A seguito della Delibera AGCOM 155/19/CONS del 8 maggio 2019, pubblicata il 14 maggio 2019, Poste Italiane informa che ha reso disponibili i nuovi modelli di buste e moduli per la notificazione degli atti a mezzo posta di cui alla legge 890/1982. Al fine di consentire un graduale smaltimento delle scorte di buste e moduli circolanti, è stato previsto un periodo transitorio di adeguamento, che consenta anche ai clienti, un graduale approvvigionamento della nuova modulistica, conforme alle specifiche tecniche disponibili sul sito www.poste.it, e il progressivo consumo delle di modelli già acquistati, utilizzabili fino al 22 settembre 2020, termine ultimo fissato dall’Autorità. I quantitativi di moduli non utilizzati non saranno rimborsati o sostituiti con i nuovi modelli. A partire dal 23 settembre 2020, i clienti che presenteranno all’accettazione modulistica non conforme alle specifiche tecniche, saranno invitati a riconfezionare la spedizione utilizzando la modulistica conforme. In caso di diniego, le spedizioni saranno accettate sotto la responsabilità del cliente e senza pregiudizio per la Società.
Conversione in legge DL Semplificazioni, gli emendamenti approvati
Le Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato hanno concluso l’esame del ddl di conversione del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale (A.S. 1883), E’ all’ordine del giorno dell’Aula, giovedì 3 settembre, alle 11, il seguito della discussione del provvedimento. Di seguito, pubblichiamo il testo con gli emendamenti approvati in Commissione al Senato.
Autore: La redazione PERK SOLUTION
DL Agosto, il documento ANCI presentato in audizione alla commissione Bilancio del Senato
L’ANCI ha pubblicato sul proprio sito il documento presentato in Commissione Bilancio del Senato relativo decreto legge n. 104 / 2020 “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, c.d. decreto di Agosto. L’ANCI, nell’evidenziare che diverse norme inserite nel provvedimento recepiscono le richieste di ulteriore intervento economico nei confronti dei Comuni e degli enti locali in genere, sia sotto il profilo del sostegno alla crisi delle entrate correnti, sia nel campo del rafforzamento dei contributi agli investimenti, non ha mancato di segnalare alcune criticità che necessitano di una soluzione.
Per quanto riguarda il ristoro disposto dall’art. 106 del DL 34/2020, integrato dal DL agosto (fondo funzioni fondamentali), l’ANCI ritiene che lo stesso debba a pieno titolo comprendere anche le perdite di gettito dovute ad autonome determinazioni degli enti locali soprattutto nei casi in cui non è stato definito alcuno schema nazionale di agevolazione. È il caso della Tari, sulla quale è evidente l’esigenza di una congrua riduzione del prelievo gravante sulle attività economiche più colpite dalla crisi (in particolare quelle sottoposte a chiusura obbligatoria), sulla base di interventi che sono di fatto demandati ai Comuni. Un caso analogo riguarda l’imposta di pubblicità, nel cui ambito, a fronte delle rilevanti riduzioni della pubblicità su strada le quote fisse dovute per le concessioni di impianti non sono state ridotte per norma nazionale e possono dar luogo ad un ben giustificato intervento locale, almeno per la seconda parte del 2020. Più in generale, appare necessario che le riduzioni ragionevolmente connesse alle condizioni di crisi indotte dall’emergenza siano pienamente riconosciute.
È stata segnalata la necessità di un intervento di sostegno per le aziende del settore della gestione e della riscossione delle entrate locali, che potrebbe configurarsi in modo non oneroso per la finanza pubblica, attraverso la facoltà di ampliare la durata degli affidamenti in essere e della gamma di servizi già oggetto di affidamento.
Altra tematica segnalata riguarda l’esigenza di introdurre norme per l’assunzione di personale scolastico, educativo ed ausiliario dei Comuni, in deroga al tetto di cui all’articolo 9 comma 28 del DL 78/2010 e cioè la spesa per i contratti a tempo determinato del 2009.
Inoltre, appare indispensabile risolvere riguarda la grave difficoltà che i Comuni stanno incontrando sul fronte del ricambio del personale, anche per effetto dell’emergenza da Covid-19, nell’attuazione della recente nuova disciplina sulla determinazione della capacità assunzionale (art. 33, comma 2, del DL n. 34/2019 e DM 19/3/2020), tenuto conto del crollo delle entrate locali 2020 che determinerà per tutti i Comuni italiani un drastico peggioramento del rapporto tra spese di personale ed entrate correnti e, in moltissimi casi, il mancato raggiungimento delle soglie di sostenibilità finanziaria.
Nei prossimi giorni ANCI si riserva di presentare alcune proposte normative finalizzate a rafforzare il sostegno agli enti locali, soprattutto sotto il profilo ordinamentale e con riferimento ad aspetti specifici, quali la disciplina delle aziende pubbliche locali.
Autore: La redazione PERK SOLUTION
Indennità sostitutiva di mensa non concorre alla formazione del reddito
L’indennità sostitutiva erogata dall’Istante, per un importo giornaliero di euro 5,29, ai dipendenti che abbiano prestato l’attività lavorativa presso la sede lavorativa e che non abbiano potuto utilizzare il proprio badge elettronico, a causa della chiusura degli esercizi pubblici convenzionati a seguito dell’emergenza Covid-19, è riconducibile alle indennità sostitutive delle somministrazioni di vitto corrisposte agli addetti di unità produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione, vista la chiusura per legge di tali strutture disposta temporaneamente dal Governo per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e di conseguenza non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente. È il chiarimento fornito dall’Agenzia delle entrate nella risposta n. 301 del 2 settembre 2020 ad una richiesta di un ente pubblico in merito al trattamento fiscale applicabile all’indennità sostitutiva da erogare ai dipendenti che non abbiano potuto utilizzare il proprio badge elettronico. In merito alle suddette indennità sostitutive, l’Agenzia ricorda che la risoluzione n. 41/E del 30 marzo 2000 ha specificato che l’esclusione di tali importi dalla formazione del reddito di lavoro dipendente può riguardare soltanto quelle categorie di lavoratori per le quali ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:
- avere un orario di lavoro che comporti la pausa per il vitto; sono esclusi, quindi, tutti i dipendenti ai quali, proprio in funzione della particolare articolazione dell’orario di lavoro che non consente di fruire della pausa pasto, viene attribuita una indennità sostitutiva di mensa;
- essere addetti ad una unità produttiva; sono esclusi, quindi, coloro che non sono stabilmente assegnati ad una “unità” intesa come sede di lavoro;
- ubicazione della suddetta unità in un luogo che, in relazione al periodo di pausa concesso per il pasto, non consente di recarsi, senza l’utilizzo di mezzi di trasporto, al più vicino luogo di ristorazione, per l’utilizzo di buoni pasto.
La risoluzione n. 63/E del 17 maggio 2005 ha chiarito che la somministrazione di alimenti e bevande attraverso card elettroniche che ne permettono di verificare in tempo reale l’utilizzo da parte del dipendente è assimilata alla mensa aziendale “diffusa”, per cui i corrispondenti importi non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente, a prescindere dal superamento o meno del limite di 5,29 euro. Ne consegue che, sempreché sussistano nel caso di specie le condizioni previste dalla risoluzione n. 41 del 2000, l’indennità in questione non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente.
Autore: La redazione PERK SOLUTION
Fondo progettazione enti locali, emanato il decreto di assegnazione dei contributi
Il Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, con comunicato del 1° settembre 2020, informa che è stato adottato il decreto, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, datato 31 agosto 2020 ed in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, di assegnazione del contributo per l’anno 2020 agli enti locali, che abbiamo trasmesso al Ministero dell’interno apposite richieste ritenute ammissibili e riportate nell’allegato 1 del decreto interministeriale, a fronte della spesa di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio, nonché per investimenti di messa in sicurezza di strade, ex articolo 1, commi da 51 a 58 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, come modificato dall’art. 1, comma 10-septies, del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8. Considerato che l’entità dell’ammontare delle richieste pervenute è risultata superiore alle risorse stanziate, l’attribuzione è stata effettuata sulla base delle priorità previste dall’articolo 1, comma 53, della richiamata legge n. 160 del 2019, e in attuazione delle predette disposizioni è stata formata la graduatoria, contenuta nell’allegato 2 del suddetto decreto interministeriale. Si ricorda, inoltre, che l’art, 45, comma 1, lett. b), del decreto legge 14 agosto 2020, n. 104 ha incrementato tali risorse di ulteriori 300 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2020 e 2021, finalizzate allo scorrimento della graduatoria dei progetti ammissibili per l’anno 2020. Il Ministero dell’Interno provvederà alla individuazione degli enti beneficiari e alla successiva assegnazione delle risorse, secondo le modalità previste dal predetto art. 45 del D.L. n. 104/2020.