforzato; vale solo per coloro che sono o vaccinati o guariti. Il nuovo Certificato verde serve per accedere ad attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla nei seguenti ambiti
– Spettacoli
– Spettatori di eventi sportivi
– Ristorazione al chiuso
– Feste e discoteche
– Cerimonie pubbliche
In caso di passaggio in zona arancione, le restrizioni e le limitazioni non scattano, ma alle attività possono accedere i soli detentori del Green Pass rafforzato.
Dal 6 dicembre 2021 e fino al 15 gennaio 2022 è previsto che il Green Pass rafforzato per lo svolgimento delle attività, che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla, debba essere utilizzato anche in zona bianca.

Altre misure
Sarà disposto un rafforzamento dei controlli da parte delle prefetture che devono prevedere un piano provinciale per l’effettuazione di costanti controlli entro 5 giorni dall’entrata in vigore del testo e sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Ministero dell’interno. Sarà potenziata la campagna di comunicazione in favore della vaccinazione.
Il Governo ha assunto e ha intenzione di assumere in via amministrativa altre decisioni:
– è già consentita la terza dose dopo 5 mesi dalla seconda;
– aprirà da subito la terza dose per gli under 40;
– se autorizzate, potranno essere avviate campagne vaccinali per la fascia di età 5-12 anni.