Indennità di ordine pubblico, esclusa per le posizioni organizzative

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, con il Parere n. 555/0.P./0001884/2020/1 dell’8 ottobre 2020, ha fornito chiarimenti in merito alla possibilità di corrispondere l’indennità di ordine pubblico anche al personale delle Polizie Locali, titolare di posizione organizzativa, impegnato in servizi operativi esterni connessi all’emergenza sanitaria. Il Dipartimento, nel ricostruire il quadro normativo in materia, ha affermato l’impossibilità di cumulare detta indennità con le altre indennità previste dal CCNL del Comparto Funzioni Locali.
La formulazione letterale dell’art. 18 del CCNL del 21 maggio 2018, e nello specifico la possibilità di erogare ai titolari di posizione organizzativa, in aggiunta alla retribuzione di posizione e di risultato, ulteriori trattamenti accessori, assume carattere tassativo; di conseguenza l’indennità di ordine pubblico non sembra ancorabile ad alcuna delle previsioni derogatorie.
Rispetto all’ulteriore questione sottoposta, riguardante la possibilità di riconoscere al personale di Polizia Locale, titolare di posizione organizzativa, i compensi per le maggiori prestazioni di lavoro straordinario effettuato a seguito dell’emergenza sanitaria, da finanziarsi con le risorse del fondo, di cui all’art. 115 del D.L. 18/2020 (Cura Italia), la nota evidenzia che la problematica è stata esaminata dall’ARAN che ha espresso orientamenti applicativi restrittivi, a meno che la situazione emergenziale non sia condotta esegeticamente, in via di interpretazione estensiva, alla nozione di emergenza derivante da calamità naturale, fattispecie prevista dall’art. 18 del CCNL, quale ipotesi derogatoria legittimante il cumulo di tali compensi. Della questione è stato interessato il Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

ANCI: Tavolo di lavoro su monitoraggio minori entrate e perequazioni

La prosecuzione anche nel 2021 del tavolo di monitoraggio sulle minori entrate quando i Comuni continueranno a subire una forte flessione Irpef e delle entrate legate al turismo; la riforma della gestione delle crisi finanziarie con la proposta di rafforzare subito il fondo sul predissesto con ulteriori 200 milioni; il tema del fondo di solidarietà comunale e la necessità di arrivare alla perequazione “verticale” cioè finanziata dallo Stato, come previsto dalla legge; la ristrutturazione del debito comunale, con riduzione dell’onere da interessi, che è già legge e va attuata sollecitamente. E poi ancora la questione del rilancio degli investimenti su scala territoriale, anche nella prospettiva delle risorse in arrivo con il Recovery fund. Sono i principali temi toccati dalla Commissione Finanza locale Anci riunitasi in video conferenza, per fare il punto sulla situazione finanziaria dei Comuni, anche in vista delle proposte da presentare per la Legge di Bilancio.
“Nonostante un anno straordinario l’Anci ha cercato di portare all’attenzione del governo tutte le problematiche relative alle minori entrate e maggiori spese per i bilanci comunali. Non possiamo dirci insoddisfatti del lavoro svolto e di quanto recepito nei diversi provvedimenti rispetto alle esigenze dei Comuni”, ha evidenziato Alessandro Canelli (Sindaco di Novara e neo presidente IFEL). Per il quale “al netto di alcuni nodi critici da dipanare, i diversi provvedimenti governativi hanno consentito di delineare un assetto complessivo della finanza locale abbastanza solido”. “Bisogna ora attrezzarci per affrontare le questioni ancora aperte partendo dalla prosecuzione del tavolo di monitoraggio”, ma le difficoltà finanziarie dei Comuni “vanno affrontate già a partire dal ddl bilancio con la previsione di una posta iniziale per compensazione delle perdite”.
Canelli nel suo intervento ha anche auspicato la proroga al 2022 del canone unico, tenuto conto delle difficoltà dei Comuni a rivedere tutta la regolamentazione dei prelievi su occupazione suolo pubblico e pubblicità per attuare nei tempi giusti (entro gennaio 2021 al massimo) il nuovo sistema.
“Con il prossimo anno che sarà segnato ancora dalla pandemia, bisogna ragionare già adesso sulla prossima legge di bilancio prevedendo qualche forma di anticipazione proporzionalmente significativa rispetto a quanto previsto per l’anno in corso”, ha osservato nel suo intervento Mauro Guerra. Più in generale il presidente della Commissione ha indicato la necessità di arrivare ad un ridisegno complessivo della Finanza locale. “Bisogna chiedere al governo un’assunzione di responsabilità preventiva per costruire bilanci 2021 almeno credibili. I 600 milioni di euro per il mancato gettito e le maggiori spese del primo trimestre del prossimo anno vanno rafforzati per evitare – ha sottolineato – di rincorrere progressivamente il raggiungimento degli equilibri” (fonte Anci).

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

In vigore il nuovo Regolamento attuativo in materia di rating di legalità

Da oggi, 20 ottobre, è in vigore il nuovo Regolamento attuativo in materia di rating di legalità, approvato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM), con delibera del 28 luglio 2020 (GU. n. 259 del 19/10/2020).
ll rating di legalità è un indicatore sintetico del rispetto di elevati standard di legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta.
Possono richiedere l’attribuzione del rating le imprese (sia in forma individuale che societaria) che soddisfano cumulativamente i seguenti requisiti:

  • sede operativa in Italia;
  • fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda;
  • iscrizione nel registro delle imprese da almeno due anni alla data della domanda;
  • rispetto degli altri requisiti sostanziali richiesti dal Regolamento.

Tale riconoscimento prende la veste di un punteggio compreso tra un minimo di una e un massimo di tre “stellette”.
L’impresa richiedente ottiene il punteggio base ★, qualora rispetti tutti i requisiti di cui all’articolo 2 del Regolamento attuativo in materia di Rating di Legalità. Il punteggio base potrà essere incrementato di un “+” per ogni requisito aggiuntivo che l’impresa rispetta tra quelli previsti all’art. 3 del Regolamento. Il conseguimento di tre “+” comporta l’attribuzione di una stelletta aggiuntiva, fino a un punteggio massimo di ★★★.
Le aziende interessate dovranno presentare la domanda utilizzando l’apposita piattaforma Webrating disponibile sul sito dell’Autorità. A tal fine, l’impresa deve preliminarmente registrarsi alla piattaforma e, una volta completata la registrazione, accedere al sistema, procedere alla compilazione della domanda e successivamente al suo invio, seguendo le relative istruzioni presenti su questo stesso sito.
Il rating di legalità ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta.
Non ci sono costi per le imprese che vogliono ottenere il rating di legalità.

Tra le modifiche apportate al regolamento c’è l’estensione dell’ambito di applicazione dell’istituto, che consente l’accesso al rating anche ai soggetti iscritti soltanto al Repertorio Economico e Amministrativo. Inoltre, per rendere il rating sempre più rispondente agli obiettivi individuati dal legislatore, aumentano i requisiti di legalità dal punto di vista soggettivo e oggettivo.
In particolare, per valorizzare di più la natura premiale del rating, sono ricompresi tra i soggetti rilevanti anche gli amministratori della società controllante o della società o dell’ente che esercita attività di direzione e coordinamento sulla società che richiede l’istituto. Altra novità: ai reati già previsti dal Regolamento come ostativi al rilascio del rating, si aggiungono quelli di usura, di trasferimento fraudolento di valori e di bancarotta fraudolenta.
Ulteriori modifiche al Regolamento riguardano il suo adeguamento alla giurisprudenza intervenuta e la semplificazione e la chiarificazione del procedimento.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION