Sottoscritta l’ipotesi di accordo sulle modalità di adesione al fondo Perseo-Sirio, anche mediante forme di silenzio-assenso

E’ stata sottoscritta l’Ipotesi di accordo che regolamenta le modalità di adesione al Fondo Perseo-Sirio, anche mediante il silenzio-assenso.
L’accordo si applica al personale assunto, dopo il 1° gennaio 2019, nelle amministrazioni pubbliche destinatarie del Fondo Perseo-Sirio, il fondo di previdenza complementare negoziale a cui possono aderire i lavoratori dei ministeri, delle regioni, delle autonomie Locali, della sanità, degli enti pubblici non economici, dell’ENAC, del CNEL, delle università, degli enti di ricerca, delle agenzie fiscali.
In analogia a quanto già avviene nel settore privato, l’accordo prevede sia l’adesione espressa, mediante una esplicita manifestazione di volontà dell’aderente, sia l’adesione mediante silenzio-assenso (cosiddetta “adesione tacita”).
Per questo secondo caso, l’accordo definisce modalità e regole che assicurino una puntuale ed esaustiva informazione per i neo-assunti. Si prevede infatti che il lavoratore, al momento dell’assunzione, riceva una dettagliata informativa, dalla propria amministrazione, sull’esistenza del Fondo, sulla possibilità di iscriversi e sul meccanismo del silenzio-assenso. Nei sei mesi successivi, il lavoratore può iscriversi espressamente o dichiarare che non vuole iscriversi (in tale ultimo caso, naturalmente, non scatta il silenzio-assenso). Se non fa né l’una, né l’altra cosa allo scadere dei sei mesi egli è iscritto. Riceve, quindi, una seconda comunicazione da parte del Fondo, che dovrà informarlo dell’avvenuta iscrizione e ricordargli che, entro un mese, potrà esercitare il diritto di recesso. Solo dopo che è trascorso questo ulteriore periodo, senza che sia stata manifestata alcuna volontà, l’iscrizione si perfeziona.
L’accordo è stato sottoscritto nella forma di Ipotesi e sarà efficace solo dopo il completamento dell’iter dei controlli previsto per i contratti collettivi di lavoro sottoscritti dall’Aran.
Guida introduttiva alla previdenza complementare
Fondo Perse-Sirio

Ance e Anci: rafforzare i Comuni e semplificare le procedure

Una piattaforma comune di proposte per garantire la rapida esecuzione degli interventi del Recovery plan e rilanciare l’economia del territorio. E’ quanto hanno formulato Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) al termine di un incontro cui hanno preso parte per Anci il Sindaco di Firenze Dario Nardella e quello di Cosenza Mario Occhiuto e, per Ance, il Presidente Gabriele Buia, alla luce dell’avvio da parte del Premier Mario Draghi di un iter di condivisione con i territori sul PNRR.
Ribadendo il ruolo cruciale dei Comuni per la realizzazione e l’adeguamento delle opere infrastrutturali locali, Ance e Anci chiedono al Governo il potenziamento delle strutture tecniche delle amministrazioni locali per superare la cronica carenza di personale qualificato impegnato sulla realizzazione delle opere e della manutenzione del territorio.
Allo stesso tempo – ha affermato il Sindaco Nardella – vi è un’assoluta necessità di una semplificazione delle norme e delle procedure per l’apertura dei cantieri pubblici, sfoltendo in particolare modo l’iter autorizzativo a monte della gara d’appalto, principale responsabile dei ritardi insostenibili con i tempi di attuazione del PNNR.
Il Presidente di Ance, Gabriele Buia, ha invece insistito sulla necessità che ogni revisione del Codice appalti assicuri la più ampia partecipazione alle gare da parte delle imprese, garantendo la tutela della concorrenza e della trasparenza.
Infine, il Sindaco Occhiuto e il Presidente Buia hanno lanciato un forte allarme sul ddl sulla rigenerazione urbana. Per Anci e Ance il provvedimento ora all’esame del Senato, contiene norme che bloccano gli interventi anziché agevolarli, per questo va completamente ripensato e riscritto, lasciando autonomia e flessibilità agli Enti locali.
Così come per i rappresentanti delle due Associazioni è necessario garantire la proroga del Superbonus110%, semplificandone l’accesso, vero strumento fiscale attualmente a disposizione per la riqualificazione degli edifici. Senza un intervento deciso sulle procedure e un rafforzamento delle amministrazioni pubbliche locali il Paese rischia di perdere l’occasione di sfruttare il Recovery plan per dare avvio a una nuova stagione di crescita sostenibile e di benessere collettivo (fonte Anci).

