Proroga del termine di aggiudicazione dei lavori finanziati con la procedura “Mutui BEI 2018″

Con riferimento alla procedura dei “Mutui BEI 2018”, il Ministero dell’Istruzione, con nota n. 18930 del 30 giugno 2021 comunica, al fine di consentirne la massima diffusione tra gli enti locali beneficiari, che con decreto del Ministro dell’istruzione 28 giugno 2020, n. 203 è stata disposta una proroga del termine di aggiudicazione degli interventi autorizzati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, 1° febbraio 2019, n. 87 e con decreto del Ministro dell’istruzione 30 giugno 2020, n. 42, al 30 settembre 2021, in caso di progettazione esecutiva e di studio di fattibilità e/o progettazione definitiva, e al 30 novembre 2021, in caso di interventi di nuova costruzione. Si precisa che il sopracitato decreto è in corso di registrazione presso gli organi di controllo e che i termini non sono oltremodo prorogabili in considerazione delle scadenze imposte dai contratti di mutuo in corso.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

La fusione dei comuni, lo stato di attuazione in uno studio dell’Osservatorio della Finanza Locale

L’Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali ha condotto uno studio sul fenomeno delle fusioni tra Comuni, in espansione nel corso degli ultimi anni, e sui relativi risparmi di spesa. Le fusioni di comuni in essere all’anno 2020, risultano essere, rispettivamente, per le regioni a statuto ordinario e speciale, 107 e 34, per complessive 141 fusioni. L’analisi per regione e zona geografica evidenzia una marcata concentrazione del fenomeno (circa l’82%) in corrispondenza dell’Italia settentrionale (115/141 fusioni), in contrapposizione con la scarsa rilevanza dello stesso nell’Italia meridionale (4/141 fusioni). Relativamente alla dimensione demografica degli enti che hanno dato luogo a fusione il fenomeno ha interessato, con maggior frequenza, gli enti con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Gli enti nati da fusione si collocano, principalmente, tra i 1.000 ed i 9.999 abitanti. Gli enti sorti da fusione di maggiore dimensione demografica si collocano nella fascia 60.000 – 99.999 abitanti. I processi di fusione ordinaria (fatta esclusione delle fusioni per incorporazione) sono prevalentemente costituiti (per il 67% circa) da 2 enti (83/124) e 3 enti (27/124) (complessivamente per l’89% circa). A seguito dei processi di fusione si è assistito ad una progressiva diminuzione del numero degli enti passati dagli 8.092 comuni del 2011ai 7.903 enti del 2020. In relazione agli incentivi volti a favorire le fusioni di comuni si osserva come la messa a disposizioni di mezzi finanziari abbia costituito in materia di associazionismo comunale, nella fattispecie le fusioni, una fondamentale leva volta a favorire i predetti processi. In ordine alle modalità di attribuzione del contributo, si è assistito ad un progressivo incremento della quota dei trasferimenti erariali pregressi cui rapportare il contributo straordinario per le fusioni dei comuni. Si è passati, gradualmente, dal 20% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti e in misura comunque non superiore a 1,5 milioni di euro, al 60% dei trasferimenti stessi, a decorrere dall’anno 2018, nel limite degli stanziamenti previsti e comunque in misura non superiore a 2 milioni di euro per ciascun beneficiario. Emerge, per gli enti sorti da fusione, una maggiore capacità di spesa da destinare ai servizi per la cittadinanza. Dal lato dell’entrata si riscontra, relativamente alla voce Imposte, tasse e proventi assimilati una flessione, successivamente ai processi di fusione, del 1,40%, a fronte di una sostanziale staticità in ambito nazionale. I trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche mostrano un sostanziale incremento (+79,54%) a fronte di un modesto +4,15% fatto registrare, nel periodo di analisi, in ambito nazionale, assicurando ampia copertura alla maggiore spesa post fusione per i servizi alla cittadinanza. Il percorso di fusione sembra quindi poter costituire una delle possibili soluzioni alle diseconomie di scala ed alla rigidità di bilancio che caratterizzano gli enti di minore dimensione demografica, consentendo di liberare risorse a vantaggio delle collettività locali attraverso le quali realizzare, unitamente alle maggiori risorse messe a disposizione dal sistema in virtù dei contributi finalizzati, un efficientamento dei servizi.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Appalti pubblici, il Cdm approva il disegno di legge delega per la revisione del Codice dei contratti

Norme più semplici e chiare per assicurare efficienza e tempestività nell’affidamento, la gestione e l’esecuzione di contratti e concessioni; tempi certi per le procedure di gara, per la stipula dei contratti e la realizzazione degli appalti, comprese le opere pubbliche che dovranno essere sempre più orientate all’innovazione e alla sostenibilità; rafforzamento della qualificazione delle stazioni appaltanti. Sono in sintesi le principali novità contenute nel disegno di legge delega per l’aggiornamento del Codice dei contratti pubblici approvato dal Consiglio dei Ministri, coerentemente con l’impegno contenuto nel Piano di Ripresa e Resilienza.
Il testo punta ad un più stretto legame tra normativa nazionale e direttive europee, prestando una particolare attenzione alla qualificazione delle stazioni appaltanti con il potenziamento e la specializzazione del personale. Inoltre, è prevista la massima semplificazione delle procedure per gli investimenti in tecnologie verdi e digitali e per l’innovazione e la ricerca, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, così da aumentare il grado di eco sostenibilità degli investimenti pubblici. E’ poi previsto l’inserimento nei bandi di gara di clausole sociali e ambientali come requisiti necessari o premiali dell’offerta al fine di promuovere la stabilità occupazionale, l’applicazione dei contratti collettivi, le pari opportunità generazionali e di genere.
“L’aggiornamento e il miglioramento del Codice degli appalti sarà attuato introducendo novità molto significative, in linea con i criteri indicati nei programmi europei”, commenta il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. “L’obiettivo è di garantire l’efficienza del sistema degli appalti, favorendo la concorrenza tra gli operatori, fornendo regole chiare e garantendo allo Stato la migliore gestione degli investimenti pubblici. Puntiamo a rendere più rapide le procedure e ad assicurare tempi certi per la realizzazione delle opere pubbliche, in coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e con i principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il disegno di legge approvato oggi – aggiunge il Ministro – mira a semplificare e snellire l’attuale disciplina per facilitare l’operatività delle stazioni appaltanti e delle imprese, che sempre di più si mostrano orientate all’innovazione e alla sostenibilità. Lo scopo è fare presto, fare bene, nel pieno rispetto delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, tutela dei lavoratori, di trasparenza e di legalità”.
Al fine di abbreviare i tempi delle gare è prevista una piena digitalizzazione e informatizzazione delle procedure, la riduzione degli oneri amministrativi ed economici a carico dei partecipanti, e strumenti per diminuire il contenzioso sull’affidamento ed esecuzione degli appalti. Un ruolo cruciale riveste la verifica, anche attraverso l’uso di banche dati a livello centrale, del sistema di qualificazione degli operatori di settore e della loro effettiva capacità di realizzare le opere oggetto di gara, delle competenze tecniche e professionali e del rispetto della legalità, compresi gli aspetti legati alla tutela del lavoro e alla prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere. Attenzione particolare è prevista anche per la verifica delle offerte anomale e per la individuazione dei casi in cui le stazioni appaltanti possano ricorrere al criterio del prezzo più basso d’offerta e all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori. Si propone poi di estendere e rafforzare i metodi di risoluzione delle controversie alternativi a quello giurisdizionale, per evitare di allungare i tempi di realizzazione delle opere e allo stesso tempo alleggerire i tribunali dai contenziosi. Infine, una novità importante introdotta dal disegno di legge riguarda la semplificazione e l’estensione delle forme di partenariato pubblico-privato, in particolare riguardo alla finanza di progetto, per attirare investitori professionali.
Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi sulla disciplina dei contratti pubblici. I destinatari saranno le pubbliche amministrazioni, le stazioni appaltanti e gli operatori economici che intendono stipulare contratti pubblici per l’affidamento di lavori, servizi, forniture e concessioni (Fonte MIMS).

Via libera dal Cdm al decreto che differisce al 31 luglio i termini della Tari

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 30 giugno 2021, ha approvato un decreto-legge (Testo bozza DL) che introduce misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese.
Il provvedimento rinvia al 31 agosto i termini di notifica delle cartelle esattoriali e degli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non, sospesi dall’articolo 68, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 e differisce al 31 luglio prossimo il termine entro il quale i Comuni devono approvare le tariffe e i regolamenti della Tari.
Inoltre sono stanziate significative risorse, superiori al miliardo di euro, volte ad attenuare l’aumento delle tariffe elettriche determinato da ARERA in conseguenza dell’incremento dei prezzi delle materie prime per il trimestre luglio-settembre 2021.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION