Fondo Salva Opere, ammessi importi per 130 mln

Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti comunica che è stato pubblicato il Decreto direttoriale n. 8447 del 19 giugno 2020 recante gli “Importi ammessi al Fondo salva opere e primo piano di riparto – annualità 2019 e 2020”, che ammette al fondo quasi 130 mln di euro (129.763.374,81 euro), disponibili per 522 beneficiari (V. piano di riparto).
Si tratta di un importante provvedimento, molto atteso dagli operatori economici: il Fondo salva opere, infatti, è una misura contenuta nel decreto Crescita ed é stato istituito al fine di garantire il rapido completamento delle opere pubbliche e di tutelare i lavoratori.
L’importo complessivo ammesso al Fondo salva opere, è pari al 70% del credito certificato dai soggetti che hanno presentato domanda (di cui all’art. 3, comma 4 del Decreto Interministeriale del 12 novembre 2019 n. 144, e relativo alle istanze di accesso al Fondo prodotte dai soggetti di cui all’articolo 47, comma 1bis del decreto legge 34/2019).
Il decreto, inoltre, approva anche il piano di riparto della prima tranche delle risorse, effettuato in maniera proporzionale all’importo ammesso al Fondo spettante a ciascun beneficiario sulla base delle risorse stanziate per gli anni 2019 e 2020 ad oggi disponibili.
Di queste spese si erogano immediatamente 45,5 milioni, dei quali 12 mln dell’annualità 2019 in conto residui e 33,5 mln di annualità 2020 in conto competenza. Entro settembre verranno erogate le restanti disponibilità finanziarie, sulla base delle somme stanziate dal Dl Rilancio, in sede di conversione.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Proposta di proroga fino al 2023 dello Split payment

Arriva dalla Commissione europea il via libera alla proposta dell’Italia di prorogare il meccanismo di scissione dei pagamenti. Si ricorda che con lettera protocollata dalla Commissione il 4 dicembre 2019, l’Italia ha chiesto l’autorizzazione a continuare a derogare agli articoli 206 e 226 della direttiva IVA per quanto riguarda i requisiti in materia di fatturazione e di pagamento in relazione all’IVA per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate a favore delle pubbliche amministrazioni. Tale richiesta implicava una riduzione dell’ambito di applicazione della misura di deroga in vigore, concessa dalla decisione di esecuzione (UE) 2017/784 del Consiglio, che si applicava anche alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi alle società controllate dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e a un elenco di società quotate in borsa. Tuttavia con lettera protocollata dalla Commissione il 27 marzo 2020, l’Italia ha modificato la sua richiesta, chiedendo che l’ambito di applicazione dell’autorizzazione resti identico a quello concesso dalla decisione di esecuzione (UE) 2017/784 del Consiglio, e chiedendo di applicare la deroga agli articoli 206 e 226 della direttiva IVA per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate alle pubbliche amministrazioni, alle società controllate dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e a un elenco di società quotate in borsa. In conformità all’articolo 395, paragrafo 2, della direttiva IVA, la Commissione, con lettera del 5 maggio 2020, ha informato gli altri Stati membri della richiesta presentata dalla Repubblica italiana. Con lettera del 6 maggio 2020 la Commissione ha comunicato alla Repubblica italiana che disponeva di tutte le informazioni necessarie all’esame della richiesta. Da ultimo, con la decisione di esecuzione del Consiglio del 22 giugno 2020 si acconsente alla proroga dello split payment IVA. Rispetto alla richiesta avanzata dall’Italia, il rinnovo è ridotto di sei mesi, e durerà fino al 30 giugno 2023.
La decisione di richiedere alla Commissione Europea un’ulteriore proroga triennale del meccanismo della scissione dei pagamenti è stata fortemente criticata dall’ANCE, considerandola una misura gravissima a carattere temporaneo che, sin dal 2015, ha compromesso l’equilibrio finanziario delle imprese operanti nei confronti della pubblica Amministrazione, specie di quelle di più ridotte dimensioni, mettendo a rischio la loro stessa sopravvivenza. Sono 2,5 miliardi di liquidità quelli sottratti alle imprese dallo split payment, secondo i numeri dell’ANCE. A supporto delle criticità evidenziate dalle imprese anche il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, parla di una misura “doppiamente ingiusta” per le partite IVA.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Censimento delle partecipazioni, c’è tempo fino al 17 luglio 2020

Il Dipartimento del Tesoro con comunicato del 23 giugno scorso ricorda che la rilevazione, attraverso l’applicativo Partecipazioni, dei dati relativi alla revisione periodica delle partecipazioni pubbliche, prevista dall’art. 20 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 – Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP) – e al censimento delle partecipazioni e dei rappresentanti in organi di governo di società ed enti al 31/12/2018, ai sensi dell’art. 17 del D.L. n. 90/2014, terminerà il 17 luglio 2020, fatte salve eventuali proroghe che si rendessero necessarie per l’emergenza Covid-19.
Per entrambi i richiamati adempimenti è previsto l’obbligo di comunicare anche l’assenza di partecipazioni, prestando esplicita dichiarazione da inoltrare attraverso l’applicativo. Nel caso di Amministrazioni soggette al TUSP deve essere inserito il provvedimento, adottato dall’organo competente, attestante la non detenzione di partecipazioni in società.
Viene precisato che la trasmissione del provvedimento alla Struttura per l’indirizzo, il controllo e il monitoraggio di cui all’art. 15 del TUSP può essere effettuata esclusivamente attraverso l’applicativo Partecipazioni. La Struttura non terrà conto delle comunicazioni dei provvedimenti effettuate attraverso altri canali (ad esempio inoltrate via PEC). Resta fermo l’obbligo di comunicazione alla competente Sezione della Corte dei conti, ai sensi dell’art. 20, comma 3, del TUSP.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Dalla conferenza Stato città-autonomie locali assegnate risorse ai Comuni

Nella seduta del 23 giugno 2020 della conferenza Stato-città e autonomie locali sono state raggiunte diverse intense sul riparto di ulteriori 300 milioni di euro a favore degli enti. Si tratta delle somme a ristoro delle mancate entrate che subiamo dopo il lockdown: la prima rata dell’Imu su alberghi e altre strutture ricettive, la Tosap sull’occupazione del suolo pubblico e un primo, molto parziale, acconto sull’imposta di soggiorno pari a 100 milioni”. Inoltre, la conferenza ha approvato anche l’incremento dell’indennità per amministratori dei centri con popolazione fino a 3mila abitanti.

Report della seduta del 23 giugno 2020

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Trasparenza servizio rifiuti: dal 1° luglio le nuove regole ARERA

Dal 1° luglio prossimo i gestori del servizio rifiuti che servono territori con una popolazione residente totale superiore a 5.000 abitanti e i Comuni con oltre 5.000 abitanti che gestiscono in economia il servizio rifiuti o uno dei servizi tra il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, il servizio di spazzamento e lavaggio delle strade, il servizio di gestione delle tariffe e rapporti con gli utenti, dovranno attuare le disposizioni in materia di trasparenza del servizio rifiuti previste da ARERA con la delibera 31 ottobre 2019 N. 444/2019/R/rif, successivamente modificata (limitatamente ai termini temporali) dalla delibera 12 marzo 2020 59/2020/R/com.
Per i gestori con bacini territoriali con meno di 5.000 abitanti (e quindi anche per i Comuni di minori dimensioni che gestiscono tali servizi in economia) il TITR si applicherà invece dal 1° gennaio 2021.
Dal punto di vista operativo, ricordiamo che il Testo Integrato in materia di Trasparenza del servizio Rifiuti individua puntualmente gli elementi informativi minimi che devono essere resi disponibili a tutti gli utenti (cioè a tutte le utenze domestiche e non domestiche tenute al pagamento della TARI o della tariffa corrispettiva) attraverso:
– il sito internet del gestore del servizio integrato rifiuti (ovvero di ogni soggetto che eroga il servizio, ciascuno per la parte di propria competenza, incluso il Comune);
– i documenti di riscossione (avviso di pagamento / fattura);
– le comunicazioni (anche individuali) agli utenti, trasmesse con un preavviso di almeno 30 giorni in caso di variazioni di rilievo delle condizioni di erogazione del servizio.
A tal riguardo, l’IFEL ha messo a disposizione degli Enti la seguente documentazione:

Piattaforma Sistema perequativo IFEL- online l’aggiornamento FSC 2020

IFEL informa che nella sezione “Banche dati e numeri” è stata aggiornata la piattaforma dedicata alla perequazione comunale, alle capacità fiscali e ai fabbisogni standard con i dati del FSC 2020.
I contenuti si rivolgono principalmente agli amministratori e agli operatori dei Comuni con l’obiettivo di facilitare la comprensione del meccanismo perequativo avviato nel 2015 nell’ambito del Fondo di solidarietà comunale.
La piattaforma contiene, oltre la parte descrittiva di una serie di indicatori di tendenza sui principali determinanti del sistema perequativo con aggregazioni su base regionale, l’area riservata ai responsabili comunali che mette a disposizione i valori puntali delle variabili che concorrono a determinare i fabbisogni e le capacità fiscali standard del Comune e, quindi, il trasferimento del Fondo di solidarietà comunale.
La sezione riservata ai Comuni è visualizzabile utilizzando le credenziali già in possesso di ciascun ente, da non confondere con le credenziali personali generate in fase di registrazione al sito IFEL. Dopo avere effettuato l’accesso con le credenziali comunali, cliccando sul pulsante di “LOGIN” – visibile nell’area in alto a destra del sito – per visualizzare i dati contenuti nella piattaforma sarà sufficiente accedere alla sezione “Banche dati e numeri” e cliccare sul pulsante “Piattaforma sistema perequativo”.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION