Agenzia delle Entrate, le misure fiscali contenute nel DL Rilancio

L’Agenzia sintetizza e spiega le disposizioni contenute nel decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 che ha introdotto ulteriori misure urgenti in materia di salute, sostegno ai lavoratori e alle famiglie, agevolazioni alle imprese (fondo perduto alle aziende), potenziamento delle detrazioni (ecobonus, credito d’imposta per gli investimenti, ecc.), sospensioni e proroghe degli adempimenti.
Vademecum decreto Rilancio

42 milioni di euro per il rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli Comuni

Con Decreto del Capo Dipartimento della funzione pubblica del 20 maggio 2020 è stato approvato il progetto “Rafforzamento della capacità amministrativa dei Piccoli Comuni” e il relativo Avviso per la manifestazione di interesse da parte  dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti a partecipare all’attuazione del progetto. Il progetto è volto a fornire un supporto concreto alle Amministrazioni destinatarie per il miglioramento della qualità dei servizi, l’organizzazione del personale, anche con riferimento agli adempimenti previsti dai quadri regolamentari e normativi di riferimento e delle funzioni ordinarie attribuite dal Testo Unico degli Enti Locali, il potenziamento dello smart working e la gestione degli appalti pubblici.
Nell’ambito della strategia programmatica definita dal Pon “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020 (Fse e Fesr), il Dipartimento della funzione pubblica, in qualità di Organismo Intermedio, ha stanziato ben 42 milioni di euro per interventi a sostegno proprio dei piccoli comuni (così come individuati dalla Legge 6 ottobre 2017, n. 158, art. 1, c. 2), già gravati da carenze finanziarie e di organico che si sono ulteriormente accentuate a causa del Covid-19.
Trattasi di risorse rimaste disponibili in relazione alla fase finale della programmazione 2014-2020. Il loro utilizzo è connesso a un ventaglio di obiettivi:

  • potenziamento della qualità dei servizi rivolti a cittadini e imprese, attraverso la riorganizzazione in chiave digitale, l’aumento della trasparenza e dell’accesso ai dati con riferimento alle politiche di open government, la riduzione dei tempi dei procedimenti e dei costi della regolazione, compresi quelli amministrativi, in particolare quelli riconducibili alle iniziative imprenditoriali;
  • gestione del personale e organizzazione delle strutture amministrative, ai fini dell’assolvimento degli adempimenti previsti dai quadri regolamentari e normativi di riferimento e delle funzioni ordinarie attribuite dal Testo Unico degli Enti Locali, con focus sulle materie del bilancio, della contabilità, della gestione personale e della riscossione dei tributi anche attraverso l’utilizzo di nuove piattaforme digitali (ad esempio adesione alla piattaforma Pago PA);
  • potenziamento dello smart working attraverso l’adozione di specifici modelli organizzativi e soluzioni strumentali anche avendo riguardo alla emergenza sanitaria sino al rientro alle condizioni di normalità;
  • sviluppo delle competenze, dei modelli e dei format per gli acquisti e gli appalti pubblici, anche in ottica di prevenzione e contrasto della corruzione, e lo sviluppo di competenze nei termini più ampi di approcci, interventi e adempimenti in tema di trasparenza, pubblicità e anticorruzione;
  • sviluppo di modelli di gestione delle politiche territoriali per il miglioramento dell’efficienza organizzativa e dei processi amministrativi, anche attraverso forme efficienti di gestione associata di servizi locali, di gestione delle risorse provenienti dalla programmazione europea, di programmazione e gestione di piani e modalità di reclutamento del personale.

Per partecipare, le Amministrazioni potranno inviare la propria adesione rispondendo, in forma singola o aggregata, all’avviso per la manifestazione di interesse pubblicato dal Dipartimento della funzione pubblica sul proprio sito istituzionale, che resterà aperto fino a settembre 2022. Nell’ambito della manifestazione d’interesse le Amministrazioni saranno chiamate ad esprimere il proprio fabbisogno specifico. A seguito della periodica valutazione di ammissibilità delle domande di partecipazione inviate, i Comuni accederanno alla seconda fase dell’iniziativa, che prevede il supporto nella progettazione del proprio Piano di intervento a partire dai fabbisogni espressi e dai conseguenti ambiti di attività previsti, da parte uno o più centri di competenza nazionale individuati. Nei Piani di intervento verranno definite nel dettaglio le modalità attuative, il calendario delle attività e la dotazione finanziaria. I Piani di intervento saranno quindi valutati e finanziati dal Dipartimento della funzione pubblica fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Le attività previste dai Piani di intervento verranno realizzate, in accordo con le amministrazioni destinatarie, da uno o più centri di competenza nazionali individuati, che provvederanno a rendicontare al Dipartimento della funzione pubblica le attività realizzate, sollevando i soggetti destinatari da ogni onere di rendicontazione, o comunque attraverso modalità di rendicontazione semplificate, come ad esempio, i costi forfettari (lump sums), che riducono significativamente gli oneri amministrativi in capo ai comuni. Le attività dovranno terminare entro e non oltre il 30 giugno 2023.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

DL Rilancio, l’anticipazione del prezzo dell’appalto può essere incrementata al 30%

L’art. 207 del D.L. 34/2020, c.d. Decreto Rilancio, pubblicato in G.U. n. 128 in data 19.05.2020, rubricato “Disposizioni urgenti per la liquidità delle imprese appaltatrici” prevede che, in relazione alle procedure i cui bandi o avvisi, con i quali si indice una gara, siano già stati pubblicati alla data di entrata in vigore del decreto stesso, nonché  in caso di contratti senza pubblicazione di bandi o avvisi, alle procedure in cui, alla medesima data, siano già stati inviati gli inviti a presentare le offerte o i preventivi, ma non scaduti i relativi termini e per le procedure avviate a decorrere dalla medesima data fino al 30 giugno 2021, l’importo dell’anticipazione prevista dall’articolo 35, comma 18, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, possa essere elevato al 30% nei limiti e compatibilmente con le risorse a disposizione della stazione appaltante.
Si prevede altresì che le stazioni appaltanti, al di fuori dei casi sopra indicati, possano comunque riconoscere, secondo le modalità e con le garanzie previste dall’articolo 35, comma 18, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, un’anticipazione fino al 30% del valore delle prestazioni ancora da eseguire, anche laddove l’appaltatore abbia già usufruito dell’anticipazione contrattualmente prevista. Il beneficiario decade dall’anticipazione, con obbligo di restituzione, se l’esecuzione della prestazione non procede, per ritardi a lui imputabili, secondo i tempi contrattuali. Sulle somme restituite sono dovuti gli interessi legali con decorrenza dalla data di erogazione della anticipazione.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

 

Finanziamento degli interventi di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane

È stato pubblicato in G.U. n. 127 del 18 maggio 2020 il Decreto del 19 marzo 2020 del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che assegna la somma complessiva di 995 milioni di euro, a favore di province e città metropolitane, per attivare i programmi straordinari di manutenzione delle strade provinciali dal 2020 al 2024, ripartita in euro 60 milioni per l’anno 2020, euro 110 milioni per l’anno 2021 e in euro 275 milioni per gli anni dal 2022 al 2024.
La ripartizione è avvenuta sulla base della consistenza della rete viaria, del tasso di incidentalità e della vulnerabilità rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico.

A norma dell’art. 4 del decreto, le risorse dovranno essere utilizzate per:

  1. la progettazione, la direzione lavori, il collaudo, i controlli in corso di esecuzione e finali, nonché le altre spese tecniche necessarie per la realizzazione purché coerenti con i contenuti e le finalità della legge e del presente decreto comprese le spese per l’effettuazione di rilievi concernenti le caratteristiche geometriche fondamentali, lo stato/condizioni dell’infrastruttura, gli studi e rilevazioni di traffico, il livello di incidentalità, l’esposizione al rischio idrogeologico;
  2. la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento normativo delle diverse componenti dell’infrastruttura incluse le pavimentazioni, i ponti, i viadotti, i manufatti, le gallerie, i dispositivi di ritenuta, i sistemi di smaltimento acque, la segnaletica, l’illuminazione, le opere per la stabilità dei pendii di interesse della rete stradale, i sistemi di info-mobilità, la installazione di sensoristica di controllo dello stato dell’infrastruttura;
  3. la realizzazione di interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza dell’infrastruttura esistente in termini di caratteristiche costruttive della piattaforma veicolare, ciclabile e pedonale, della segnaletica verticale e orizzontale, dei manufatti e dei dispositivi di sicurezza passiva installati nonché delle opere d’arte per garantire la sicurezza degli utenti;a.
  4. la realizzazione di interventi di ambito stradale che prevedono: la realizzazione di percorsi per la tutela delle utenze deboli; il miglioramento delle condizioni per la salvaguardia della pubblica incolumità; la riduzione dell’inquinamento ambientale; la riduzione del rischio da trasporto merci inclusi i trasporti eccezionali; la riduzione dell’esposizione al rischio idrogeologico; l’incremento della durabilità per la riduzione dei costi di manutenzione.

Le risorse non potranno essere utilizzate per realizzare nuove tratte di infrastrutture o interventi non di ambito stradale.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

DL Rilancio, le novità in materia di riscossione

Il Decreto Legge n. 34/2020 (cosiddetto “Decreto Rilancio”), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio 2020 – Suppl. Ordinario n. 21, recante ”Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, ha introdotto le seguenti novità in materia di riscossione:

Pagamento cartelle, avvisi di addebito e accertamento
Differimento al 31 agosto 2020 del termine “finale” di sospensione del versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione, in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 agosto 2020 (in precedenza tale termine era stato fissato nel 31 maggio dall’art. 68 del DL n. 18/2020 “Cura Italia”).
La sospensione decorre dal 21 febbraio 2020 per i soli contribuenti che, alla medesima data, avevano la residenza, la sede legale o la sede operativa nei comuni della c.d. “zona rossa” (allegato 1 del DPCM 1° marzo 2020).
I pagamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il mese successivo alla scadenza del periodo di sospensione e, pertanto, entro il 30 settembre 2020.

“Rottamazione-ter” – “Saldo e stralcio” 
Per i contribuenti che sono in regola con il pagamento delle rate scadute nell’anno 2019 della “Rottamazione-ter”, “Saldo e stralcio” e della “Definizione agevolata delle risorse UE”, il mancato, insufficiente o tardivo pagamento alle relative scadenze delle rate da corrispondere nell’anno 2020, non determina la perdita dei benefici delle misure agevolate se il debitore effettuerà comunque l’integrale versamento delle stesse entro il 10 dicembre 2020.
Per il pagamento entro questo termine “ultimo” di scadenza, non sono previsti i cinque giorni di tolleranza di cui all’articolo 3, comma 14-bis, del DL n. 119 del 2018.

Rateizzazioni 
Per i piani di dilazione già in essere alla data dell’8 marzo 2020 e per i provvedimenti di accoglimento delle richieste presentate fino al 31 agosto 2020, la decadenza del debitore dalle rateazioni accordate si determina nel caso di mancato pagamento di dieci rate, anche non consecutive (invece delle cinque rate ordinariamente previste).
Per i contribuenti decaduti dai benefici della Definizione agevolata (“Rottamazione-ter”, “Saldo e stralcio” e “Definizione agevolata delle risorse UE”), per mancato, insufficiente o tardivo versamento delle rate scadute nel 2019, possibilità di chiedere la dilazione del pagamento (art. 19 del DPR 602/1973) per le somme ancora dovute.

Sospensione attività di notifica e pignoramenti
Differimento al 31 agosto 2020 del termine “finale” di sospensione delle attività di notifica di nuove cartelle e degli altri atti di riscossione (in precedenza tale termine era stato fissato nel 31 maggio dall’art. 68 del DL n. 18/2020 “Cura Italia”).
Sospensione fino al 31 agosto 2020 degli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati prima della data di entrata in vigore del decreto su stipendi, salario o altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, nonché a titolo di pensioni e trattamenti assimilati; a partire dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 agosto 2020, le somme oggetto di pignoramento non devono essere sottoposte ad alcun vincolo di indisponibilità ed il soggetto terzo pignorato deve renderle fruibili al debitore; ciò anche in presenza  di assegnazione già disposta dal giudice dell’esecuzione.
Cessati gli effetti della sospensione, e quindi dal 1° settembre 2020, riprenderanno ad operare gli obblighi imposti al soggetto terzo debitore (e quindi la necessità di rendere indisponibili le somme oggetto di pignoramento e di versamento all’Agente della riscossione fino alla concorrenza del debito).

Pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni (ex art. 48 bis del DPR n. 602/1973) superiori ad euro 5.000,00
Sospensione dall’8 marzo al 31 agosto 2020, delle verifiche di inadempienza da parte delle Pubbliche Amministrazioni e delle società a prevalente partecipazione pubblica, da effettuarsi, ai sensi dell’art. 48 bis del DPR 602/1973, prima di disporre pagamenti – a qualunque titolo – di importo superiore a cinquemila euro. La sospensione decorre dal 21 febbraio 2020 per i soli contribuenti che, alla medesima data, avevano la residenza, la sede legale o la sede operativa nei comuni della c.d. “zona rossa” (allegato 1 del DPCM 1° marzo 2020).
Le verifiche già effettuate restano prive di qualunque effetto se, alla data di entrata in vigore del “Decreto Rilancio”, l’Agente della riscossione non ha notificato il pignoramento ai sensi dell’art. 72 bis del DPR n. 602/1973; per le somme oggetto di tali verifiche, le Pubbliche Amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica, possono quindi procedere al pagamento in favore del beneficiario.
Fonte: Agenzia delle Entrate

Indagine sui mutui contratti dagli enti territoriali nel 2019

Il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale del Bilancio – ha pubblicato l’annuale indagine statistica sull’entità dei mutui contratti dalle Regioni, dalle Province autonome e dagli Enti Locali per il finanziamento degli investimenti pubblici e sul livello della relativa esposizione debitoria. Le informazioni sono state acquisite da un campione di istituti finanziatori residenti in Italia, costituito da 35 istituti di credito e dalla Cassa Depositi e Prestiti.

L’indagine mostra un decremento dello stock delle passività a carico degli enti territoriali relativamente ai mutui: considerando congiuntamente regioni ed enti locali, il debito residuo al 1° gennaio 2020 è pari a 48,9 miliardi di euro a fronte dei 50,0 miliardi registrati al 1° gennaio 2019, con un decremento dello 0,10 per cento del PIL. In calo anche lo stock dei prestiti obbligazionari: da 6,9 a 6,5 miliardi.
L’esposizione debitoria dei soli Enti locali al 1° gennaio 2020 si attesta sui 32.822 milioni, rispetto ai 33.988 del 1° gennaio 2019, con una diminuzione del 3,2 per cento. L’importo registrato al 1° gennaio 2020 si riferisce per 32.795 milioni al complesso dei mutui in ammortamento e per i restanti 27 milioni alle anticipazioni di Tesoreria, cui gli Enti locali ricorrono per provvedere a transitorie carenze di liquidità.
I Comuni capoluogo e quelli di piccole dimensioni si confermano le classi sulle quali gravano le maggiori quote di indebitamento; infatti, l’esposizione dei Comuni capoluogo e quella dei Comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti si attestano entrambe a 11.786 milioni, pari al 35,9 per cento della esposizione debitoria complessiva. Con riferimento al livello di indebitamento pro-capite, i dati evidenziano un decremento medio complessivo delle quote pro-capite pari al 3,2 per cento. A tale valore medio concorrono principalmente i Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, con una diminuzione dell’8,3 per cento.
Relativamente alla distribuzione geografica dei valori del debito residuo pro-capite, al 1° gennaio 2020, i valori più elevati sono presentati dagli Enti locali del Piemonte, della Calabria, della Liguria e dell’Umbria, con quote per abitante rispettivamente pari a 920, 874, 843 e 741 euro. Per contro, le quote di indebitamento più basse si riscontrano per il Trentino Alto Adige, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia con valori pari, nell’ordine, a 194, 314, 320 e 322 euro per abitante.
I risultati dell’indagine mostrano nel 2019 un livello di nuove concessioni pari a 1.103 milioni, superiore rispetto ai 790 milioni rilevati nel 2018 (+39,5 per cento), con un aumento del ricorso al credito da parte dei comuni capoluogo. I settori in cui si concentrano maggiormente gli investimenti degli Enti locali sono “Opere varie” (27,2 per cento del totale nel 2019) e “Viabilità e Trasporti” (27,2 per cento).
Sotto il profilo della distribuzione territoriale il Lazio (22,8 per cento), il Piemonte (14,6 per cento) e la Lombardia (14,6 per cento) presentano l’ammontare più elevato di nuove concessioni, seguite dalla Campania (8,3 per cento) e dalla Toscana (6,9 per cento).

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION

Fase 2, nota ANCI sui compiti dei Comuni

A seguito dell’emanazione del D.L. n. 33 del 16 maggio 2020 recante “Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19” (G.U. n. 125 del 16.5.2020) e del DPCM 17 maggio 2020 attuativo dello stesso, l’ANCI ha pubblicato una nota sui compiti (molteplici, in alcuni casi molto oneri e in altri inattuabili) dei Comuni derivanti dal complesso e combinato disposto di tali provvedimenti.

 

Autore: La redazione PERK SOLUTION