 

Nota Anci sulle nuove procedure concorsuali a seguito del “Decreto Sostegni”

Pubblichiamo la nota riepilogativa dell’Anci su alcune importanti misure volte a semplificare i concorsi pubblici contenute nell’articolo 10 del Decreto-legge n. 44/2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1° aprile ed in corso di conversione. Si tratta di misure, immediatamente applicabili anche alle procedure concorsuali già bandite, riguardanti sia la fase di emergenza sanitaria che quella a regime.
Inoltre, si dispone anche il superamento, a decorrere del 3 maggio prossimo, delle attuali limitazioni di ordine quantitativo (numero massimo di 30 candidati per ogni sessione o sede di prova) previste dalla legislazione emergenziale attualmente vigente.
La presente nota fornisce un quadro dettagliato delle misure contenute nel D.L. n 44/2021 ed un riepilogo delle diverse misure emergenziali che hanno caratterizzato i concorsi pubblici durante l’emergenza sanitaria.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Non si applicano alle Unioni le nuove regole assunzionali di personale per i Comuni

L’art. 33, co. 2, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito dalla legge 27 dicembre 2019, n. 162 e ss.mm. e ii. e il decreto interministeriale del 17 marzo 2020, i quali fissano la disciplina per le assunzioni di personale a tempo indeterminato per i Comuni, non si applicano alle Unioni di Comuni. Le facoltà di assunzione delle Unioni dei comuni sono tuttora disciplinate dall’art. 1, comma 229, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 che costituisce norma speciale, consentendo il reclutamento di personale con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato nei limiti del 100% della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell’anno precedente. I vincoli applicabili alla spesa per il personale delle Unioni di Comuni restano quelli stabiliti dalle norme richiamate nei principi affermati nelle deliberazioni n. 8/2011/SEZAUT/QMIG e n. 20/2018/SEZAUT/QMIG”. Sono i principi di diritto enunciati dalla Corte dei conti, Sezione Autonomie, con deliberazione n. 4/SEZAUT/2021/QMIG, risolvendo una questione di massima in merito alle modalità di calcolo dello spazio assunzionale delle Unioni di Comuni, ai sensi dell’art. 33, co. 2, del d.l. n. 34/2019, disattendendo la lettura “espansiva” della norma, effettuata dalla Sezione regionale per la Lombardia con deliberazione n. 109/2020, la quale ha operato un’estensione applicativa dell’art. 33 del d.l. n. 34/2019 che si discosta dal tenore letterale delle norme di riferimento.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Corte dei conti, questionario sul rendiconto 2020

Con deliberazione n. 7/SEZAUT/2021/INPR, la Sezione Autonomie della Corte dei conti ha approvato le linee guida e relativo questionario per gli organi di revisione economico finanziaria degli enti locali per l’attuazione dell’articolo 1, commi 166 e seguenti della legge 23 dicembre 2005, n. 266 sul rendiconto della gestione 2020. Le linee guida rappresentano, come noto, un riferimento per le attività di controllo demandate ai Collegi dei revisori dei conti degli enti locali, nell’ottica di una più efficace e sinergica cooperazione tra gli organi preposti al controllo interno ed esterno. Le “Linee guida” intervengono in un quadro di finanza pubblica caratterizzato dall’emergenza sanitaria, in ragione della quale sono stati assunti dal Governo numerosi provvedimenti, fra i quali quelli volti ad alleggerire, mediante rinvii e sospensioni, gli adempimenti fiscali a carico dei cittadini e degli enti. Se da una parte gli enti sono chiamati ad una attenta valutazione dell’incidenza di tali provvedimenti sulla gestione finanziaria, dall’altra il ruolo dell’Organo di revisione diventa ancor più rilevante nell’ottica di un equo contemperamento tra le finalità degli anzidetti provvedimenti e l’esigenza di mantenimento degli equilibri, anche prospettici, di bilancio. La struttura del questionario è stata mantenuta conforme a quella dell’esercizio precedente (salvo un’integrazione delle domande preliminari con un “focus” sugli effetti connessi all’emergenza sanitaria riscontrabili nella gestione 2020), nell’ambito della quale le domande e i quadri contabili vengono modificati in coerenza con le novità nel frattempo intervenute.

 

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Corte dei conti, niente questionario sul bilancio di previsione 2021-2023

La Corte dei conti, Sezione Autonomie, con deliberazione n. 2/SEZAUT/2021/INPR, nell’approvare le “Linee di indirizzo”, cui devono attenersi, ai sensi dell’art. 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, gli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali nella predisposizione della relazione sul bilancio di previsione 2021-2023, ha ritenuto di non procedere all’adozione dell’annesso questionario sul bilancio di previsione 2021-2023. Dopo un excursus di inquadramento normativo che ha caratterizzato la gestione economico-finanziaria e patrimoniale degli enti territoriali, per effetto della crisi economica connessa all’emergenza epidemiologica da COVID-19 – pur considerando le difficoltà del periodo emergenziale – ribadisce l’esigenza che si proceda nel percorso di miglioramento della qualità delle informazioni contenute nei bilanci degli Enti che costituiscono una componente primaria del conto della pubblica amministrazione.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION